Dal 6 maggio

Non solo Biennale: a Venezia inaugura MUVE Contemporaneo

MUVE Contemporaneo
 

Ludovica Sanfelice

05/05/2015

Venezia - Insieme alla Biennale d’Arte, la Fondazione Musei Civici di Venezia mette al centro della propria offerta un’ampia panoramica sui linguaggi dell’arte contemporanea presentando la seconda edizione della rassegna “MUVE Contemporaneo”.

Le sedi museali della città, dalla Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro al Museo Correr, da Palazzo Fortuny a Ca’ Rezzonico, da Palazzo Ducale a Palazzo Mocenigo fino al Museo del Vetro e del Merletto, rispondono alla chiamata creando un circuito aperto alle contaminazioni tra arti del passato e del presente e un grande punto di osservazione della realtà in cui siamo immersi.

Alla già ricca stagione di mostre inaugurata in Laguna nei mesi scorsi, dal 6 maggio si affianca perciò un programma-costola che prende le mosse dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dove aprirà al pubblico l’imponente rassegna dedicata al grande maestro Cy Twombly, seguita il 7 maggio dall’arrivo dell’artista concettuale Jenny Holzer, che presenterà una selezione di dipinti di guerra realizzati su documenti desecretati dell’esercito americano, nella sala delle Quattro Porte al Museo Correr (evento collaterale della 56. Biennale).

Dal 9 maggio invece, il Museo Fortuny proporrà negli ambienti evocativi di Palazzo Pesaro degli Orfei, la mostra Proportio, che grazie al lavoro di un comitato scientifico internazionale composto da scienziati, filosofi, musicisti, architetti, storici e storici dell’arte, e coordinato da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti, rifletterà su quella che in un trattato di Luca Pacioli, illustrato da Leonardo e stampato a Venezia nel 1509, venne chiamata “divina proporzione”, ovvero il numero irrazionale 1,618 che fin dai tempi più antichi fu considerato il numero della proporzione divina (o sezione aurea). L’esposizione vede coinvolti grandi artisti della scena internazionale come Marina Abramovic, Anish Kapoor, Massimo Bartolini, Rei Naito, Michael Borremans, Izhar Patkin, Maurizio Donzelli, Otto Boll, Francesco Candeloro, Riccardo De Marchi e Arthur Duff a cui sono state espressamente commissionate opere sul tema che verranno esposte accanto a lavori di Ellsworth Kelly, Sol Lewitt, Alberto Giacometti, Carl André, Agnes Martin, Fausto Melotti, Mario Merz e Ad Ryman, ma anche a reperti egizi, a una serie di dipinti architettonici degli antichi maestri olandesi, un ritratto di Botticelli e una scultura monumentale di Antonio Canova.

Data unica invece a Ca’ Rezzonico, dove ancora il 9 maggio alle ore 17:00 Corrado Levi, maestro dell’arte e dell’architettura contemporanea, proporrà nel salone al primo piano del Palazzo, una performance centrata sulle corrispondenze tra emissione di suoni del violoncello e modi di condurre il pennello in pittura.

Dal 6 giugno a Palazzo Mocenigo, torneranno invece, in collaborazione con l’Associazione Arte&Arte di Como, le piccole creazioni di Textile Art o Fiber Art selezionate dalla giuria presieduta da Germano Celant per la rassegna Miniartextil che quest’anno chiama artisti di 22 paesi a confrontarsi sul tema “Gea, la Grande Madre”.

Sempre nel quadro di MUVE Contemporaneo, al Museo del Merletto di Burano saranno esposte le creazioni della pittrice americana Leslie Hirst, in cui parole e merletti di fondono dando vita a nuove forme di linguaggio in cui il tessuto e gli spazi aperti rappresentano rispettivamente il contenuto e il contesto.

A Murano invece l’appuntamento di grande interesse per la storia della produzione vetraria dell’isola sarà con la mostra A.Ve.M. - Arte Vetraria Muranese (dal 10 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016) che attraverso i vetri della pregiata collezione di Lutz Holz darà testimonianza di una realtà imprenditoriale fondata negli anni Trenta del Novecento, capace d’introdurre il design nel mondo vetrario grazie ad artisti come Zecchin e Radi.

Il giro ricondurrà quindi a Ca’ Pesaro, dove dal 26 settembre andrà in scena la nuova “costruzione” fisica ed emotiva di Flavio Favelli (1967), affermato artista toscano ma bolognese d’adozione le cui performance-azioni rivelano inattesi significati e flussi d’esistenza in oggetti apparentemente banali e dimessi avviando in questo caso un dialogo con opere della collezione Sonnabend qui custodite. In contemporanea, nella stessa sede, un affascinante progetto curato da Bruno Corà - “... ma un’estensione” - incrocerà scultura e pittura nel solco della tradizione di Ca’ Pesaro, grazie al confronto dialettico tra quattro grandi maestri dell’arte contemporanea italiana: Marco Gastini, Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci e Giuseppe Spagnolo, che lasceranno in dono una delle loro opere alla collezione del Museo.

Per concludere: uno sguardo anche ai problemi più cruciali che Venezia deve affrontare, ovvero le grandi navi, attraverso gli scatti di Gianni Berengo Gardin che sarà ospite di Palazzo Ducale dal 19 settembre.

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