Non solo Biennale: l'offerta espositiva in Laguna

Le mostre da vedere a Venezia durante la Biennale di Architettura

Machine à Penser. Fondazione Prada
 

Francesca Grego

29/05/2018

Venezia - Fuori dall’Arsenale e dai Giardini, Venezia si prepara ad accogliere i visitatori della Biennale 2018 con un ricco programma espositivo, che spazia dalla pittura settecentesca ai linguaggi della fotografia e dell’installazione.
Ecco le mostre più interessanti inaugurate in contemporanea con la grande rassegna di architettura.

1. 1948: la Biennale di Peggy Guggenheim. Fino al 25 novembre, Collezione Peggy Guggenheim
A 70 anni dalla propria nascita, la Collezione Peggy Guggenheim rende omaggio alla celebre mecenate ricordando il suo arrivo a Venezia nel secondo dopoguerra con il sogno di creare un proprio museo e con uno straordinario carico di opere da presentare alla Biennale d’Arte.
Concepita da Carole Veil, nipote di Peggy e da poco direttrice della Collezione, la mostra riporta in Laguna i capolavori di allora, alcuni dei quali mai più rientrati da allora, accompagnati da foto d’epoca, documenti e ricostruzioni dell’allestimento del padiglione originale progettato da Carlo Scarpa.
 
2. Machines à penser. Fino al 25 novembre, Fondazione Prada
Tre grandi filosofi del Novecento – Martin Heidegger, Ludwig Wittgenstein e Theodor Adorno – indagati a partire dai loro rifugi, mete di fughe intenzionali o emigrazione forzata, dove l’isolamento favorisce il pensiero.
Arte, filosofia e architettura si intrecciano in un percorso immersivo in tre tempi, corrispondenti rispettivamente alla baita di Heidegger nella Foresta Nera, alla casa di Wittgenstein sui fiordi di Sljolden e all’esilio di Adorno a Oxford e Los Angeles negli anni del Nazismo.
Nelle sale di Ca’ Corner della Regina, evocative installazioni dedicate ai tre rifugi, documenti d’epoca e opere sul topos architettonico della capanna ricostruiscono spazi in cui “i protagonisti della mostra hanno partorito i loro pensieri più profondi. L’isolamento sembra averne decisamente influenzato il pensiero. Nel corso degli anni le loro abitazioni si sono dimostrate una fonte d’ispirazione inesauribile per molte generazioni di artisti attratti dalla fantasia del ritiro, materializzata in questi elementari archetipi architettonici”.
 
3. Design.Ve. Festival Biennale del Design. Fino al 17 giugno, Palazzo Morosini Gatterburg
Per il primo mese di apertura della Biennale, architettura e design si incontrano tra le calli di Venezia.
Sostenuto da Generali, il Festival del Design si articola in una grande collettiva a Palazzo Morosini Gatterburg e in 17 progetti espositivi - tutti a ingresso gratuito - distribuiti nel tessuto della città, che presentano l’opera di più di 70 designer.
Costruito come una passeggiata in Laguna alla scoperta di luoghi spesso non accessibili ed estranei alle rotte del turismo, l’itinerario prende forma in una serie di Design Walks, ciascuna corrispondente a un sestiere differente. Tema di quest’anno: Design after Darwin. Adapted to adaptability, una riflessione sul valore di apertura del design e insieme sulla sua capacità di trasformazione dell’esperienza quotidiana di ognuno di noi.
 
4. Giulia Lama. Pittrice e poetessa (1681-1747). Fino al 3 settembre, Museo del Settecento Veneziano di Ca’ Rezzonico
Zoom sulla Venezia settecentesca e su un’insolita storia di arte al femminile, che ha come protagonista a pittrice e poetessa Giulia Lama. Di lei si trova scritto nelle cronache dell’epoca: le principali Chiese cercano avere delle opere sue, ed in particolar qualche Pala, nella cui maniera di dipingere acquistassi ella grandissimo onore”.
Mentre la sua collega Rosalba Carriera è una richiesta ritrattista, Giulia Lama predilige la pittura di storia, che realizza in composizioni articolate, dal forte risalto plastico ed espressivo, caratterizzate da gesti e cromatismi spiccati. In mostra una serie di nudi appartenenti al Gabinetto dei Disegni e delle Grafiche del Museo Correr e da poco restaurati, tutti ritratti dal vero: una pratica per nulla convenzionale per una donna dell’epoca, che ben rappresenta una figura decisamente autonoma e anticonformista.
 
5. Juan Navarro Baldeweg. Anelli di uno Zodiaco. Fino al 7 ottobre, Ca’ Pesaro Galleria internazionale d’Arte Moderna
Occhi puntati su una figura eclettica dell’arte e dell’architettura contemporanea in Spagna: autore di alcuni degli edifici più rappresentativi degli ultimi decenni tra Madrid, Burgos e Salamanca, Juan Navarro Baldeweg è anche pittore, incisore, scultore, saggista di successo e pratica la contaminazione tra le arti come metodo creativo. Non importa se si tratti di creare un dipinto, un’installazione o un palazzo: si parte dagli stessi temi, che in seguito si espandono naturalmente da una disciplina all’altra.
A Ca’ Pesaro sculture, disegni, fotografie e modelli architettonici sono presentati all’interno di una sorta di zodiaco artistico che ruota intorno a quattro “idee forza” o “energie” centrali nel lavoro di Navarro Baldeweg: gravità, luce, corpo e processi.
 
6. Renzo Piano. Progetti d’Acqua. Spazio Vedova
Un viaggio nelle architetture di Renzo Piano attraverso 16 progetti selezionati dalla stessa archistar e uniti dal rapporto con l’elemento acquatico. Nella messa in scena di Studio Azzurro ambienti visivi e sonori si susseguono alle Zattere del Magazzino del Sale, a partire dal progetto per Prometeo di Luigi Nono realizzato nella chiesa di San Lorenzo a Venezia nel 1984.
Atene, Oslo, Londra, Genova, Parigi, New York sono le tappe di un suggestivo itinerario intorno al mondo alla scoperta di una varietà di invenzioni e soluzioni, che termina a Venezia, proprio nella sede della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
 
7. Armin Linke. Prospecting Ocean. Fino al 30 settembre, Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR)
Dall’artista, film maker e fotografo tedesco Armin Linke, un’indagine sulle sfide che i nostri mari sono costretti ad affrontare. Scottanti problematiche ecologiche, sfruttamento economico e questioni politiche sono al centro di videoinstallazioni e fotografie inedite.
All’approfondimento documentaristico fanno da contraltare immagini di grande fascino catturate negli abissi oceanici con l’aiuto di speciali veicoli sottomarini. In primo piano il confronto tra natura, tecnologie e dinamiche geopolitiche, che fa luce sulla realtà degli oceani contemporanei attraverso i contributi di biologi, geologi, attivisti e decisori.
 
8. Ira von Füstenberg. Objects Uniques. Fino al 24 giugno, Museo Correr
Vent’anni di evoluzione creativa della designer italiana nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi, noto scenografo e regista. Oltre 80 oggetti, molti dei quali inediti, ci trasportano in una dimensione fantastica, dove i bestiari medievali incontrano le avanguardie del XX secolo.
Nelle Sale Imperiali di Palazzo Reale al Museo Correr, soprammobili, cornici, candelabri e altri oggetti consueti si caricano di rimandi a mondi lontani, mete dei viaggi che hanno permesso a von Füstenberg di raccoglierne le preziose materie prime: malachite, coralli, giada, cristallo di rocca e legni rari, fino al porfido, la pietra dura originaria dell’Egitto che fin dall’antichità ha incarnato messaggi di potere e magnificenza: un materiale non facile da lavorare, che tuttavia la designer annovera tra i propri prediletti.
 
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