Il Metaformismo al Mu.MA. Voci dal Galata Museo del Mare

Il Metaformismo al Mu.MA. Voci dal Galata Museo del Mare, Genova
Il Metaformismo al Mu.MA. Voci dal Galata Museo del Mare, Genova
Dal 10 Maggio 2012 al 31 Agosto 2012
Genova
Luogo: Mu.MA. Galata Museo del Mare
Indirizzo: Calata De Mari, 1 (Darsena – Via Gramsci)
Orari: tutti i giorni 10-18
Costo del biglietto: intero € 12; ridotto € 10; gruppi € 9; gruppi studenti € 5.50
Telefono per informazioni: +39 010 2467746
E-Mail info: accoglienzagalata@galatamuseodelmare.it
Sito ufficiale: http://www.galatamuseodelmare.it
Il Comune di Genova e l’Istituzione Mu.MA sono lieti di ospitare la seconda Rassegna del ciclo itinerante “L’Arte
Contemporanea nei civici musei”: IL METAFORMISMO AL Mu.MA VOCI DAL GALATA MUSEO DEL MARE, con opere di maestri viventi che, per questa particolare circostanza, si sono esibiti in performances di pittura, scultura e installazioni ispirate al sentimento del mare, vissuto in tutte le sue possibili valenze emozionali.
I maestri presenti in mostra provengono da tutte le regioni d’Italia e hanno risonanza internazionale, come si legge nelle
biografie pubblicate sul Catalogo Mazzotta. Rappresentano l’arte contemporanea italiana e l’impegno di essa a mantenersi al passo con i tempi nonostante il bagaglio culturale classico, anzi da questo evincendo interessanti sinergie espressive.
Molti di essi erano operativi già negli anni ’60 e ’70, quindi direttamente implicati nel polverone culturale di quegli anni e
motivati, adesso, a sostenere un nuovo confronto critico. Questi i nomi dei protagonisti dell’evento: Manlio Allegri, Dino
Aresca, Gennaro Barci, Pietro Bellani, Emilio Belotti, Natalia Berselli, Martino Brivio, Adriana Collovati, Bruno Daniele,
Angelo De Boni, Enzo Devastato, Enzo Fabbiano, Emanuela Franchin, Massimo Fumanti, Luvit, Saverio Magno, Pier
Domenico Magri, Claudio Massimi, Rita Paola, Carla Rigato, Liana Rover, Mario Salvo, Rosa Spina, Francesco Terelle,
Marco Tulipani e con Luciana Matalon.
IL CATALOGO. Riserva una prima sezione alla storia dell’architettura ospitante: in questo caso l’autore, in qualità di storico dell’arte di scuola longhiana, ha cercato di dare il suo contributo storico-critico al Galata, edificio principale della darsena di Genova, che nei primi anni Duemila fu sottoposto a un complesso intervento di riabilitazione funzionale ed estetica da Guillermo Vásquez Consuegra per trasformarsi definitivamente in Museo del Mare: la preesistenza ottocentesca, generata a sua volta dall’Arsenale seicentesco della Repubblica di Genova, fu parzialmente avvolta da un involucro di cristallo, la cui finalità era difenderla dal tempo e, sul piano pratico, creare spazi per offrire ai visitatori i servizi che essi si aspettano da un’ istituzione museale di ampiezza europea. La seconda sezione è dedicata ai veri protagonisti di questa vicenda: gli artisti della nostra contemporaneità che, con colori disinibiti, esito di cento anni di avanguardia storica, istituiscono il senso della proporzione tra “antico” e “moderno”, un rapporto mediato dalla trasformazione del concetto di Forma.
LA RASSEGNA E IL METAFORMISMO. Opere di pittura, scultura e installazioni dove la componente pittorica ha comunque un ruolo importante ai fini di un messaggio culturale ed etico, che non può e non deve valersi solamente di mezzi estranei
alla pittura, come da tendenze degli ultimi trent’anni, perchè l’espressione artistica odierna, in quanto erede di quella di ieri, deve continuare a possedere, attraverso il colore, quel magico potere trasmutante la Forma che è il segreto dell’Arte di tutti i tempi: nasce così il Metaformismo, nuova visione storico-critica, proponente una nuova lettura della pittura contemporanea capovolgendo tutti i punti di vista sinora sostenuti sull’arte cosiddetta “astratta” o “informale”, concetti superati, secondo la tesi dell’autore, che intravede nell’arte non figurativa tutti gli estremi di una nuova figurazione, esistente da sempre ed entrata in gioco non per rintracciare la verità conosciuta dell’immagine, ma per riscoprire la verità celata di essa.
I MAESTRI. Dotati di un solido background culturale, si muovono con un’esperienza pluridecennale e percorsi espositivi di rilevanza internazionale, dimostrando il proprio valore nella ricerca di nuovi linguaggi, nella sapiente manipolazione dei mezzi espressivi, che sfidano il colore ma non lo distruggono, che osano soluzioni nuove ma rispettano l’eredità di millenni di arte.
Contemporanea nei civici musei”: IL METAFORMISMO AL Mu.MA VOCI DAL GALATA MUSEO DEL MARE, con opere di maestri viventi che, per questa particolare circostanza, si sono esibiti in performances di pittura, scultura e installazioni ispirate al sentimento del mare, vissuto in tutte le sue possibili valenze emozionali.
I maestri presenti in mostra provengono da tutte le regioni d’Italia e hanno risonanza internazionale, come si legge nelle
biografie pubblicate sul Catalogo Mazzotta. Rappresentano l’arte contemporanea italiana e l’impegno di essa a mantenersi al passo con i tempi nonostante il bagaglio culturale classico, anzi da questo evincendo interessanti sinergie espressive.
Molti di essi erano operativi già negli anni ’60 e ’70, quindi direttamente implicati nel polverone culturale di quegli anni e
motivati, adesso, a sostenere un nuovo confronto critico. Questi i nomi dei protagonisti dell’evento: Manlio Allegri, Dino
Aresca, Gennaro Barci, Pietro Bellani, Emilio Belotti, Natalia Berselli, Martino Brivio, Adriana Collovati, Bruno Daniele,
Angelo De Boni, Enzo Devastato, Enzo Fabbiano, Emanuela Franchin, Massimo Fumanti, Luvit, Saverio Magno, Pier
Domenico Magri, Claudio Massimi, Rita Paola, Carla Rigato, Liana Rover, Mario Salvo, Rosa Spina, Francesco Terelle,
Marco Tulipani e con Luciana Matalon.
IL CATALOGO. Riserva una prima sezione alla storia dell’architettura ospitante: in questo caso l’autore, in qualità di storico dell’arte di scuola longhiana, ha cercato di dare il suo contributo storico-critico al Galata, edificio principale della darsena di Genova, che nei primi anni Duemila fu sottoposto a un complesso intervento di riabilitazione funzionale ed estetica da Guillermo Vásquez Consuegra per trasformarsi definitivamente in Museo del Mare: la preesistenza ottocentesca, generata a sua volta dall’Arsenale seicentesco della Repubblica di Genova, fu parzialmente avvolta da un involucro di cristallo, la cui finalità era difenderla dal tempo e, sul piano pratico, creare spazi per offrire ai visitatori i servizi che essi si aspettano da un’ istituzione museale di ampiezza europea. La seconda sezione è dedicata ai veri protagonisti di questa vicenda: gli artisti della nostra contemporaneità che, con colori disinibiti, esito di cento anni di avanguardia storica, istituiscono il senso della proporzione tra “antico” e “moderno”, un rapporto mediato dalla trasformazione del concetto di Forma.
LA RASSEGNA E IL METAFORMISMO. Opere di pittura, scultura e installazioni dove la componente pittorica ha comunque un ruolo importante ai fini di un messaggio culturale ed etico, che non può e non deve valersi solamente di mezzi estranei
alla pittura, come da tendenze degli ultimi trent’anni, perchè l’espressione artistica odierna, in quanto erede di quella di ieri, deve continuare a possedere, attraverso il colore, quel magico potere trasmutante la Forma che è il segreto dell’Arte di tutti i tempi: nasce così il Metaformismo, nuova visione storico-critica, proponente una nuova lettura della pittura contemporanea capovolgendo tutti i punti di vista sinora sostenuti sull’arte cosiddetta “astratta” o “informale”, concetti superati, secondo la tesi dell’autore, che intravede nell’arte non figurativa tutti gli estremi di una nuova figurazione, esistente da sempre ed entrata in gioco non per rintracciare la verità conosciuta dell’immagine, ma per riscoprire la verità celata di essa.
I MAESTRI. Dotati di un solido background culturale, si muovono con un’esperienza pluridecennale e percorsi espositivi di rilevanza internazionale, dimostrando il proprio valore nella ricerca di nuovi linguaggi, nella sapiente manipolazione dei mezzi espressivi, che sfidano il colore ma non lo distruggono, che osano soluzioni nuove ma rispettano l’eredità di millenni di arte.
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