Egittomania. Iside e il mistero

Opera esposta alla mostra "Egittomania. Iside e il mistero"
18/10/2006
Egittomania. Iside e il mistero è la nuova mostra che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli propone, questa volta alla scoperta dei rapporti tra la Campania e l’Egitto, in particolare declinati nella diffusione del culto di Iside.
Le origini dei contatti tra Egitto e Campania, nel IX sec. a.C, affondano le radici nel cosiddetto periodo Orientalizzante, caratterizzato dalla colonizzazione greca e dal commercio fenicio. Insieme a oro, argento, bronzo, avorio, vini e tessuti raffinati, arrivarono in Campania numerosi aegyptiaca, autentici o di imitazione: amuleti egizi in forma di scarabei, collane, pendagli e statuette, in argento, ambra e pasta vitrea. La medicina egizia indicava negli amuleti una difesa per donne e bambini, oltre a prediligere collane “ad occhi” per il loro valore ambivalente (“buono” e “cattivo”).
Dopo questo inizio vivace, il rapporto tra l’Egitto e la Campania conobbe una lunga stasi dal VI sec. a.C. al periodo ellenistico. In età romana, marinai e commercianti alessandrini nei porti della Campania favorirono l’introduzione dei culti egiziani, a partire dal II sec. a.C.: tra questi quello di Iside, dea lunare protettrice della vita quotidiana e di quella ultraterrena, che divenne simbolo dell’Egitto.
Il cuore pulsante della mostra sono infatti le attestazioni del culto della dea nei Campi Flegrei - con materiali di recente ritrovamento presentati per la prima volta al pubblico - a Pompei, Ercolano, Napoli e Benevento (sede di un santuario con una delle maggiori concentrazioni di reperti egiziani ed egittizzanti fuori dall’Egitto, che per la prima volta escono nella loro totalità dal Museo del Sannio). Protagonista del percorso è la ricchissima documentazione del tempio di Iside di Pompei, costruzione del II sec. a.C., con affreschi, sculture e strumenti di culto che ne ripropongono la magia.
La mostra prosegue con il tema dell’egittomania, nell’antichità e in età moderna: dalla fine del I sec. a.C. si diffuse infatti una vera e propria moda. Lo “stile egizio” tornò a diffondersi nella Campania del ‘700-‘800 e anche il giovane Mozart, che visitò Pompei, ne trasse ispirazione per il Flauto Magico. Splendide ceramiche della Real Fabbrica di Napoli, dipinti, bozzetti e sculture chiudono l’esibizione.
Egittomania. Iside e il mistero
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
13 ottobre 2006 - 26 febbraio 2007
Dalle 9 alle 19.30. Chiuso martedì
Prenotazioni: 081/7410067; 848800288
Le origini dei contatti tra Egitto e Campania, nel IX sec. a.C, affondano le radici nel cosiddetto periodo Orientalizzante, caratterizzato dalla colonizzazione greca e dal commercio fenicio. Insieme a oro, argento, bronzo, avorio, vini e tessuti raffinati, arrivarono in Campania numerosi aegyptiaca, autentici o di imitazione: amuleti egizi in forma di scarabei, collane, pendagli e statuette, in argento, ambra e pasta vitrea. La medicina egizia indicava negli amuleti una difesa per donne e bambini, oltre a prediligere collane “ad occhi” per il loro valore ambivalente (“buono” e “cattivo”).
Dopo questo inizio vivace, il rapporto tra l’Egitto e la Campania conobbe una lunga stasi dal VI sec. a.C. al periodo ellenistico. In età romana, marinai e commercianti alessandrini nei porti della Campania favorirono l’introduzione dei culti egiziani, a partire dal II sec. a.C.: tra questi quello di Iside, dea lunare protettrice della vita quotidiana e di quella ultraterrena, che divenne simbolo dell’Egitto.
Il cuore pulsante della mostra sono infatti le attestazioni del culto della dea nei Campi Flegrei - con materiali di recente ritrovamento presentati per la prima volta al pubblico - a Pompei, Ercolano, Napoli e Benevento (sede di un santuario con una delle maggiori concentrazioni di reperti egiziani ed egittizzanti fuori dall’Egitto, che per la prima volta escono nella loro totalità dal Museo del Sannio). Protagonista del percorso è la ricchissima documentazione del tempio di Iside di Pompei, costruzione del II sec. a.C., con affreschi, sculture e strumenti di culto che ne ripropongono la magia.
La mostra prosegue con il tema dell’egittomania, nell’antichità e in età moderna: dalla fine del I sec. a.C. si diffuse infatti una vera e propria moda. Lo “stile egizio” tornò a diffondersi nella Campania del ‘700-‘800 e anche il giovane Mozart, che visitò Pompei, ne trasse ispirazione per il Flauto Magico. Splendide ceramiche della Real Fabbrica di Napoli, dipinti, bozzetti e sculture chiudono l’esibizione.
Egittomania. Iside e il mistero
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
13 ottobre 2006 - 26 febbraio 2007
Dalle 9 alle 19.30. Chiuso martedì
Prenotazioni: 081/7410067; 848800288
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