Al via il 6 novembre la seconda edizione

ÜberMauer: presto a Palermo la biennale Arcipelago Mediterraneo

Interni di Palazzo Forcella De Seta, Palermo. Courtesy Biennale Arcipelago Mediterraneo
 

Francesca Grego

26/09/2019

Palermo - Dopo il successo della prima edizione, torna a Palermo Arcipelago Mediterraneo, la biennale di teatro, musica e arti visive dedicata alle culture del Mare Nostrum. Dal 6 novembre all'8 dicembre il capoluogo siciliano si trasformerà ancora una volta in fucina di creatività e di idee incentrata sull'accoglienza e sul dialogo, coerentemente con la storia di contaminazioni millenarie che ancora oggi connota il suo patrimonio artistico e umano.
È ÜberMauer (letteralmente OltreMuro) il titolo scelto per il festival 2019, che celebra tre anniversari altamente simbolici: i trentennali della caduta del Muro di Berlino e di Piazza Tienanmen e il cinquantenario dei moti di Stonewall. Prende avvio di qui un programma ricco e variegato, che accenderà Palermo dal centro alle periferie con mostre, performance, incontri e spettacoli di respiro internazionale. Cuori pulsanti della manifestazione saranno luoghi come il Teatro Bellini e la Chiesa dello Spasimo, insieme a set di grande fascino disseminati tra i quartieri storici della Kalsa e del Cassaro, che molti visitatori hanno scoperto la scorsa estate in occasione di Manifesta: Palazzo Forcella De Seta, piazza Magione, il Teatro Garibaldi, la Chiesa dei Santi Euno e Giuliano, il Convento della Magione e la Sala sopra le Mura.
Il calendario di ÜberMauer è frutto di una sinergia tra le istituzioni culturali cittadine con la Fondazione Merz, già partner della prima edizione, ed European Alternatives che, dopo Berlino, Belgrado e Madrid, per l'occasione sposta a Palermo il Transeuropa Festival.

Oltre il muro
“Progettare un'integrazione che non sia fondata sulla separazione” è la sfida del nostro tempo, scriveva qualche anno fa Zygmunt Bauman. Ma ogni città è un mondo a sé, come diceva Aristotele, e vive della tensione costante tra appartenenza ed estraneità. Arcipelago Mediterraneo trasferisce queste riflessioni nel contesto peculiare di Palermo, che pur con le sue contraddizioni oggi più che mai fa della propria vocazione transculturale una bandiera. E così artisti locali e internazionali si ritrovano a gettare ponti tra il passato e il presente del capoluogo siciliano, lavorando su una prospettiva di trasformazione e inclusione. provando, come sosteneva Walter Benjamin, a “rendere familiare ciò che è straniero e straniero ciò che è familiare”.

Gli appuntamenti da non perdere
Fulcro delle iniziative di Arcipelago Mediterraneo sarà ÜberMauer, una grande mostra diffusa a cura di Fondazione Merz che per tutta la durata della manifestazione porterà al Cassaro e alla Kalsa opere storiche e inedite di affermati artisti internazionali, italiani o residenti nel nostro paese. Nell'elenco figurano i nomi di Shirin Neshat, Alfredo Jaar, Shilpa Gupta, Emily Jacir, Zena el Khalil, Damiàn Ortega, Francesco Arena, Giuseppe Lana, Andrea Masu, Claire Fontaine, Claudia Di Gangi, Gili Lavy. Contestualmente, artisti palermitani come Stefania Galegati, Ignazio Mortellaro e Michele Tiberio apriranno i propri studi al pubblico per visite e incontri.

Transeuropa Festival si inserirà nel tessuto urbano con due eventi espositivi. Il primo si intitola New Unions (6 novembre-6 dicembre) e si propone come una “campagna per l'immaginazione politica”. Ad animarla al Teatro Garibaldi sarà l'artista olandese Jonas Staal, già ideatore del provocatorio progetto del Parlamento della Rojava nella zona autonoma curda in Siria. Un grande tappeto mapperà partiti e soggetti politici progressisti di tutta Europa, opere video racconteranno di parlamenti alternativi insediati in stadi e piattaforme petrolifere, mentre le bandiere nazionali verranno decostruite e trasformate e grandi stelle costruttiviste emergeranno dal pavimento.

Nell'ex Oratorio di Santa Maria del Sabato, infine, Tentacles in Sicily / Scratching the Surface presenterà un'installazione audiovideo realizzata dal collettivo Kg Augenstern di Berlino in collaborazione con il Goethe Institut (6-10 novembre). Con dispositivi allungabili in fibra di vetro di propria concezione (i “tentacoli”), gli artisti hanno esplorato città fantasma e altri luoghi abbandonati della Sicilia, rivelandone i suoni sensibili e trasferendo i risultati della ricerca su supporti multimediali.

Arcipelago Mediterraneo continua con un denso calendario al confine tra teatro e performance (Tania Bruguera, Milo Rau, Krytyka Polityczna, Teatro dei Due Mondi). E poi musica - dall'elettronica all'ambientale per culminare con un concerto in prima mondiale di Heiner Goebbels & the Mayfield che ricorderà la caduta del Muro di Berlino –  nonché passeggiate urbane, incontri e conversazioni su temi attualissimi in compagnia di personaggi di rilievo, fino alla "scuola" allestita ai Cantieri della Zisa, dove cittadini e attivisti potranno mettere a punto nuove forme di collaborazione che superino i confini degli stati nazionali. Il programma dettagliato è disponibile sul sito di Biennale Arcipelago Mediterraneo

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