Apre il 20 settembre lo spazio green del museo
I nuovi giardini dell’Accademia Carrara. Le sculture in anteprima
Giardino dell’ Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
Francesca Grego
06/09/2024
Conto alla rovescia per i giardini dell’Accademia Carrara: dal prossimo 20 settembre visitatori, cittadini e turisti avranno a disposizione un parco pubblico di oltre 3 mila metri quadri per rilassarsi nel verde, possibile punto di partenza per la visione dei capolavori del museo, ma anche per una passeggiata alla volta di Bergamo Alta o del Borgo Santa Caterina. Le sculture firmate dall’artista Sedicente Moradi per gli spazi green dell’Accademia sono già pronte: da oggi fino al 12 settembre i più curiosi potranno ammirarle a Milano in piazza Tre Torri davanti alla Torre PwC, dove nei giorni scorsi sono state realizzate in un laboratorio allestito ad hoc.
La forza, la paura e la meraviglia - questo il titolo dell’installazione - è popolata da coccodrilli, cerbiatti, orsi e lupi creati a partire da materiali organici e di recupero come rami secchi e foglie: opere ecosostenibili che dialogheranno con l’ambiente dei giardini bergamaschi interagendo con il paesaggio e con i suoi abitanti, forse più dolcemente di quanto accada oggi negli spazi milanesi progettati da David Libeskind. A fare da ponte tra queste due realtà è PwC, che dal 2022 sostiene i grandi eventi e le attività di Accademia Carrara.
Sedicente Moradi tra le sue opere I Courtesy PwC
“La rinascita dei giardini del museo aperti anche al pubblico - per la prima volta da oltre due secoli - in un angolo inconsueto incastonato tra i borghi e la Città Alta, segna una forte valorizzazione della Carrara che, completando la rifunzionalizzazione dei suoi servizi, acquisisce sempre più una dimensione europea”, dichiara Elena Carnevali, Presidente di Fondazione Accademia Carrara e Sindaca di Bergamo. Si chiude così il percorso di rinnovamento intrapreso dal museo in vista di Bergamo Capitale della Cultura, guidato dall’architetto Antonio Ravalli.
Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
Aperto sulla città dalle mura venete Patrimonio Unesco al Baluardo di Sant’Agostino, il giardino regalerà scorci e prospettive inedite da scoprire prima e dopo l’esperienza dell’arte, in una fusione unica di natura, storia, architettura, bellezza. Curato nella parte paesaggistica da INOUT architettura, il progetto recupera gli storici terrazzamenti in un dialogo tra presente e passato. Oltre agli spazi verdi veri e propri prevede la presenza di un camminamento integrato nella collina, grazie al quale i visitatori potranno uscire nel giardino subito dopo l’ultima sala espositiva. Per tutti il parco sarà accessibile da un ingresso indipendente in via della Noca come il Bù Bistrot, il nuovo punto di ristoro, ricavato dal vecchio magazzino degli attrezzi del museo.
I Giardini PwC, Accademia Carrara, Bergamo
Leggi anche:
• L'Accademia Carrara si rinnova
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Sedicente Moradi tra le sue opere I Courtesy PwC
“La rinascita dei giardini del museo aperti anche al pubblico - per la prima volta da oltre due secoli - in un angolo inconsueto incastonato tra i borghi e la Città Alta, segna una forte valorizzazione della Carrara che, completando la rifunzionalizzazione dei suoi servizi, acquisisce sempre più una dimensione europea”, dichiara Elena Carnevali, Presidente di Fondazione Accademia Carrara e Sindaca di Bergamo. Si chiude così il percorso di rinnovamento intrapreso dal museo in vista di Bergamo Capitale della Cultura, guidato dall’architetto Antonio Ravalli.
Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
Aperto sulla città dalle mura venete Patrimonio Unesco al Baluardo di Sant’Agostino, il giardino regalerà scorci e prospettive inedite da scoprire prima e dopo l’esperienza dell’arte, in una fusione unica di natura, storia, architettura, bellezza. Curato nella parte paesaggistica da INOUT architettura, il progetto recupera gli storici terrazzamenti in un dialogo tra presente e passato. Oltre agli spazi verdi veri e propri prevede la presenza di un camminamento integrato nella collina, grazie al quale i visitatori potranno uscire nel giardino subito dopo l’ultima sala espositiva. Per tutti il parco sarà accessibile da un ingresso indipendente in via della Noca come il Bù Bistrot, il nuovo punto di ristoro, ricavato dal vecchio magazzino degli attrezzi del museo.
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