Belligerent Eyes | 5K Confinement

© Ph Jacopo Farina | Belligerent Eyes | 5K Confinement: an Experimental Media Research Facility at Fondazione Prada in Venice

 

Dal 27 Maggio 2016 al 11 Settembre 2016

Venezia

Luogo: Fondazione Prada

Indirizzo: Ca’ Corner della Regina, Santa Croce 2215

Telefono per informazioni: +39 041 810 9161

E-Mail info: info@fondazioneprada.org

Sito ufficiale: http://www.belligerenteyes.com



“Belligerent Eyes | 5K Confinement ” è un progetto di ricerca sulla produzione contemporanea di immagini. Ideato da Luigi Alberto Cippini e sviluppato in collaborazione con il regista Giovanni Fantoni Modena, “Belligerent Eyes” si propone come una piattaforma sperimentale accolta negli spazi di Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, dal 27 maggio al 11 settembre 2016.

Fondazione Prada, alla ricerca costante di nuove opportunità di confronto e sperimentazione nel campo del cinema e dei linguaggi visivi, con “Belligerent Eyes” testa nuove forme di lavoro, collaborazione e approfondimento. “Belligerent Eyes” nasce dalla volontà della Fondazione di creare un rapporto reciprocamente stimolante con le nuove generazioni attivamente coinvolte nella produzione e nella ricerca in ambito cinematografico e delle arti visive, permettendo e garantendo quella libera associazione necessaria allo sviluppo di un’attività concepita in totale autonomia. Questo nuovo legame ha segnato l’indipendenza come pratica di lavoro collaborativa, sperimentando un formato innovativo nella creazione di un progetto artistico e offrendo alla Fondazione l’opportunità di re-inventare le modalità del proprio impegno culturale.
In un momento storico in cui il cinema ha progressivamente perso la capacità di proporsi come osservatore dell’immaginario collettivo, “Belligerent Eyes” si impegna a introdurre nuove prospettive didattiche nello studio della produzione cinematografica e delle sue discipline. Un gruppo di intellettuali e professionisti provenienti da diverse realtà e parti del mondo, insieme a quindici partecipanti, saranno chiamati a sviluppare e condividere una serie di iniziative accademiche per ridefinire il futuro delle immagini in movimento. Con l’obiettivo di sfidare le norme educative tradizionali e analizzare sul campo le attuali trasformazioni socio-culturali, il vasto approccio multidisciplinare esaminerà gli aspetti più discordi e significativi della produzione contemporanea di immagini. Ca’ Corner della Regina accoglierà quindi un’associazione borderline, dove professori e studenti, facendo parte di un unico corpo accademico, si misureranno con attività ed elementi innovativi.

“Belligerent Eyes” si presenta come un aggregatore di progetti e persone: la scelta di una condivisione immediata delle linee di approfondimento culturali e intellettuali con i collaboratori ha permesso una fortunata adesione delle ricerche personali ai contenuti proposti. Tra i relatori saranno incluse personalità provenienti dal mondo del cinema, dell’architettura, della scienza e dell’economia, mentre ogni partecipante, con una propria formazione artistica, umanistica e scientifica, è stato selezionato attraverso un processo strutturato e trasparente. Un sito internet, protetto da un codice di identificazione, è stato condiviso con decine di università e istituzioni italiane e internazionali e proposto su social network alternativi per garantire la partecipazione anche a persone normalmente estranee al circuito accademico tradizionale. 
Il programma si compone di sei fasi interdisciplinari e un modulo corollario quindicinale. Ciascuna sessione monografica sarà anticipata da una settimana preparatoria e durerà sette giorni: diversi professionisti si misureranno con la sperimentazione, proponendo le proprie esperienze e competenze personali. Una discussione laterale a scadenza bimestrale avrà luogo ogni due venerdì (9 giugno, 24 giugno, 8 luglio, 2 settembre) e sarà diretta da Christian Marazzi, economista e docente universitario. L’incontro dell’8 luglio vedrà la partecipazione anche di Sylvère Lotringer, fondatore di Semiotext(e). Ogni incontro sarà parzialmente aperto al pubblico e affronterà nuove linee di ricerca riguardanti l’economia dell’immagine. In questo modo, una platea più ampia sarà in grado di potenziare e condividere la piattaforma culturale proposta, confermando la natura dell’assemblea come solida analisi multimediale.

La scelta di non congedare la ricerca e i suoi quesiti culturali come un semplice mezzo per la realizzazione di una sterile e passiva esibizione teorica, nasce dalla consapevolezza che la produzione intellettuale sia normalmente percepita e subita come presentazione conclusiva di ciò che i musei e le istituzioni artistiche propongono. Per ridurre e modulare l’attenzione su ciò che sarà prodotto all’interno delle aule e garantire la necessaria concentrazione per le indagini e lo studio, Ca’ Corner della Regina aprirà al pubblico durante occasioni programmate e previa prenotazione (ulteriori dettagli saranno disponibili a breve sul sito www.belligerenteyes.com).

John Palmesino e Ann-Sofi Rönnskog, architetti e fondatori dell’organizzazione indipendente Territorial Agency, apriranno “Belligerent Eyes” con una serie di seminari incentrati sull’analisi dei metodi di comunicazione contemporanea in relazione alla realtà infrastrutturale (Fase Uno, Transmission Compound: 27 – 31 maggio). Trevor Paglen, artista, geografo e autore, presenterà un’indagine sul futuro della visione e il crescente ruolo di dispositivi automatizzati nella visione umana (Fase Due, Ex-Predator: 10 – 14 giugno). Mauricio Gris, ex leader di Combat Camera Team, analizzerà il lessico fisico originatosi da realtà conflittuali (Fase Tre, Hostility Media Depiction: 24 – 28 giugno). Vittorio Gallese, scienziato che ha contribuito alla scoperta dei neuroni specchio, insieme all’attrice Stacy Martin, affronterà lo studio delle arti drammatiche attraverso varie tecnologie visive che consentono lo scrutinio corporeo (Fase Quattro, Neuro-Aesthetical Regimes: 8 – 12 luglio).

Tra il 15 luglio e il 28 agosto, in occasione della quinta fase, Belligerent Eyes si trasformerà in una piattaforma online sulle analisi riguardanti la censura, guidata da Display xxx, uno studio di progettazione multidisciplinare milanese. L’organizzazione prevede un progetto collaborativo con l’obiettivo di estendere la visibilità di Belligerent Eyes e incrementare il numero di persone coinvolte. Censorship Design si concentrerà sull’interazione diretta, intesa come decodifica e reinterpretazione dell’uso tradizionale degli schermi, e apprezzerà la partecipazione attiva del pubblico (ulteriori dettagli saranno disponibili sul sito www.belligerenteyes.com). 
In concomitanza con la 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “Belligerent Eyes” promuoverà un esperimento teletrasmesso (Fase Sei) che si collocherà oltre i paradigmi classici. Questa sperimentazione espliciterà l’idea di unire all’interno di una singola produzione strutture e discipline tradizionalmente estranee al discorso cinematografico.
“Belligerent Eyes” nasce come un prototipo di scuola cinematografica. L’intervento architettonico sugli spazi interni di Ca’ Corner della Regina stimolerà e capovolgerà l’uso tradizionale delle apparecchiature cinematografiche. L’attrezzatura normalmente a disposizione degli studenti di cinema sarà qui reinventata all’interno di un ambiente che integrerà le tecnologie di controllo di massa e d’informazione: questo implicherà un rovesciamento dei mezzi di comunicazione e il conseguente sviluppo di un 5K confinement: il principale e finale obiettivo dell’intero progetto, cioè la creazione di un nuovo medium attraverso la composizione, l’uso e il consumo di diversi apparati già esistenti all’interno della realtà della comunicazione di massa, dell’informazione e della produzione di immagini. 

Japan 1984 - 7 Betacam Tapes” è la fase conclusiva New Never (Intra / Extra Moenia), dal 2 al 11 settembre 2016.

Ideato da Luigi Alberto Cippini e Giovanni Fantoni Modena e curato da Stefano Francia di Celle e Marzia Marzorati, in stretta collaborazione con Enrica Fico Antonioni, “Japan 1984 - 7 Betacam Tapes” riunisce materiali video inediti realizzati da Michelangelo ed Enrica Antonioni. Si tratta di una serie di documentari, girati dalla coppia di registi in diverse località giapponesi negli anni Ottanta, che raccontano le trasformazioni delle realtà sociali in corso sul territorio nipponico attraverso l’uso sperimentale di nuove tecnologie filmiche. Venerdì 2 settembre dalle ore 11.30 alle 13 sarà organizzata negli spazi di Ca’ Corner della Regina una proiezione pubblica dei filmati, introdotti da Enrica Fico Antonioni e Stefano Francia di Celle. L’ingresso è gratuito. Fino al 2 settembre 2016 i video saranno visibili anche sul sito web di “Belligerent Eyes” (www.belligerenteyes.com) in un’apposita piattaforma di streaming.
Il progetto è nato dall’interesse suscitato dalla visione di un’intervista televisiva rilasciata da Michelangelo Antonioni a Gian Luigi Rondi nel 1985, nel corso della quale il regista fa riferimento a una visita a scopo di ricerca nella fabbrica di telecamere Sony. Antonioni ritorna in una fabbrica dopo Deserto Rosso (1964) e si ritrova in un ambiente industriale completamente rinnovato e irriconoscibile. Il rapporto duale tra la produzione di tecnologie visuali e gli spazi industriali che ne celano le linee di fabbricazione, rappresenta il fulcro di una ricerca volta ad approfondire il confronto tra il regista e lo sviluppo tecnologico.
Il materiale che verrà mostrato consiste in sette cassette betacam. Durante il loro pernottamento al Grand Prince Hotel Akasaka, disegnato da Kenzo Tange, Michelangelo ed Enrica Antonioni ricevono, infatti, un nuovo modello di telecamera: la betacam. L’inedito formato elettronico registra la sintesi tra le percezioni dei registi e la realtà sociale e urbana del Giappone. La capitale Tokyo, non certo vergine a uno sguardo cinematografico testimoniato da film come Tokyo Ga (1985) di Wim Wenders e Sans Soleil (1983) di Chris Marker, viene ripresa e mostrata attraverso una nuova fonte di interesse. È il materiale stesso, girato in maniera spontanea e informale, a diventare l’oggetto di un documentario dal titolo Un viaggio in Giappone, ridotto poi a Un po’ di Giappone (1990), a causa dei tagli richiesti dalla produzione.
La trasmissione delle sette cassette betacam è intesa come mezzo di incontro e confronto con la contemporaneità. Un’opera legata ai momenti privati e alle ricerche sperimentali di Michelangelo ed Enrica Antonioni non può essere analizzata in modo didascalico. “Japan 1984 - 7 Betacam Tapes” dimostra come si possa prendere parte a un dialogo con un regista al di là delle tradizionali forme di fruizione cinematografica. I sette filmati saranno accompagnati dal montaggio finale di Un viaggio in Giappone e la sua versione ridotta Un po’ di Giappone.
Durante il loro viaggio l’attenzione dei registi è principalmente focalizzata sul confronto tra i momenti identitari e liberi della nuova generazione in contrasto con lo stretto e rigido controllo delle realtà ufficiali. Le sottoculture, le influenze giovanili legate al rockabilly e al punk, la forte assuefazione causata da strategie di marketing sempre più martellanti e i punti di ritrovo caratterizzati da giochi come il pachinko sono ripresi e analizzati dalla coppia di registi. Il viaggio si trasforma, quindi, in un momento di vivace ricerca etnografica, relegando l’ansia sperimentale e tecnologica dei registi nelle brevi e inedite inquadrature all’interno della fabbrica Sony. Durante la visita alla multinazionale l’ambiente di produzione viene ripreso asetticamente. Uno spazio illuminato da una serie di neon è popolato da operai specializzati in capi di lavoro neutri e neutrali che adempiono alle loro mansioni con precisione chirurgica, circondati da schermi e apparecchiature elettroniche, istantaneamente trasformati in modelli e strumenti di influenza estetica.
L’architettura completamente priva di elementi identificativi, organizzata secondo rigidi schemi di lavoro e illuminata a giorno come negli uffici contemporanei dominati da schermi televisivi, rappresenta forse una porzione del futuro sociale e politico che Antonioni si domandava come documentare. Come realizzare, infatti, un film in un momento in cui produzione e sviluppo tecnologico riducevano drasticamente i rapporti interpersonali, come esprimere la necessità di tradurre una sensazione sintetica e non-umana su pellicola?
In concomitanza con la 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 2 al 11 settembre durante la Fase Sei New Never (Intra / Extra Moenia), “Belligerent Eyes” promuoverà un esperimento visivo che si collocherà oltre i paradigmi tradizionali. Questa sperimentazione espliciterà l’idea di unire all’interno di un singolo prodotto strutture e discipline tradizionalmente estranee al discorso cinematografico. Negli spazi di Ca’ Corner della Regina saranno realizzate tre produzioni legate al tema dell’invisibilità: una trasmissione radio, una trasmissione televisiva analoga a un talkshow politico e una sperimentazione sul futuro della visione. Le registrazioni che coinvolgeranno i partecipanti di “Belligerent Eyes”, professionisti e ospiti esterni saranno accessibili al pubblico attraverso il sito web del progetto www.belligerenteyes.com

 

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