Contemporaneo ad alta quota 

Il Pollino, una montagna d’arte (e di sogni)

Carsten Höller, RB Ride. Foto Angela Rosati I Courtesy ArtePollino
 

Francesca Grego

23/08/2025

Potenza - L’arte contemporanea palpita nel cuore del Parco Nazionale più vasto d’Italia. Incastonata tra la Basilicata e la Calabria, tra il cielo e i mare, negli ultimi decenni la selvaggia natura del Pollino è diventata la dimora di opere da vivere, che respirano all’unisono con foreste, acque, rocce millenarie, culture che nei secoli hanno scritto la storia del luogo. 

Artisti di rilievo internazionale hanno scelto di confrontarsi con la ricchezza di questa terra: Carsten Höller ha progettato per lei una giostra unica al mondo, Anish Kapoor un singolare cinema sotterraneo, Giuseppe Penone un teatro dove la natura mette in scena se stessa. Altri, come il maestro della Land Art Nils-Udo, hanno lavorato con le comunità locali, sviluppando attività in stretta connessione con il territorio e i suoi abitanti. Un’avventura proseguita negli anni con performance, laboratori, progetti partecipati e nuove opere, come Rudere di Adrian Paci, inaugurata nell’estate 2024.  

Nel piccolo borgo di Fardella (Potenza), oggi l’artista e regista romena Ioana Paun lavora sui sogni come espressioni dell’inconscio collettivo. In montagna, si sa, si dorme e si sogna meglio. E così il Parco naturalistico di Barbattavio, un gioiello all’interno del più esteso Parco del Pollino, diventa l’osservatorio privilegiato per scrutare nelle profondità del nostro essere e restituirne le rivelazioni in emozionanti performance. 
Ma andiamo con ordine, alla scoperta del sorprendente itinerario nell’arte contemporanea che il versante lucano del Pollino ha in serbo per noi. 


Courtesy ArtePollino

Carsten Höller: una giostra per guardare il paesaggio (e non solo)
Nella Valle del Frido, storico feudo dei Sanseverino, è il movimento circolare delle macine dei mulini a ispirare la giostra RB Ride di Carsten Höller, che invita ad abbracciare il panorama circostante da un particolarissimo punto di vista e lasciarsi sorprendere da sensazioni sempre nuove. Composta da 12 navicelle colorate che ruotano inclinandosi verso il suolo, la giostra gira molto lentamente, contraddicendo la propria funzione di generatore di ebbrezza ed euforia. “La bellezza del paesaggio e la bellezza della giostra si fondono e diventano una cosa sola”, ha spiegato l’artista. Mentre sperimentiamo un senso di inquietudine, riscopriamo il valore del tempo, della riflessione e della contemplazione. Senza saperlo Höller ha scelto per la sua opera un luogo molto significativo per gli abitanti di San Severino Lucano, teatro di una triste vicenda che ha coinvolse alcuni bambini del paese negli anni Quaranta. La giostra ne trasfigura il ricordo attraverso il gioco, la leggerezza e il movimento, riunendo nello stesso istante dimensioni apparentemente contrapposte: cielo e terra, gioia e dolore. 


Anish Kapoor, Earth Cinema, Latronico (PZ). Foto Angela Rosati I Courtesy ArtePollino

La terra vista dall’interno. L’Earth Cinema di Anish Kapoor 
Nell’alta Valle del Sinni, dove le testimonianze della vita umana risalgono il corso del tempo fino alla Preistoria, Anish Kapoor ha realizzato il suo Earth Cinema: un monumentale taglio dove ritrovare l’eco della Madre Terra. Entrando nella fenditura stretta e profonda si incontra uno schermo dove non compaiono le immagini di un film, bensì riflessi, ombre della vegetazione sovrastante. L’opera apre a un nuovo punto di vista sul territorio, invitando lo spettatore a osservarlo dal di dentro. «È un lavoro che ha una scala architettonica e richiede una specie di risposta fisica, non è fatta per essere solo guardata ma è un’esperienza che vivi”, ha dichiarato l’artista: “L’idea è quella dell’interno della terra, di una grotta… in qualche modo sai che non è una grotta naturale ma una specie di cavità fatta dall’uomo… c’è un dialogo tra la cultura e la natura”. 


Giuseppe Penone, Teatro Vegetale, Noepoli (PZ) I Courtesy ArtePollino

Lo spettacolo della natura nel Teatro Vegetale di Giuseppe Penone 
Nella Valle del Sarmento, terra degli arbëreshë, è l’acqua a disegnare il paesaggio, la cultura, la storia. Qui, proprio a ridosso del fiume, Giuseppe Penone ha creato il suo Teatro Vegetale, dove la natura mette in scena se stessa. Opera in progress, inaugurata con la realizzazione di un evocativo “cervello di pietra”, ha la forma di un cerchio di 125 m di diametro, composto da elementi naturali come alberi, cespugli, sassi. Nelle intenzioni dell’artista, l’installazione ha “la funzione di esaltare ed esaltarsi nel luogo in cui sorge, la Fiumara del Sarmento, e servire alle rappresentazioni teatrali. Un luogo ampio che permette di accogliere un gran numero di persone, ma con incastonata al suo interno un’area più raccolta e meditativa”.

25 sogni per indagare il presente. In residenza con Ioana Paun
Ultima arrivata tra le meraviglie del Pollino, Ioana Paun ha scelto il piccolo Parco di Barbattavio per entrare in contatto con la dimensione più intima e segreta dell’essere umano, i sogni. Un mondo sommerso negli abissi di ciascuno di noi, che tuttavia può rivelarci quanto profondamente siamo connessi l’uno all’altro, uniti da desideri e paure comuni. Elaborando i sogni di 25 persone con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, nel progetto All systems collapse tonight Ioana e l’artista Niccolò De Napoli daranno vita a una performance unica interpretata dall'attrice Silvana Mihai. Un'esperienza immersiva nell’inconscio collettivo di questo scorcio del XXI secolo, che da settembre 2025 si svelerà al pubblico in diverse città italiane, a partire da Matera. 


Anni Rapinoja, Skycleanere, San Paolo Albanese (PZ) I Courtesy ArtePollino