Campania>artecard: alla scoperta dei capolavori nei musei di Via Duomo
A Napoli il dipinto di Caravaggio che si può solo immaginare
 
										
										 
										
										
																		
																									ilCartastorie - Museo dell'Archivio Storico del Banco di Napoli | Courtesy ilCartastorie, Napoli
															
							Andrea Zappulli
16/06/2020
							Napoli -  Salve sono Andrea Zappulli, responsabile della ricerca e della didattica presso ilCartastorie Museo della Fondazione Banco di Napoli che valorizza il grande Archivio Storico del Banco di Napoli.
Questo archivio dal 1502 ai giorni nostri, per oltre 80 chilometri di scaffalature lineari, raccoglie ricordi e pezzi di vita quotidiana di tutta la Napoli dal Cinquecento al Novecento, di tutto il Mezzogiorno d'Italia e dell'Europa mediterranea.
In questa miriade di tasselli che vanno dalle grandi transazioni del re di Spagna fino alle più minute operazioni quotidiane, abbiamo deciso di pescare e di mostrare un documento di particolare interesse perché è un documento che descrive nei dettagli un'opera d'arte probabilmente bellissima che non è possibile ammirare o immaginare in altro modo.
Si tratta di una causale di pagamento che descrive una transazione tra Niccolò Radulovich, ricco mercante di Dubrovnik in Croazia, marchese di Polignano, e Michelangelo Caravaggio. E' il 6 ottobre 1606.
Michelangelo Caravaggio arriva a Napoli e riceve un poderoso anticipo di 200 ducati da parte Niccolò Radulovich. Grazie al documento, grazie alla specificità di questo documento noi possiamo leggere e immaginare una pala d'altare che il marchese Polignano vuole, una pala d'altare con le figure della Madonna, di San Nicola di San Vito di San Domenico, di San Francesco, il tutto sormontato da un coro d'angeli.
Questa specificità della descrizione, questa ricchezza di particolari nella descrizione, ci aiutano a immaginare il quadro.
Il documento è oltremodo interessante perché non c'è traccia dell'opera finita e non si sa se Caravaggio abbia deciso di non completare l'opera, magari prendendo comunque l'anticipo, i 200 ducati, o se l'opera in sé sia andata distrutta e persa nel tempo.
Il documento è particolarmente interessante perché aiuta a capire come questo grande archivio aiuti a ricostruire non solo la storia del passato visibile nelle opere d'arte visibili, ma anche a ripercorre e a ricostruire i contorni di ciò che esisteva, di ciò che doveva esistere e oggi non è visibile o non è mai esistito. Grazie. Art Tour a Napoli con ARTE.it e campania>artecard
• Napoli: alla scoperta dei capolavori nei musei di Via Duomo
Per maggiori informazioni:
• Campania>artecard
Video su YouTube:
• Museo del Tesoro di San Gennaro (VIDEO)
• ilCartastorie, il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (VIDEO)
• Complesso Monumentale Donnaregina - Museo Diocesano (VIDEO)
• Museo Filangieri (VIDEO)
• Museo MADRE (VIDEO)
• Pio Monte della Misericordia (VIDEO)
• Chiesa di San Severo al Pendino (VIDEO)
						
						
					Questo archivio dal 1502 ai giorni nostri, per oltre 80 chilometri di scaffalature lineari, raccoglie ricordi e pezzi di vita quotidiana di tutta la Napoli dal Cinquecento al Novecento, di tutto il Mezzogiorno d'Italia e dell'Europa mediterranea.
In questa miriade di tasselli che vanno dalle grandi transazioni del re di Spagna fino alle più minute operazioni quotidiane, abbiamo deciso di pescare e di mostrare un documento di particolare interesse perché è un documento che descrive nei dettagli un'opera d'arte probabilmente bellissima che non è possibile ammirare o immaginare in altro modo.
Si tratta di una causale di pagamento che descrive una transazione tra Niccolò Radulovich, ricco mercante di Dubrovnik in Croazia, marchese di Polignano, e Michelangelo Caravaggio. E' il 6 ottobre 1606.
Michelangelo Caravaggio arriva a Napoli e riceve un poderoso anticipo di 200 ducati da parte Niccolò Radulovich. Grazie al documento, grazie alla specificità di questo documento noi possiamo leggere e immaginare una pala d'altare che il marchese Polignano vuole, una pala d'altare con le figure della Madonna, di San Nicola di San Vito di San Domenico, di San Francesco, il tutto sormontato da un coro d'angeli.
Questa specificità della descrizione, questa ricchezza di particolari nella descrizione, ci aiutano a immaginare il quadro.
Il documento è oltremodo interessante perché non c'è traccia dell'opera finita e non si sa se Caravaggio abbia deciso di non completare l'opera, magari prendendo comunque l'anticipo, i 200 ducati, o se l'opera in sé sia andata distrutta e persa nel tempo.
Il documento è particolarmente interessante perché aiuta a capire come questo grande archivio aiuti a ricostruire non solo la storia del passato visibile nelle opere d'arte visibili, ma anche a ripercorre e a ricostruire i contorni di ciò che esisteva, di ciò che doveva esistere e oggi non è visibile o non è mai esistito. Grazie. Art Tour a Napoli con ARTE.it e campania>artecard
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