A Palazzo Reale dal 23 settembre all’11 gennaio
Nell'autunno di Milano brilla Andrea Appiani, "pittore delle Grazie"
Archivio Fotografico Musei Civici di Brescia - Fotostudio RapuzzI |
Andrea Appiani, Giunone assistita dalle Grazie (Toeletta di Giunone), 1810-1812 circa, olio su tela. Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia I Courtesy Fondazione Brescia Musei
Samantha De Martin
14/08/2025
Milano - Era conosciuto anche come il “Pittore delle Grazie”, apprezzato, soprattutto nel periodo napoleonico, per la sua raffinata arte, al centro di commissioni religiose, politiche, aristocratiche.
Maestro di affreschi monumentali, ma anche di ritratti, medaglie, ingentilite dal suo stile riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale, Andrea Appiani si appresta a sbarcare a Milano con una mostra che sarà accolta a Palazzo Reale dal 23 settembre all’11 gennaio.
Promosso dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei, Electa e MondoMostre, il progetto è stato realizzato in partnership con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi e il Louvre e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta.
Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, curatori del percorso, ricostruiranno la vicenda artistica di colui che Giovanni Berchet aveva definito il “Pittore del secolo”, attraverso opere in prestito da collezioni italiane e internazionali, contribuendo a restituire la vitalità culturale della Milano neoclassica.
Andrea Appiani, Ritratto della cantante Giuseppina Grassini, 1802. Olio su tela. Collezione privata
Appiani. Il Neoclassicismo a Milano, questo il titolo dell’esposizione, farà luce sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del "primo pittore" del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d'honneur. A restituire ai visitatori elementi importanti relativi a questa figura chiave, tra i maggiori interpreti di quel periodo compreso tra l'Illuminismo e le vicende napoleoniche, con il suo stile, vero e proprio trait d'union tra la morbidezza del tratto leonardesco e la grazia del classicismo, sarà un corpus di oltre cento opere. I curatori e il comitato scientifico hanno selezionato i lavori riuniti grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali - tra cui il Louvre, il Musée Carnavalet e lo Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, il Musée National des Châteaux de Versailles - e da numerose collezioni italiane.
L’esposizione è inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare e diffuso che promuoverà i valori olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali.
Maestro di affreschi monumentali, ma anche di ritratti, medaglie, ingentilite dal suo stile riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale, Andrea Appiani si appresta a sbarcare a Milano con una mostra che sarà accolta a Palazzo Reale dal 23 settembre all’11 gennaio.
Promosso dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei, Electa e MondoMostre, il progetto è stato realizzato in partnership con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi e il Louvre e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta.
Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, curatori del percorso, ricostruiranno la vicenda artistica di colui che Giovanni Berchet aveva definito il “Pittore del secolo”, attraverso opere in prestito da collezioni italiane e internazionali, contribuendo a restituire la vitalità culturale della Milano neoclassica.
Andrea Appiani, Ritratto della cantante Giuseppina Grassini, 1802. Olio su tela. Collezione privata
Appiani. Il Neoclassicismo a Milano, questo il titolo dell’esposizione, farà luce sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del "primo pittore" del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d'honneur. A restituire ai visitatori elementi importanti relativi a questa figura chiave, tra i maggiori interpreti di quel periodo compreso tra l'Illuminismo e le vicende napoleoniche, con il suo stile, vero e proprio trait d'union tra la morbidezza del tratto leonardesco e la grazia del classicismo, sarà un corpus di oltre cento opere. I curatori e il comitato scientifico hanno selezionato i lavori riuniti grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali - tra cui il Louvre, il Musée Carnavalet e lo Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, il Musée National des Châteaux de Versailles - e da numerose collezioni italiane.
L’esposizione è inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare e diffuso che promuoverà i valori olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali.
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