Le tre maggiori aziende della città hanno contribuito con 26 milioni di dollari
L'industria automobilistica in moto per il Detroit Institute of Arts
Detroit Industry, Diego Rivera, Detroit Institute of Arts
E. Bramati
10/06/2014
Proseguono le tormentate vicende del Detroit Institute of Arts, che rischia di dover cedere le sue prestigiose opere per risanare il consistente debito delle casse municipali.
Nel dicembre 2013 la casa d'aste Christie's aveva effettuato una perizia per stimare il valore degli "asset" del museo, inquadrandolo tra i 454 e i 900 milioni di dollari.
Già nel gennaio dell'anno successivo ben nove fondazioni nazionali e regionali avevano anticipato un contributo di 330 milioni di dollari per tutelare l'istituzione e le sue collezioni, mentre di recente è giunta la notizia che le tre maggiori case automobilistiche della città hanno offerto quasi 30 milioni di dollari al DIA.
In particolare, Ford e General Motors hanno donato 10 milioni, mentre Chrysler 6 milioni, che in totale rappresentano una buona parte di quei 100 milioni di dollari che il Detroit Institute of Arts spera di raggiungere per contribuire al cosiddetto "Grand Bargain".
Secondo questo accordo, infatti, il museo dovrebbe essere ceduto ad un'istituzione no profit, mantenendo così intatte le proprie collezioni. La cessione dovrebbe avvenire a fronte di un corrispettivo di 816 milioni di dollari, necessari, a loro volta, a coprire i fondi pensione.
Nel dicembre 2013 la casa d'aste Christie's aveva effettuato una perizia per stimare il valore degli "asset" del museo, inquadrandolo tra i 454 e i 900 milioni di dollari.
Già nel gennaio dell'anno successivo ben nove fondazioni nazionali e regionali avevano anticipato un contributo di 330 milioni di dollari per tutelare l'istituzione e le sue collezioni, mentre di recente è giunta la notizia che le tre maggiori case automobilistiche della città hanno offerto quasi 30 milioni di dollari al DIA.
In particolare, Ford e General Motors hanno donato 10 milioni, mentre Chrysler 6 milioni, che in totale rappresentano una buona parte di quei 100 milioni di dollari che il Detroit Institute of Arts spera di raggiungere per contribuire al cosiddetto "Grand Bargain".
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