CENTOVENTI. Villa Romana 1905-2025

Max Klinger, Leopold Friedrich and Georg Hirzel in front of Villa Romana, april 1905
Dal 26 October 2025 al 8 March 2026
Firenze
Luogo: Museo Novecento
Indirizzo: Piazza Santa Maria Novella 10
Orari: Lunedì - Domenica 11:00 – 20:00 Giovedì Chiuso
Curatori: Elena Agudio e Sergio Risaliti con Mistura Allison e Eva Francioli
Telefono per informazioni: +39 055 286132
E-Mail info: info@musefirenze.it
Sito ufficiale: http://www.museonovecento.it/
In occasione dei 120 anni di Villa Romana, il Museo Novecento presenta in collaborazione con Villa Romana la mostra “CENTOVENTI: Villa Romana 1905-2025”, a cura di Elena Agudio e Sergio Risaliti, con Mistura Allison e Eva Francioli. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 26 ottobre 2025 all’8 marzo 2026 nelle sale al primo piano del Museo Novecento.
Fin dai suoi inizi, Villa Romana si è distinta come spazio libero e indipendente, dedicato alla sperimentazione artistica e allo scambio internazionale, lontano dai paradigmi accademici. Una missione che, nel tempo, si è trasformata in sostegno a un’arte giovane e sperimentale, capace di aprire varchi verso il futuro e di costruire nuove tradizioni a partire da una riflessione critica sul passato e sul presente.
Il progetto espositivo intende indagare il dialogo costante tra la residenza di via Senese e la città di Firenze, mettendo in luce il ruolo che Villa Romana ha avuto nel generare relazioni, influenze e visioni originali, pur trovandosi in una posizione apparentemente defilata rispetto al centro storico. Attraverso un intenso programma di residenze, dal 1905 la Villa ha ospitato artisti e intellettuali che, vivendo e lavorando nelle sue stanze, hanno contribuito a trasformarla in un laboratorio di sperimentazione e di apertura verso il mondo contemporaneo.
La mostra al Museo Novecento rappresenta quindi un’occasione unica, volta a storicizzare, per la prima volta in un museo italiano, la presenza e le attività di Villa Romana lungo il Novecento e fino ai nostri giorni. In esposizione materiali d’archivio e opere di alcuni tra i protagonisti che hanno segnato la vita dell’istituzione, tra cui Ernst Barlach, Georg Baselitz, Max Beckmann, Michael Buthe, Max Klinger, Georg Kolbe, Käthe Kollwitz, MarkusLüpertz, Anna Oppermann, Max Pechstein, Emy Roeder. Le opere provengono dalla collezione di Villa Romana e da prestigiosi musei e istituzioni italiane e internazionali.
Il progetto si inserisce in un percorso comune che vede Museo Novecento e Villa Romana collaborare per rafforzare il legame con il territorio e, al tempo stesso, aprirsi a pratiche e linguaggi innovativi. Negli ultimi anni, infatti, il Museo Novecento ha intrapreso una serie di iniziative volte a sostenere la produzione contemporanea: dall’organizzazione di mostre temporanee di artisti giovani e mid-career, all’istituzione di borse di studio per under 45, fino al recente avvio di un programma di residenze per artisti e curatori in Italia, promosso con il progetto WONDERFUL! Art Research Program Maria Manetti e Jan Shrem Foundation ideato da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.
La mostra diventa così non solo una celebrazione dei 120 anni di Villa Romana, ma anche un’opportunità per riflettere sulle sinergie che si possono attivare all’interno di un determinato contesto territoriale, grazie ad un dialogo ispirato al potere dell’arte – al tempo stesso curativo e disturbante – di mettere in discussione certezze acquisite e aprire a nuovi modi di stare nel mondo.
Fin dai suoi inizi, Villa Romana si è distinta come spazio libero e indipendente, dedicato alla sperimentazione artistica e allo scambio internazionale, lontano dai paradigmi accademici. Una missione che, nel tempo, si è trasformata in sostegno a un’arte giovane e sperimentale, capace di aprire varchi verso il futuro e di costruire nuove tradizioni a partire da una riflessione critica sul passato e sul presente.
Il progetto espositivo intende indagare il dialogo costante tra la residenza di via Senese e la città di Firenze, mettendo in luce il ruolo che Villa Romana ha avuto nel generare relazioni, influenze e visioni originali, pur trovandosi in una posizione apparentemente defilata rispetto al centro storico. Attraverso un intenso programma di residenze, dal 1905 la Villa ha ospitato artisti e intellettuali che, vivendo e lavorando nelle sue stanze, hanno contribuito a trasformarla in un laboratorio di sperimentazione e di apertura verso il mondo contemporaneo.
La mostra al Museo Novecento rappresenta quindi un’occasione unica, volta a storicizzare, per la prima volta in un museo italiano, la presenza e le attività di Villa Romana lungo il Novecento e fino ai nostri giorni. In esposizione materiali d’archivio e opere di alcuni tra i protagonisti che hanno segnato la vita dell’istituzione, tra cui Ernst Barlach, Georg Baselitz, Max Beckmann, Michael Buthe, Max Klinger, Georg Kolbe, Käthe Kollwitz, MarkusLüpertz, Anna Oppermann, Max Pechstein, Emy Roeder. Le opere provengono dalla collezione di Villa Romana e da prestigiosi musei e istituzioni italiane e internazionali.
Il progetto si inserisce in un percorso comune che vede Museo Novecento e Villa Romana collaborare per rafforzare il legame con il territorio e, al tempo stesso, aprirsi a pratiche e linguaggi innovativi. Negli ultimi anni, infatti, il Museo Novecento ha intrapreso una serie di iniziative volte a sostenere la produzione contemporanea: dall’organizzazione di mostre temporanee di artisti giovani e mid-career, all’istituzione di borse di studio per under 45, fino al recente avvio di un programma di residenze per artisti e curatori in Italia, promosso con il progetto WONDERFUL! Art Research Program Maria Manetti e Jan Shrem Foundation ideato da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.
La mostra diventa così non solo una celebrazione dei 120 anni di Villa Romana, ma anche un’opportunità per riflettere sulle sinergie che si possono attivare all’interno di un determinato contesto territoriale, grazie ad un dialogo ispirato al potere dell’arte – al tempo stesso curativo e disturbante – di mettere in discussione certezze acquisite e aprire a nuovi modi di stare nel mondo.
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