Mario Signori. La memoria nella materia
Mario Signori. Bretagne - France, La memoria nella materia, Ex Chiesa della Maddalena, Bergamo
Dal 12 May 2013 al 26 May 2013
Bergamo
Luogo: Ex Chiesa della Maddalena
Indirizzo: via Sant’Alessandro 39
Orari: da martedì a giovedì 15-19; venerdì 15-22.30; sabato e domenica 10-12/ 15-22.30
Curatori: Andrea Boni, Angelo Piazzoli, Corrado Valli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 035 393230
E-Mail info: info@fondazionecreberg.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecreberg.it
Con la mostra antologica La memoria nella materia, la Fondazione Credito Bergamasco e l'Associazione Culturale Sciaràd presentano al grande pubblico la sintesi di un triennale lavoro di ricerca attorno all’eclettica figura dell’ottantatreenne pittore bergamasco Mario Signori.
“Nell’ambito dell’attività di valorizzazione dell’arte e della cultura dei nostri territori, che da tempo la Fondazione persegue – aggiunge Angelo Piazzoli, Segretario Generale del Credito Bergamasco e della Fondazione Creberg – non poteva essere trascurato un artista di grande qualità quale il Signori. La sua opera giace in un immeritato oblio, o meglio, in un’incomprensibile indifferenza. Il meraviglioso spazio cittadino della ex-Chiesa della Maddalena custodirà per due settimane la concretizzazione del mirato e meditato desiderio di perseguire la valorizzare di artisti che a Bergamo e in provincia hanno fatto la storia del secolo scorso”.
“Visite tra collezionisti sparsi nella bergamasca e fuori provincia – commenta il curatore della mostra Andrea Boni – indagini tra archivi parrocchiali, comunali e d’accademia, incontri ed approfondimenti con l’artista, ci hanno permesso di avere un panorama sufficientemente organico da proporre per la prima volta al pubblico una raccolta di 73 opere che coprono un arco temporale che si estende dal 1947 al 2012.”
“La materia in quanto sostanza primordiale e materna è la cifra simbolica e distintiva di questo albinese segnato già nella sua infanzia dalla mancanza e dalla morte. La voglia di non soccombere di fronte al crudele sguardo del destino trova un’alleata fedele nella narrazione grafica che via via diventa sempre più complessa ed armonica. Colore, luce, tecnica e slancio nelle profondità dell’essere umano fanno dell’allievo di Funi un amante di Burano e delle coste della Bretagne. Incontri, spazi incontaminati e selvaggi aiutano Signori a dare il meglio di sé in un contesto storico- artistico che ricercava l’essenza della realtà nella purezza di stile ed emozione.
Un viaggio tra acqueforti, chine, oli, inchiostri, pastelli ad olio, calli ed astratti affascineranno il visitatore che si lascerà cullare da un fitto compenetrarsi di sentimenti e forze contrapposte.”
“Una storia che – conclude Andrea Boni – meritava di essere rispolverata, per chi ne aveva sentito parlare e aveva perso riferimenti, per chi nulla ne sapeva e mai avrebbe immaginato, nella speranza che possa essere segno vivo per la memoria collettiva. Nelle dimenticanze spesso si nascondono sorprese incontenibili”.
“Nell’ambito dell’attività di valorizzazione dell’arte e della cultura dei nostri territori, che da tempo la Fondazione persegue – aggiunge Angelo Piazzoli, Segretario Generale del Credito Bergamasco e della Fondazione Creberg – non poteva essere trascurato un artista di grande qualità quale il Signori. La sua opera giace in un immeritato oblio, o meglio, in un’incomprensibile indifferenza. Il meraviglioso spazio cittadino della ex-Chiesa della Maddalena custodirà per due settimane la concretizzazione del mirato e meditato desiderio di perseguire la valorizzare di artisti che a Bergamo e in provincia hanno fatto la storia del secolo scorso”.
“Visite tra collezionisti sparsi nella bergamasca e fuori provincia – commenta il curatore della mostra Andrea Boni – indagini tra archivi parrocchiali, comunali e d’accademia, incontri ed approfondimenti con l’artista, ci hanno permesso di avere un panorama sufficientemente organico da proporre per la prima volta al pubblico una raccolta di 73 opere che coprono un arco temporale che si estende dal 1947 al 2012.”
“La materia in quanto sostanza primordiale e materna è la cifra simbolica e distintiva di questo albinese segnato già nella sua infanzia dalla mancanza e dalla morte. La voglia di non soccombere di fronte al crudele sguardo del destino trova un’alleata fedele nella narrazione grafica che via via diventa sempre più complessa ed armonica. Colore, luce, tecnica e slancio nelle profondità dell’essere umano fanno dell’allievo di Funi un amante di Burano e delle coste della Bretagne. Incontri, spazi incontaminati e selvaggi aiutano Signori a dare il meglio di sé in un contesto storico- artistico che ricercava l’essenza della realtà nella purezza di stile ed emozione.
Un viaggio tra acqueforti, chine, oli, inchiostri, pastelli ad olio, calli ed astratti affascineranno il visitatore che si lascerà cullare da un fitto compenetrarsi di sentimenti e forze contrapposte.”
“Una storia che – conclude Andrea Boni – meritava di essere rispolverata, per chi ne aveva sentito parlare e aveva perso riferimenti, per chi nulla ne sapeva e mai avrebbe immaginato, nella speranza che possa essere segno vivo per la memoria collettiva. Nelle dimenticanze spesso si nascondono sorprese incontenibili”.
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