Dal 5 luglio al 30 settembre a Recanati
Chagall interpreta le favole di La Fontaine
Marc Chagall, Musicien et danseuse
Francesca Grego
04/07/2018
Macerata - Poetica, fantastica, fiabesca già di per sé, l’arte di Marc Chagall incontra le favole di La Fontaine in una serie di memorabili acqueforti in mostra a Recanati da domani, giovedì 5 luglio.
A impreziosire l’allestimento, i colori accesi del dipinto Musicien et danseuse e l’incanto di Re David suona la cetra, provenienti da una collezione privata italiana e raramente visti in pubblico, che allargano lo sguardo sull’immaginario multiforme del pittore bielorusso e sulla sua sensibilità musicale.
Scene e frammenti che sembrano usciti da un sogno animano le illustrazioni che Chagall realizzò a Parigi per il gallerista ed editore Ambroise Vollard a partire dalla fine degli anni Venti. Un lavoro non semplice, che si confrontava necessariamente con i precedenti illustri di Jean-Honoré Fragonard e Gustave Doré e che attirò le critiche di una stampa tradizionalista e antisemita. “La Fontaine è universale”, scrisse un giornalista non troppo informato, “questo pittore giudeo-russo è tutto il contrario di un universale”. Fu lo stesso Vollard a rispondere brillantemente, indicando in Chagall un cantore capace di rendere familiari al pubblico europeo le fonti orientali delle favole di La Fontaine, da Esopo ai racconti arabi, persiani, indiani o cinesi.
L’artista di Vitebsk, in realtà, è qui nel suo elemento naturale: una dimensione altra in cui uomini e animali conversano, interagiscono, fluttuano nell’aria oltre i limiti delle leggi della fisica.
E le Favole rappresentano una nuova tappa nel suo percorso di avvicinamento alla cultura dell’Europa occidentale. “Io ho portato i miei oggetti dalla Russia, Parigi vi ha riversato sopra la luce", dirà un giorno Chagall. Dopo le celebri illustrazioni per le Anime Morte di Gogol, portatrici delle atmosfere delle origini, le acqueforti per il capolavoro di La Fontaine si nutrono di paesaggi e atmosfere prettamente francesi.
Uno spiccato gusto per il dettaglio, soluzioni tecniche curatissime e l'abilità compositiva di un maestro del Novecento si accompagnano all’intensità di una narrazione ardita, che scandaglia l’universo delle Favole con grande libertà. Lupi arroganti, cicogne magnanime, querce parlanti e indovine dallo sguardo astuto trasportano i visitatori nello spazio dinamico del foglio.
Fino all’apparizione del violinista, figura chiave della pittura di Chagall, nel quadro Musicien et danseuse e alla poesia di Re David suona la cetra, tratto dalle illustrazioni per la Bibbia, che l’artista definì “l’alfabeto colorato in cui ho intinto i miei pennelli”.
In calendario dal 5 luglio al 30 settembre nella cornice di Villa Colloredo Mels, Marc Chagall. Le favole ed altre storie si inserisce nel progetto “Recanati verso l’Infinito”, che mira alla valorizzazione delle bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio in occasione dei 200 dalla nascita della celebre lirica di Giacomo Leopardi.
Leggi anche:
• Infinito Recanati unisce arte, poesia e musica
A impreziosire l’allestimento, i colori accesi del dipinto Musicien et danseuse e l’incanto di Re David suona la cetra, provenienti da una collezione privata italiana e raramente visti in pubblico, che allargano lo sguardo sull’immaginario multiforme del pittore bielorusso e sulla sua sensibilità musicale.
Scene e frammenti che sembrano usciti da un sogno animano le illustrazioni che Chagall realizzò a Parigi per il gallerista ed editore Ambroise Vollard a partire dalla fine degli anni Venti. Un lavoro non semplice, che si confrontava necessariamente con i precedenti illustri di Jean-Honoré Fragonard e Gustave Doré e che attirò le critiche di una stampa tradizionalista e antisemita. “La Fontaine è universale”, scrisse un giornalista non troppo informato, “questo pittore giudeo-russo è tutto il contrario di un universale”. Fu lo stesso Vollard a rispondere brillantemente, indicando in Chagall un cantore capace di rendere familiari al pubblico europeo le fonti orientali delle favole di La Fontaine, da Esopo ai racconti arabi, persiani, indiani o cinesi.
L’artista di Vitebsk, in realtà, è qui nel suo elemento naturale: una dimensione altra in cui uomini e animali conversano, interagiscono, fluttuano nell’aria oltre i limiti delle leggi della fisica.
E le Favole rappresentano una nuova tappa nel suo percorso di avvicinamento alla cultura dell’Europa occidentale. “Io ho portato i miei oggetti dalla Russia, Parigi vi ha riversato sopra la luce", dirà un giorno Chagall. Dopo le celebri illustrazioni per le Anime Morte di Gogol, portatrici delle atmosfere delle origini, le acqueforti per il capolavoro di La Fontaine si nutrono di paesaggi e atmosfere prettamente francesi.
Uno spiccato gusto per il dettaglio, soluzioni tecniche curatissime e l'abilità compositiva di un maestro del Novecento si accompagnano all’intensità di una narrazione ardita, che scandaglia l’universo delle Favole con grande libertà. Lupi arroganti, cicogne magnanime, querce parlanti e indovine dallo sguardo astuto trasportano i visitatori nello spazio dinamico del foglio.
Fino all’apparizione del violinista, figura chiave della pittura di Chagall, nel quadro Musicien et danseuse e alla poesia di Re David suona la cetra, tratto dalle illustrazioni per la Bibbia, che l’artista definì “l’alfabeto colorato in cui ho intinto i miei pennelli”.
In calendario dal 5 luglio al 30 settembre nella cornice di Villa Colloredo Mels, Marc Chagall. Le favole ed altre storie si inserisce nel progetto “Recanati verso l’Infinito”, che mira alla valorizzazione delle bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio in occasione dei 200 dalla nascita della celebre lirica di Giacomo Leopardi.
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