ART DRIVE-IN. GENERALI: Percorso sotterraneo d’arte contemporanea

Mimmo Paladino, Il fischio della locomotiva (Le città invisibili), 2014

 

Dal 21 Giugno 2020 al 21 Luglio 2020

Brescia

Luogo: Garage Agenzia Generali Brescia Castello

Indirizzo: via Pusterla 45

Orari: da lunedí a domenica 14-18

Curatori: Associazione BELLEARTI

Costo del biglietto: ingresso gratuito



ART DRIVE-IN, GENERALI: Percorso sotterraneo d’arte contemporanea è la prima mostra allestita a Brescia nel grande spazio del Garage dell’Agenzia Generali Brescia Castello di Via Pusterla 45. Il progetto espositivo è ideato e curato dall’Associazione BELLEARTI con il sostegno dell’Agenzia Generali Brescia Castello.
  BELLEARTI coglie i limiti imposti dall’attuale emergenza sanitaria e, attraverso un progetto letteralmente underground, li trasforma in una insolita forma di esposizione dinamica e innovativa.

ART DRIVE-IN, GENERALI è un percorso tra progetti artistici, installazioni, murales, disegni di grandi dimensioni a cui si può accedere esclusivamente in auto. Le opere sono installate sui muri, sulle colonne di uno spazio che è di per sé fuori dagli standard riservati alle esposizioni d’arte.
Hanno già aderito all’invito di BELLEARTI molti artisti italiani e internazionali tra i quali Ludovica Anversa, Stefano Arienti, Olivo Barbieri, Thomas Braida, Linda Carrara, Ambra Castagnetti, Enrico De Paris, Giovanni Gastel, Osamu Kobayashi, Davide Mancini Zanchi, Antonio Marras, Muna Mussie, Ozmo, Mimmo Paladino, Gabriele Picco, Antonio Riello, Leonardo Anker Vandal.
Non è stato assegnato un tema specifico agli artisti, ognuno di loro è libero di proporre la propria visione al pubblico che, percorrendo il garage in auto, può scegliere da quale racconto immaginifico farsi suggestionare in questa sorta di temporanea multisala underground.

BELLEARTI sente il progetto come un’occasione di passaggio tra un mondo dell’arte che era e uno che verrà, e come un esempio fattivo. L’arte ha in sé gli anticorpi e la creatività è la più grande forma di libertà: ancora una volta l’arte sa (di)mostrare come i limiti imposti da una crisi possono essere uno stimolo se si è dotati di visione. Dote che non manca agli artisti.
La mostra non ha una conclusione, ma un divenire con cambiamenti e aggiunte di opere di nuovi artisti.

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