Manet e la pittura veneziana. Nel 2013 al Museo Correr

31/05/2012
Venezia - Il Museo Correr di Venezia organizza per la fine di marzo 2013 la prima grande mostra italiana dedicata al genio di Edouard Manet, considerato il padre della pittura moderna. "Sarà un Manet veneziano, messo a confronto con Tiziano, Tintoretto e Carpaccio cui si ispirò per alcuni suoi capolavori", ha detto la direttrice della Fondazione Musei Civici della città lagunare Gabriella Belli, che ha dato l'annuncio dell'evento espositivo, tra i più rilevanti a livello internazionale del prossimo anno.
L'importante rassegna sarà realizzata in collaborazione con il Museo d'Orsay, che custodisce molti dei preziosi e inamovibili dipinti del pittore francese, che a più riprese, durante la sua vita, soggiornò a Venezia (1852-'53 e nel 1874). "Il museo parigino - ha spiegato la Belli - è rimasto colpito dal nostro progetto di rilettura dell'opera di Manet, la cui svolta rivoluzionaria è stata per oltre un secolo accreditata esclusivamente alle influenze dell'arte spagnola". Invece, prosegue la direttrice, i due viaggi sulla laguna furono determinanti per la sua crescita pittorica e molte delle sue straordinarie invenzioni derivano proprio dalla conoscenza in prima persona dei capolavori della pittura veneta antica.
Basti pensare a un'opera celeberrima come 'Le balcon' (1868-'69), che in mostra sarà affiancata alle 'Due dame veneziane' realizzate da Vittore Carpaccio nel 1495 e in cui l'atteggiamento della donna appoggiata alla balaustra ha la stessa posa annoiata e lo sguardo perso nel vuoto di quella che Manet dipinse quattrocento anni dopo. Lo stesso vale per il grandissimo Tiziano, che Manet di certo conosceva bene. Secondo gli studiosi, proprio i dipinti-icona di Manet, che rivoluzionarono la pittura francese, vale a dire 'Dejeuner sur l'herbé e l"Olimpyà sarebbero stati ispirati ai capolavori del genio veneziano.
Questo taglio della mostra voluto dal Correr, ha molto stimolato il museo parigino, intenzionato a rimettere mano a una nuova visione critica dell'arte di Manet. Tanto che il curatore della rassegna Stephane Guegan, massimo esperto di Manet, sarà affiancato nel suo lavoro dal presidente del d'Orsay Guy Cogeval e dalla stessa Belli. Intanto, insieme, hanno già selezionato i capolavori di Monet e dei maestri veneziani per illustrare in modo puntuale questa nuova svolta critica di indubbia incisività.
L'importante rassegna sarà realizzata in collaborazione con il Museo d'Orsay, che custodisce molti dei preziosi e inamovibili dipinti del pittore francese, che a più riprese, durante la sua vita, soggiornò a Venezia (1852-'53 e nel 1874). "Il museo parigino - ha spiegato la Belli - è rimasto colpito dal nostro progetto di rilettura dell'opera di Manet, la cui svolta rivoluzionaria è stata per oltre un secolo accreditata esclusivamente alle influenze dell'arte spagnola". Invece, prosegue la direttrice, i due viaggi sulla laguna furono determinanti per la sua crescita pittorica e molte delle sue straordinarie invenzioni derivano proprio dalla conoscenza in prima persona dei capolavori della pittura veneta antica.
Basti pensare a un'opera celeberrima come 'Le balcon' (1868-'69), che in mostra sarà affiancata alle 'Due dame veneziane' realizzate da Vittore Carpaccio nel 1495 e in cui l'atteggiamento della donna appoggiata alla balaustra ha la stessa posa annoiata e lo sguardo perso nel vuoto di quella che Manet dipinse quattrocento anni dopo. Lo stesso vale per il grandissimo Tiziano, che Manet di certo conosceva bene. Secondo gli studiosi, proprio i dipinti-icona di Manet, che rivoluzionarono la pittura francese, vale a dire 'Dejeuner sur l'herbé e l"Olimpyà sarebbero stati ispirati ai capolavori del genio veneziano.
Questo taglio della mostra voluto dal Correr, ha molto stimolato il museo parigino, intenzionato a rimettere mano a una nuova visione critica dell'arte di Manet. Tanto che il curatore della rassegna Stephane Guegan, massimo esperto di Manet, sarà affiancato nel suo lavoro dal presidente del d'Orsay Guy Cogeval e dalla stessa Belli. Intanto, insieme, hanno già selezionato i capolavori di Monet e dei maestri veneziani per illustrare in modo puntuale questa nuova svolta critica di indubbia incisività.
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