Nicola De Maria. I fogli che il vento mi sparge sono disegni di vento e di animali
Nicola De Maria. I fogli che il vento mi sparge sono disegni di vento e di animali
Dal 6 June 2013 al 29 September 2013
Torino
Luogo: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a domenica 10-18
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
Telefono per informazioni: +39 011 4429518/ 011 4429595
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it/
La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta a partire dal 6 giugno una grande mostra dedicata alle opere su carta di Nicola De Maria, allestita nell’Exhibition Area al primo piano del museo.
La grande antologica presenta circa 300 lavori su carta che l’artista ha realizzato a partire dagli anni Settanta fino ad oggi. In occasione della mostra alla GAM Nicola De Maria realizzerà appositamente alcune opere site specific: un’opera muraria di dimensioni imponenti (9x4 m), due carte di grandi dimensioni (5x 2m) a dimostrazione di come anche il lavoro su carta adattato agli ambienti sia per De Maria parte fondamentale del suo percorso, e alcune pitture parietali.
La mostra sarà articolata nel rapporto tra il disegno e lo spazio dipinto, la fragilità della carta e la monumentalità della parete, in un costante dialogo dimensionale dove il canto del disegno si confonde nella musicalità della parete.
Il disegno è per Nicola De Maria non solo la genesi di tutto il suo lavoro artistico, ma quasi assume vita autonoma, carico di spiritualità che scaturisce direttamente dal colore. Nel 1990, in un testo per il catalogo della mostra presso il Saarland Museum di Saarbrucken in Germania, scrive in proposito: “I miei disegni che sono bandiere della gioia e della forza. Suonano le campane fugge l’infelicità dal mondo. I miei disegni sono fiori magici, usignoli fatati…”
Il primo dipinto murale fu realizzato da De Maria a Milano nel 1977, nello stesso anno ne realizza un secondo per la Biennale di Parigi, utilizzando la tecnica di affresco degli antichi maestri. Ricostruendo questo periodo di svolta, l’artista racconta a Mirella Bandini, durante un’intervista pubblicata da Flash Art nel 1981: “In quel periodo lavoravo anche ai primi affreschi; sono ancora stordito da tante meraviglie pensate e poi vissute. La forza visionaria di un carro che mi porta lontano, la leggenda, non avendo viaggiato per mare, attorniato dalle bestie, musica-occhi, continua a commuovermi (…)”
I lavori in mostra provengono da importanti collezioni museali e private e da gallerie internazionali. Alla GAM sarà inoltre visibile un nucleo di opere inedito proveniente dall’archivio dell’artista e una selezione di lavori da molto tempo non più esposti al pubblico o per la prima volta presentati in Italia in una istituzione museale.
Un ricco catalogo edito per i tipi di Silvana Editoriale accompagna l’esposizione presentando, oltre alle riproduzioni di tutte le opere in mostra, una selezione di immagini relative ai lavori più significativi realizzati da Nicola De Maria nel corso della sua carriera.
Il catalogo raccoglie inoltre la ripubblicazione di venti contributi critici dedicati all’artista e due testi di Danilo Eccher, direttore della GAM e Rudi Fuchs, già direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, scritti appositamente in occasione della mostra.
Nicola De Maria (Foglianise, 1954 – vive e lavora a Torino) si trasferisce a Torino nei primi anni Settanta, periodo di ricerca poverista e concettuale. A quel tempo si dedicava alla fotografia ma ben presto passa alle tecniche pittoriche e nel 1979 è inserito tra i cinque esponenti della Transavanguardia, movimento teorizzat o da Achille Bonito Oliva. Il suo lavoro si distingue da quello di Clemente, Chia, Cucchi e Paladino in quanto di matrice astratta.
Ha esposto alla 44. Biennale di Venezia, a Documenta 7, alla Biennale di San Paolo e di Sidney, alla Quadriennale di Roma, oltre che nei più importanti Musei e Istituzioni private nel mondo.
La grande antologica presenta circa 300 lavori su carta che l’artista ha realizzato a partire dagli anni Settanta fino ad oggi. In occasione della mostra alla GAM Nicola De Maria realizzerà appositamente alcune opere site specific: un’opera muraria di dimensioni imponenti (9x4 m), due carte di grandi dimensioni (5x 2m) a dimostrazione di come anche il lavoro su carta adattato agli ambienti sia per De Maria parte fondamentale del suo percorso, e alcune pitture parietali.
La mostra sarà articolata nel rapporto tra il disegno e lo spazio dipinto, la fragilità della carta e la monumentalità della parete, in un costante dialogo dimensionale dove il canto del disegno si confonde nella musicalità della parete.
Il disegno è per Nicola De Maria non solo la genesi di tutto il suo lavoro artistico, ma quasi assume vita autonoma, carico di spiritualità che scaturisce direttamente dal colore. Nel 1990, in un testo per il catalogo della mostra presso il Saarland Museum di Saarbrucken in Germania, scrive in proposito: “I miei disegni che sono bandiere della gioia e della forza. Suonano le campane fugge l’infelicità dal mondo. I miei disegni sono fiori magici, usignoli fatati…”
Il primo dipinto murale fu realizzato da De Maria a Milano nel 1977, nello stesso anno ne realizza un secondo per la Biennale di Parigi, utilizzando la tecnica di affresco degli antichi maestri. Ricostruendo questo periodo di svolta, l’artista racconta a Mirella Bandini, durante un’intervista pubblicata da Flash Art nel 1981: “In quel periodo lavoravo anche ai primi affreschi; sono ancora stordito da tante meraviglie pensate e poi vissute. La forza visionaria di un carro che mi porta lontano, la leggenda, non avendo viaggiato per mare, attorniato dalle bestie, musica-occhi, continua a commuovermi (…)”
I lavori in mostra provengono da importanti collezioni museali e private e da gallerie internazionali. Alla GAM sarà inoltre visibile un nucleo di opere inedito proveniente dall’archivio dell’artista e una selezione di lavori da molto tempo non più esposti al pubblico o per la prima volta presentati in Italia in una istituzione museale.
Un ricco catalogo edito per i tipi di Silvana Editoriale accompagna l’esposizione presentando, oltre alle riproduzioni di tutte le opere in mostra, una selezione di immagini relative ai lavori più significativi realizzati da Nicola De Maria nel corso della sua carriera.
Il catalogo raccoglie inoltre la ripubblicazione di venti contributi critici dedicati all’artista e due testi di Danilo Eccher, direttore della GAM e Rudi Fuchs, già direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, scritti appositamente in occasione della mostra.
Nicola De Maria (Foglianise, 1954 – vive e lavora a Torino) si trasferisce a Torino nei primi anni Settanta, periodo di ricerca poverista e concettuale. A quel tempo si dedicava alla fotografia ma ben presto passa alle tecniche pittoriche e nel 1979 è inserito tra i cinque esponenti della Transavanguardia, movimento teorizzat o da Achille Bonito Oliva. Il suo lavoro si distingue da quello di Clemente, Chia, Cucchi e Paladino in quanto di matrice astratta.
Ha esposto alla 44. Biennale di Venezia, a Documenta 7, alla Biennale di San Paolo e di Sidney, alla Quadriennale di Roma, oltre che nei più importanti Musei e Istituzioni private nel mondo.
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