Ecco Giulia: riaffiora dopo secoli il ritratto in marmo della figlia di Augusto

testa di età augustea, probabile ritratto Giulia, figlia Augusto
 

24/01/2013

Roma - E’ passata alla storia come uno dei personaggi più affascinanti dei tempi dell’antica Roma, Giulia, figlia dell’imperatore Augusto e della sua prima moglie Scribonia. Fu anche uno dei più complessi: si dice fosse bellissima e musa di poeti, ma morì in esilio a Ventotene, condannata come adultera e come congiurata contro il suo stesso padre. Ora se ne conosce anche il volto grazie ad un recentissimo ritrovamento: a Fiumicino, durante i lavori di scavo di un’antica villa romana, è riaffiorato quello che potrebbe essere il suo ritratto in marmo. La Sovrintendente per l’Etruria meridionale, Alfonsina Russo Tagliente, che ha presentato in anteprima la scoperta nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ha spiegato che la testa femminile,  caratterizzata da una elaborata capigliatura a trecce,  è inquadrabile in un orizzonte cronologico di piena età augustea, probabilmente negli anni della realizzazione dei rilievi dell'Ara Pacis. La posa aristocratica della testa, lievemente inclinata,  i lineamenti del volto idealizzati come quelli di una divinità come si usava fare con i personaggi di prestigio della cerchia imperiale (occhi grandi, naso e bocca piccoli e ben disegnati), i fori alle orecchie che dovevano essere ornate da orecchini in materiali pregiati, nonché lo stile raffinato dell’acconciatura, si richiamano proprio ai ricercati modelli dei ritratti della gens Giulio-Claudia.

Nicoletta Speltra

























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