Olaf Nicolai. Eisfeld II

Olaf Nicolai, ENJOY SURVIVE I, 2001. Courtesy Galerie EIGEN + ART Leipzig, Berlin I Ph. Uwe Walter

 

Dal 13 December 2025 al 22 February 2026

Venezia

Luogo: Palazzo Diedo

Indirizzo: Cannaregio 2386

E-Mail info: info@berggruenarts.org


Berggruen Arts & Culture presenta, nell'anno dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, la spettacolare installazione di ghiaccio Eisfeld II dell’artista di fama internazionale Olaf Nicolai, che viene presentata a Palazzo Diedo a Venezia sabato 13 dicembre 2025.

Il termine tedesco Eisfeld significa letteralmente “campo di ghiaccio”. Eisfeld II, che proseguirà fino al 22 febbraio 2026, consiste in una pista di 100 metri quadrati allestita nell’elegante sala da ballo affrescata al primo piano dell’antico palazzo settecentesco. L’installazione ambientale si raffredda progressivamente con il procedere della mostra, pur trovandosi in uno spazio chiuso, e viene accompagnata da una colonna sonora originale della band berlinese To Rococo Rot, diffusa attraverso sei altoparlanti collocati intorno alla pista per amplificare i movimenti dei visitatori mentre pattinano.

Presentata per la prima volta nel 2001 al Migros Museum für Gegenwartskunst di Zurigo, Eisfeld — nato come spazio aperto, accessibile e versatile — viene ora reinterpretato per Palazzo Diedo. In Eisfeld II, una pista di pattinaggio immersa in un’imponente atmosfera barocca e realizzata con tecnologie avanzate per la produzione di ghiaccio artificiale, Nicolai rinnova il dialogo tra i concetti di “Enjoy” e “Survive”, reinterpretati attraverso pannelli luminosi in chiave contemporanea.

Le due light box dell’artista, ENJOY/SURVIVE I & II, collocate alle estremità della pista, invitano i visitatori a riflettere sul delicato equilibrio tra il piacere e la sopravvivenza, trasformando l’esperienza del pattinaggio in una meditazione sensoriale e concettuale.

Olaf Nicolai, nato a Halle/Saale nel 1962, è uno dei principali artisti tedeschi. Lavora in modo concettuale e percorre nuove strade nel liberare l’arte dalle forme classiche di rappresentazione e di mercato. Collega l’arte a riflessioni sui mercati e sul materialismo, alla memoria e ai materiali d’archivio, così come a contesti tratti dalla vita quotidiana. Crea paesaggi artificiali e scenari urbani, ingrandisce oggetti di consumo fino a dimensioni monumentali e utilizza grafiche pubblicitarie rese stranianti. Nicolai integra spesso nei suoi progetti risultati della ricerca scientifica. La sua ammirazione per modelli matematici, algoritmi universali, simbolismi e pattern regolari è evidente in molte delle sue installazioni.

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