La tesi dell'artista e studioso Ernesto Solari
Leonardo scultore, nuove teorie su due opere inedite
Una terracotta probabilmente attribuibile a Leonardo da Vinci
E. Bramati
26/04/2014
Como - Due importanti opere leonardesche sarebbero rimaste nell'ombra per diversi secoli. E' questa la tesi di Ernesto Solari, artista e studioso che alcuni giorni fa a Como ha presentato i risultati della sua ricerca.
La prima delle due opere analizzate è un disegno di fanciulla molto simile ad un’opera già conosciuta, attualmente conservata agli Uffizi e considerata la creazione di un allievo. I suoi studi, supportati dall'esame del radiocarbonio 14, consentirebbero di attribuirlo alla scuola leonardesca, o addirittura al maestro stesso. Sembra infatti che sopra l'occhio sinistro del soggetto vi sia la firma "Da Vinci".
La seconda opera è ancora più importante, poiché si tratta di una terracotta di fine '400, in cui la mano di Leonardo sembra essere piuttosto evidente. Se le tesi di Solari fossero confermate, questo sarebbe infatti l'unico caso di scultura leonardesca pervenuta ai posteri.
Il soggetto ritratto, un Cristo fanciullo, potrebbe possedere, in base alla datazione, le sembianze del Salaì, un allevo particolarmente caro a Leonardo. Sarebbe inoltre stata ritrovata una descrizione dell’epoca, in cui si parla di un’opera che presenterebbe le stesse caratteristiche fisionomiche ed espressive, nonché tecniche.
Consulta anche:
Conto alla rovescia per la grande mostra su Leonardo
La prima delle due opere analizzate è un disegno di fanciulla molto simile ad un’opera già conosciuta, attualmente conservata agli Uffizi e considerata la creazione di un allievo. I suoi studi, supportati dall'esame del radiocarbonio 14, consentirebbero di attribuirlo alla scuola leonardesca, o addirittura al maestro stesso. Sembra infatti che sopra l'occhio sinistro del soggetto vi sia la firma "Da Vinci".
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Il soggetto ritratto, un Cristo fanciullo, potrebbe possedere, in base alla datazione, le sembianze del Salaì, un allevo particolarmente caro a Leonardo. Sarebbe inoltre stata ritrovata una descrizione dell’epoca, in cui si parla di un’opera che presenterebbe le stesse caratteristiche fisionomiche ed espressive, nonché tecniche.
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