Nathan Sinai Rayman - "Making Memories"

Nathan Sinai Rayman
Dal 5 November 2011 al 23 December 2011
Torino
Luogo: ALESSANDRO MARENA PROJECT
Indirizzo: Via Della Rocca 19
Orari: dal Martedì al Giovedì su appuntamento; Venerdì e Sabato dalle 15.30 alle 19.30
Curatori: Monica Trigona
Telefono per informazioni: +39 3459111989
E-Mail info: press@alessandromarenaproject.com
Sito ufficiale: http://www.alessandromarenaproject.com/
L’AMP, in occasione del week end dedicato all’arte contemporanea, inaugura sabato 5 novembre la mostra del giovane artista californiano Nathan Sinai Rayman (San Francisco, USA, 1981).
Per la sua seconda personale torinese, la prima era stata alla Marena Rooms Gallery nel 2009, Rayman ha creato un’installazione site specific nello spazio di via della Rocca trasformato in un bookshop di un museo, con tanto di addetti alla vendita durante la serata dell’opening.
Da sempre ideatore di originali mise en scène (“Leave your shoes at the door”, “Earth for a Dollar”, “Free haircut”), anche questa volta ha voluto coinvolgere il pubblico nel suo lavoro: l’oggetto d’arte a sé stante infatti è stato soppiantato da un’operazione concettuale volta a creare dialogo, confronto e relazione. Il risultato finale, quello tangibile, acquista valore solo in quanto parte di un processo che ha permesso l’incontro con l’altro.
Il “negozio-galleria” presenta i souvenir tipicamente reperibili nei luoghi espositivi: poster, cartoline, snow globes, libri, disegni, e vetrine per insetti, che, non a caso, sono tutti ricordi dello fare creativo di Nathan.
Ad esempio alcuni poster non sono altro che lettere di rifiuto ricevute dall’artista, altri sono pagine strappate dal “New Yorker” su cui ha disegnato le proprie sensazioni prodotte dall’articolo mentre si trovava in metropolitana, alcune cartoline recano le immagini di bookshop simili usate per concepire questa mostra e uno dei libri esposti contiene una serie di scontrini relativi a spese affrontate per acquistare i materiali.
Gli snow globes, invece, contengono rappresentazioni in miniatura di progetti installativi non ancora realizzati.
Frequentemente i negozi dei musei offrono l’opportunità per il visitatore, che ha appena “vissuto” l’esperienza artistica, di acquistare qualcosa che unisce valenza estetica a quella funzionale (come un calendario o un libro-agenda).
A differenza di quest’ultimi, “Making Memories” offre molti oggetti che non hanno alcuna utilità. L’obbiettivo che si prefigge Rayman è quello di rendere “di consumo” ciò che è normalmente effimero creando dei ricordi del processo che ha portato alla creazione di opere d’arte.
Ogni visitatore potrà creare delle proprie memorie dell’esperienza vissuta in galleria portando degli oggetti a casa propria.
D’altronde la galleria d’arte, intesa come ente privato, non gioca forse con la sua duplice identità, tra spazio espositivo commerciale e spazio che mostra ciò che tradizionalmente viene considerato “opera d’arte”, con tutto ciò che questo comporta?
Per la sua seconda personale torinese, la prima era stata alla Marena Rooms Gallery nel 2009, Rayman ha creato un’installazione site specific nello spazio di via della Rocca trasformato in un bookshop di un museo, con tanto di addetti alla vendita durante la serata dell’opening.
Da sempre ideatore di originali mise en scène (“Leave your shoes at the door”, “Earth for a Dollar”, “Free haircut”), anche questa volta ha voluto coinvolgere il pubblico nel suo lavoro: l’oggetto d’arte a sé stante infatti è stato soppiantato da un’operazione concettuale volta a creare dialogo, confronto e relazione. Il risultato finale, quello tangibile, acquista valore solo in quanto parte di un processo che ha permesso l’incontro con l’altro.
Il “negozio-galleria” presenta i souvenir tipicamente reperibili nei luoghi espositivi: poster, cartoline, snow globes, libri, disegni, e vetrine per insetti, che, non a caso, sono tutti ricordi dello fare creativo di Nathan.
Ad esempio alcuni poster non sono altro che lettere di rifiuto ricevute dall’artista, altri sono pagine strappate dal “New Yorker” su cui ha disegnato le proprie sensazioni prodotte dall’articolo mentre si trovava in metropolitana, alcune cartoline recano le immagini di bookshop simili usate per concepire questa mostra e uno dei libri esposti contiene una serie di scontrini relativi a spese affrontate per acquistare i materiali.
Gli snow globes, invece, contengono rappresentazioni in miniatura di progetti installativi non ancora realizzati.
Frequentemente i negozi dei musei offrono l’opportunità per il visitatore, che ha appena “vissuto” l’esperienza artistica, di acquistare qualcosa che unisce valenza estetica a quella funzionale (come un calendario o un libro-agenda).
A differenza di quest’ultimi, “Making Memories” offre molti oggetti che non hanno alcuna utilità. L’obbiettivo che si prefigge Rayman è quello di rendere “di consumo” ciò che è normalmente effimero creando dei ricordi del processo che ha portato alla creazione di opere d’arte.
Ogni visitatore potrà creare delle proprie memorie dell’esperienza vissuta in galleria portando degli oggetti a casa propria.
D’altronde la galleria d’arte, intesa come ente privato, non gioca forse con la sua duplice identità, tra spazio espositivo commerciale e spazio che mostra ciò che tradizionalmente viene considerato “opera d’arte”, con tutto ciò che questo comporta?
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 10 July 2025 al 10 August 2025 Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Sergio Strizzi: lo sguardo oltre il set
-
Dal 10 July 2025 al 3 November 2025 Casale Marittimo | Bolgheri, Castagneto Carducci, Casale Marittimo
Arte diffusa sulla costa toscana. Le sculture di Giuseppe Bergomi, tra Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo
-
Dal 4 July 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Carole A. Feuerman. La voce del corpo
-
Dal 28 June 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Elliott Erwitt. Icons
-
Dal 24 June 2025 al 29 October 2025 Firenze | Museo Novecento
Haley Mellin. Siamo Natura
-
Dal 26 June 2025 al 18 July 2025 Firenze | Palazzo Sacrati Strozzi
Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina