Dal 1 luglio
Le farfalle di Claudio Parmiggiani per la Stanza degli Amori di Villa Medici

L'opera di Claudio Parmiggiani per la stanza degli amori Ph. Claudio Abbate courtesy of Accademia di Francia a Roma
Ludovica Sanfelice
01/07/2015
Roma - Dal 1 luglio la Stanza degli Amori di Villa Medici sarà aperta al pubblico. L’ambiente che fa parte dell’appartamento del cardinale Ferdinando de’ Medici, insieme alle adiacenti stanze delle Muse e degli elementi, arricchirà pertanto i circuiti delle visite guidate.
Per celebrare l’evento, l’Accademia di Francia a Roma si è rivolta all’artista Claudio Parmiggiani invitandolo a creare un’opera site specific per il soffitto della sala. I fregi e i pannelli che decoravano la stanza vennero infatti distrutti nel 1700 a causa di un incendio che, secondo quanto si mormora, fu appiccato volontariamente dal granduca Cosimo III per eliminare decorazioni considerate eccessivamente licenziose.
Da quel giorno la volta a cassettoni rimase sprovvista delle tele dipinte che vennero rimpiazzate da semplici pannelli di legno grezzo, circondati tuttavia da travi e piccole tavole originali ornate da motivi decorativi e scene erotiche, di animali o mitologiche.
Dopo aver restaurato nel 2011-2012 i fregi e i soffitti delle stanze attigue e averle incluse nel percorso delle visite, l’Accademia di Francia ha voluto per la camera degli amori qualcosa di speciale che riflettesse l’identità di Villa Medici.
Il risultato non potrà che stupire i visitatori per la sintonia tra l’intervento contemporaneo e il contesto storico. Parmiggiani infatti ha realizzato sette tavole (cinque quadrangolari e due ottagonali) utilizzando il principio al tempo stesso tecnico e naturale della serie “Delocazioni”, che dopo aver esposto un oggetto all’azione del fuoco prevede che venga prelevato. Della forma ciò che rimane è la memoria costituita dall’impronta di fumo e fuliggine sulla superficie trattata.
Nel caso della stanza degli amori: un gruppo di delicate farfalle.
Per celebrare l’evento, l’Accademia di Francia a Roma si è rivolta all’artista Claudio Parmiggiani invitandolo a creare un’opera site specific per il soffitto della sala. I fregi e i pannelli che decoravano la stanza vennero infatti distrutti nel 1700 a causa di un incendio che, secondo quanto si mormora, fu appiccato volontariamente dal granduca Cosimo III per eliminare decorazioni considerate eccessivamente licenziose.
Da quel giorno la volta a cassettoni rimase sprovvista delle tele dipinte che vennero rimpiazzate da semplici pannelli di legno grezzo, circondati tuttavia da travi e piccole tavole originali ornate da motivi decorativi e scene erotiche, di animali o mitologiche.
Dopo aver restaurato nel 2011-2012 i fregi e i soffitti delle stanze attigue e averle incluse nel percorso delle visite, l’Accademia di Francia ha voluto per la camera degli amori qualcosa di speciale che riflettesse l’identità di Villa Medici.
Il risultato non potrà che stupire i visitatori per la sintonia tra l’intervento contemporaneo e il contesto storico. Parmiggiani infatti ha realizzato sette tavole (cinque quadrangolari e due ottagonali) utilizzando il principio al tempo stesso tecnico e naturale della serie “Delocazioni”, che dopo aver esposto un oggetto all’azione del fuoco prevede che venga prelevato. Della forma ciò che rimane è la memoria costituita dall’impronta di fumo e fuliggine sulla superficie trattata.
Nel caso della stanza degli amori: un gruppo di delicate farfalle.
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