Caro Alberto. Cartoline per Alberto Garutti
Dal 27 Luglio 2024 al 29 Settembre 2024
Recanati | Macerata
Luogo: Spazio Tempesta
Indirizzo: Piazzale Pascucci 1
Orari: su appuntamento
Curatori: Giacinto Di Pietrantonio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 333 4327086
Il progetto Caro Alberto vuole essere un omaggio all’artista, al professore, all’amico Alberto Garutti venuto a mancare il 24 giugno 2023. La mostra di cartoline, a lui dedicata, nasce dal confronto con tanti artisti, suoi ex studenti delle varie scuole in cui ha insegnato, che dopo la sua morte si sono ritrovati con altri amici dell’artista nella chat whatsapp “Condominio Garutti” ancora oggi attiva per ricordarlo e omaggiarlo. L’intento è di dedicargli brevi testi, immagini, disegni, tramite l'invio di una o più cartoline postali.
L’esposizione comprende numerose cartoline-opere realizzate dai suoi ex allievi e non delle Accademie di Belle Arte di Macerata, Bologna, Milano Brera, Università Politecnico di Milano e Università IUAV di Venezia.
Durante la mostra vi saranno anche delle cartoline in bianco messe a disposizione per chi volesse compilarle, che andranno ad aggiungersi a quelle già esposte.
Giacinto Di Pietrantonio, curatore del progetto e amico di Garutti, nel suo testo:
“Alberto Garutti è stato un artista significativo non solo per l’arte, ma anche per l’insegnamento dell’arte, cosa di cui però diceva che non si può insegnare. Tuttavia lui aveva un modo tutto suo per parlare di arte e stimolare gli studenti a produrre lavori da artisti e non da studenti, perché tali li considerava e per questo discuteva con loro alla pari stimolandoli a presentare e dibattere delle proprie opere mai considerati compiti. La discussione dell’arte era al centro della sua poetica nelle scuole in cui ha insegnato, o meglio militato. La sua era una militanza che non faceva nessuna differenza tra il dentro e il fuori e difatti la discussione era al centro della sua arte pubblica fatta di installazioni opere nate da e con le discussioni con i cittadini a cui l’opera era destinata. Per questo il concetto di opera per Garutti era ciò che metteva al centro lo spettatore che è una delle questioni cruciali dell’arte dei nostri tempi. In questo senso l’opera si sarebbe potuta realizzare anche in sua assenza e difatti quando è venuto a mancare spontaneamente i suoi ex “studenti”, centinaia, si sono ritrovati a discutere sia dal vero che in chat sulla sua eredità, mancanza fisica che non vuol dire mentale. Chat ancora oggi attive e quindi potremmo dire che questa lunga discussione che dura da più di un anno è una sua opera in assenza che ha generato anche la mostra di un artista a tutti molto caro.”
La mostra “Caro Alberto” è ospitata nello spazio no profit Tempesta a Recanati, il paese di Leopardi da cui il poeta ha volto lo sguardo oltre, verso l'infinito, così la raccolta è un ideale omaggio a Garutti, definito “artista infinito del paesaggio e delle relazioni”
Al termine dell’esposizione il materiale sarà raccolto in una collettiva scatola-opera donata all'Archivio Alberto Garutti.
Partecipano: Rebecca Agnes, Sabrina Balbarani, Simone Berti, Davide Bertocchi, Luca Bolognesi, Rossana Buremi, Verdiana Calia, Valerio Carrubba, Roberto Casti, Mariangela Capossela, Laura Cherubini, Nada Cingolani, Paola Cominato, Isabelle Cordemans, Sabine Delafon, Giacinto Di Pietrantonio, Ettore Favini, Francesco Fossati, Paola Gaggiotti, Stefania Galegati, Alberto Guidato, Giovanni Kronenberg, Claudia Losi, Lorenzo Lotto, Micol Magni, Gian Maria Marcaccini, Beatrice Marchi, Franco Marconi, Melinda Mauri, Carmen Mazza, Sabrina Mezzaqui, Mattia Montemezzani, Sabrina Muzi, Gabriele Negro, Nessy1, Alessandra Occa, Leonarda Pagnamenta, Sabrina Pecci, Diego Perrone, Luca Pozzi, Riccardo Previdi, Lara Rada, Farid Rahimi, Stefania Ricci, Panagiotis Samsarelos, Giancarlo Sanfrancesco, Alice Schivardi, Davide Sgambaro, Anna Sostero, Andrea Sperni, Paola Squizzato, T-Yong Chung, Alberto Tadiello, Shigeri Takahashi, Maria Letizia Tisi, Adriana Torregrossa, Camilla Vaccari, Michela Veneziano, Alice Vercesi, Ilaria Verdesca, Serena Vestrucci, Matteo Vettorello, Giorgia Vian, Alberto Vigliani, Luigi Viola
Alberto Garutti (1948-2023) è stata una delle figure di riferimento sulla scena dell’arte italiana e internazionale degli ultimi quarant’anni. Da sempre interessato ad esplorare gli spazi e le dinamiche di relazione tra opera, spettatore ed istituzione, Garutti a partire dagli anni ’90 trasforma i modi di fare arte pubblica ridefinendone radicalmente i processi di concezione. I lavori pubblici di Alberto Garutti sono disegnati come sistemi aperti di relazione, forme d’incontro tra i cittadini, gli spettatori dell’arte e il paesaggio, sottili letture critiche del nostro presente. Artista e docente, è stato dal 1994 al 2013 titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Brera di Milano. Ha insegnato inoltre presso lo IUAV di Venezia e il Politecnico di Milano. Attraverso la sua lunga attività di professore ha dato un contributo significativo alla formazione di intere generazioni di artisti.
La sua ricerca di un dialogo aperto tra opera d’arte contemporanea, spettatore e spazio pubblico, gli è valsa l’invito a realizzare lavori per città e musei di tutto il mondo. Ha partecipato a grandi manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale di Istanbul, Arte all’Arte e la “Memory Marathon” presso la Serpentine Gallery di Londra e realizzato opere per musei e istituzioni tra cui SMAK di Gent, Museion di Bolzano, 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, Fondazione Zegna a Trivero, la tenuta agricola di Generali, Ca’ Corniani a Caorle e il MAXXI di Roma e L’Aquila.
Nel 2012 il PAC di Milano ha ospitato una grande mostra personale su Alberto Garutti dal titolo “Didascalia/Caption”, curata da Paola Nicolin e Hans Ulrich Obrist.
Tra le opere più conosciute: “Ai nati oggi” realizzata a Bergamo, Gent, Istanbul, Mosca, Plovdiv, Roma, “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” installata a Siena, Anversa, Milano, Firenze, Lugano, Kaunas, Loreto Aprutino, Copenaghen, Tokyo, Pescara e l’opera permanente situata in piazza Gae Aulenti, nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Il 7 ottobre 2023 in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI è stata inaugurata l’opera permanente “Temporali” sul tetto del Museo MAXXI di Roma.
Il progetto di una grande monografia sull’attività artistica di Alberto Garutti, concepita da Germano Celant e sostenuta da 6 importanti istituzioni museali italiane ed internazionali, ha vinto il bando di Italian Council 2023 promosso dal Ministero della Cultura e sarà pubblicata in primavera 2024.
L’esposizione comprende numerose cartoline-opere realizzate dai suoi ex allievi e non delle Accademie di Belle Arte di Macerata, Bologna, Milano Brera, Università Politecnico di Milano e Università IUAV di Venezia.
Durante la mostra vi saranno anche delle cartoline in bianco messe a disposizione per chi volesse compilarle, che andranno ad aggiungersi a quelle già esposte.
Giacinto Di Pietrantonio, curatore del progetto e amico di Garutti, nel suo testo:
“Alberto Garutti è stato un artista significativo non solo per l’arte, ma anche per l’insegnamento dell’arte, cosa di cui però diceva che non si può insegnare. Tuttavia lui aveva un modo tutto suo per parlare di arte e stimolare gli studenti a produrre lavori da artisti e non da studenti, perché tali li considerava e per questo discuteva con loro alla pari stimolandoli a presentare e dibattere delle proprie opere mai considerati compiti. La discussione dell’arte era al centro della sua poetica nelle scuole in cui ha insegnato, o meglio militato. La sua era una militanza che non faceva nessuna differenza tra il dentro e il fuori e difatti la discussione era al centro della sua arte pubblica fatta di installazioni opere nate da e con le discussioni con i cittadini a cui l’opera era destinata. Per questo il concetto di opera per Garutti era ciò che metteva al centro lo spettatore che è una delle questioni cruciali dell’arte dei nostri tempi. In questo senso l’opera si sarebbe potuta realizzare anche in sua assenza e difatti quando è venuto a mancare spontaneamente i suoi ex “studenti”, centinaia, si sono ritrovati a discutere sia dal vero che in chat sulla sua eredità, mancanza fisica che non vuol dire mentale. Chat ancora oggi attive e quindi potremmo dire che questa lunga discussione che dura da più di un anno è una sua opera in assenza che ha generato anche la mostra di un artista a tutti molto caro.”
La mostra “Caro Alberto” è ospitata nello spazio no profit Tempesta a Recanati, il paese di Leopardi da cui il poeta ha volto lo sguardo oltre, verso l'infinito, così la raccolta è un ideale omaggio a Garutti, definito “artista infinito del paesaggio e delle relazioni”
Al termine dell’esposizione il materiale sarà raccolto in una collettiva scatola-opera donata all'Archivio Alberto Garutti.
Partecipano: Rebecca Agnes, Sabrina Balbarani, Simone Berti, Davide Bertocchi, Luca Bolognesi, Rossana Buremi, Verdiana Calia, Valerio Carrubba, Roberto Casti, Mariangela Capossela, Laura Cherubini, Nada Cingolani, Paola Cominato, Isabelle Cordemans, Sabine Delafon, Giacinto Di Pietrantonio, Ettore Favini, Francesco Fossati, Paola Gaggiotti, Stefania Galegati, Alberto Guidato, Giovanni Kronenberg, Claudia Losi, Lorenzo Lotto, Micol Magni, Gian Maria Marcaccini, Beatrice Marchi, Franco Marconi, Melinda Mauri, Carmen Mazza, Sabrina Mezzaqui, Mattia Montemezzani, Sabrina Muzi, Gabriele Negro, Nessy1, Alessandra Occa, Leonarda Pagnamenta, Sabrina Pecci, Diego Perrone, Luca Pozzi, Riccardo Previdi, Lara Rada, Farid Rahimi, Stefania Ricci, Panagiotis Samsarelos, Giancarlo Sanfrancesco, Alice Schivardi, Davide Sgambaro, Anna Sostero, Andrea Sperni, Paola Squizzato, T-Yong Chung, Alberto Tadiello, Shigeri Takahashi, Maria Letizia Tisi, Adriana Torregrossa, Camilla Vaccari, Michela Veneziano, Alice Vercesi, Ilaria Verdesca, Serena Vestrucci, Matteo Vettorello, Giorgia Vian, Alberto Vigliani, Luigi Viola
Alberto Garutti (1948-2023) è stata una delle figure di riferimento sulla scena dell’arte italiana e internazionale degli ultimi quarant’anni. Da sempre interessato ad esplorare gli spazi e le dinamiche di relazione tra opera, spettatore ed istituzione, Garutti a partire dagli anni ’90 trasforma i modi di fare arte pubblica ridefinendone radicalmente i processi di concezione. I lavori pubblici di Alberto Garutti sono disegnati come sistemi aperti di relazione, forme d’incontro tra i cittadini, gli spettatori dell’arte e il paesaggio, sottili letture critiche del nostro presente. Artista e docente, è stato dal 1994 al 2013 titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Brera di Milano. Ha insegnato inoltre presso lo IUAV di Venezia e il Politecnico di Milano. Attraverso la sua lunga attività di professore ha dato un contributo significativo alla formazione di intere generazioni di artisti.
La sua ricerca di un dialogo aperto tra opera d’arte contemporanea, spettatore e spazio pubblico, gli è valsa l’invito a realizzare lavori per città e musei di tutto il mondo. Ha partecipato a grandi manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale di Istanbul, Arte all’Arte e la “Memory Marathon” presso la Serpentine Gallery di Londra e realizzato opere per musei e istituzioni tra cui SMAK di Gent, Museion di Bolzano, 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, Fondazione Zegna a Trivero, la tenuta agricola di Generali, Ca’ Corniani a Caorle e il MAXXI di Roma e L’Aquila.
Nel 2012 il PAC di Milano ha ospitato una grande mostra personale su Alberto Garutti dal titolo “Didascalia/Caption”, curata da Paola Nicolin e Hans Ulrich Obrist.
Tra le opere più conosciute: “Ai nati oggi” realizzata a Bergamo, Gent, Istanbul, Mosca, Plovdiv, Roma, “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” installata a Siena, Anversa, Milano, Firenze, Lugano, Kaunas, Loreto Aprutino, Copenaghen, Tokyo, Pescara e l’opera permanente situata in piazza Gae Aulenti, nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Il 7 ottobre 2023 in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI è stata inaugurata l’opera permanente “Temporali” sul tetto del Museo MAXXI di Roma.
Il progetto di una grande monografia sull’attività artistica di Alberto Garutti, concepita da Germano Celant e sostenuta da 6 importanti istituzioni museali italiane ed internazionali, ha vinto il bando di Italian Council 2023 promosso dal Ministero della Cultura e sarà pubblicata in primavera 2024.
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