La metodologia di ricerca espressiva di Ariela Böhm narra la storia, l’evoluzione umana nel suo farsi cultura e nella storia del sé, nei percorsi personali, intrecciati, indistinguibili e al tempo stesso unici. Dal generale al particolare e poi di nuovo all’indietro, tracciando piste polisemantiche di conoscenza, percorse da chi, interpretando, trasforma e trasformando ricrea.
L’evoluzione dell’alfabeto e la nascita della scrittura vengono interpretate come urgenza e discrimine dell’umanità, come perimetro e contatto con il mondo interiore, come distanza dall’indistinto e dal primordiale dell’infanzia della specie e dell’individuo.
I testi, emergendo da una matrice naturale, creano un dialogo che ne rispetta le leggi e i meccanismi. Dal loro dialogo nasce la metafora che descrive il paesaggio interiore.
La scelta di un materiale plasmabile, che nasce morbido, diventa fragile e consente un’alta definizione, racconta il desiderio di traducibilità dei sistemi complessi.
L’evoluzione dell’alfabeto e la nascita della scrittura vengono interpretate come urgenza e discrimine dell’umanità, come perimetro e contatto con il mondo interiore, come distanza dall’indistinto e dal primordiale dell’infanzia della specie e dell’individuo.
I testi, emergendo da una matrice naturale, creano un dialogo che ne rispetta le leggi e i meccanismi. Dal loro dialogo nasce la metafora che descrive il paesaggio interiore.
La scelta di un materiale plasmabile, che nasce morbido, diventa fragile e consente un’alta definizione, racconta il desiderio di traducibilità dei sistemi complessi.