Dal 5 marzo al 18 giugno

L'ebbrezza di Noè di Bellini torna a Venezia

Giovanni Bellini, Ebbrezza di Noè, 1515 ca., Olio su tela, 103×157 cm, Besançon, Musée des Beaux-Arts | Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia 2016
 

Ludovica Sanfelice

29/02/2016

Venezia - Un grande ritorno in Laguna
Il programma "Un capolavoro per Venezia" si impegna a riportare in Laguna capolavori meno conosciuti dell’arte veneziana realizzati tra il Cinquecento e l'Ottocento e spesso provenienti da musei stranieri. Nell'anno delle celebrazioni del cinquecentenario della morte di Giovanni Bellini (Venezia 1430 ca. - 1516), la scelta non poteva che ricadere su una sua opera.

Bellini a Venezia
In tale contesto il Museo Correr presenterà dunque il dipinto "L'ebbrezza di Noè" e il suo speciale allestimento nella Sala delle Quattro Porte, a pochi metri dalle altre opere del maestro rinascimentale custodite nelle proprie collezioni come la "Trasfigurazione", e più in generale, a breve distanza dal patrimonio conservato a Venezia che comprende "La pala di San Giobbe" alle Gallerie dell'Accademia, "La pala di San Zaccaria" presso la chiesa di San Zaccaria, "La Madonna con Bambino e santi" collocata nella chiesa di San Francesco della Vigna, e il "Polittico di San Vincenzo Ferrer" visibile nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo.

L'ultima opera a lui attribuita
Dal 5 marzo al 18 giugno, grazie alla collaborazione di Alliance Française, il Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie di Besançon, che dal 1985 annovera il capolavoro nella propria raccolta, concederà ai visitatori del Correr l'opportunità di ammirare quella che è probabilmente l'ultima opera dell'anziano esponente della migliore tradizione pittorica veneziana, a lui attribuita solo nel corso del Novecento al termine di un dibattito articolatosi per quattro secoli.

L'ispirazione biblica
Ciò che rende questo quadro della maturità un pezzo davvero unico è la sua ispirazione all'Antico Testamento, un soggetto del tutto nuovo per Bellini che malgrado l'età avanzata era ancora perfettamente in grado di meravigliare con la sua arte già coraggiosamente proiettata verso la lezione assimilata dal giovane discepolo Giorgione.
L'episodio della genesi a cui il dipinto fa riferimento è quello in cui il figlio Cam sorprende Noè addormentato e nudo dopo aver bevuto troppo e ride di lui chiamando a raccolta i fratelli che invece si adoperano per coprire il povero padre. Per la mancanza di rispetto Noè maledirà Cam condannando alla schiavitù lui e la discendenza di suo figlio Canaan.
Un vero e proprio dramma familiare interpretato come la causa del restaurarsi delle diseguaglianze tra gli uomini dopo il diluvio purificatore.

Venezia si unisce nel ricordo
La mostra si inserisce in un programma coordinato che interesserà tutta la città di Venezia e che, insieme alla Fondazione Musei Civici di Venezia, coinvolgerà nei prossimi mesi la Fondazione Giorgio Cini, il Polo Museale del Veneto, le Gallerie dell’Accademia, il Patriarcato di Venezia e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna in una serie di eventi che prevedono itinerari in città e nelle chiese, un convegno, due conferenze al museo Correr e altre iniziative di carattere espositivo.


Consulta anche:
Guida d'arte di Venezia 

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