Stefano Ferracci. Istoday
Stefano Ferracci. Istoday, Torre Mirana, Trento
Dal 25 April 2013 al 18 May 2013
Trento
Luogo: Torre Mirana
Indirizzo: via Manci 2
Orari: 10-13/ 14-19
Curatori: Ferdan Yusufi, Giorgio Bertozzi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0461 884111
E-Mail info: giorgio.bertozzi@neoartgallery.it
Sito ufficiale: http://www.trentinocultura.net
Le elaborazioni fotografiche di Stefano Ferracci raccontano una Istanbul dinamica e moderna, ricca di vibrazioni magiche, luci prepotenti e forme armoniose. Ma non fermatevi davanti all’apparenza, entrate con un rapido passaggio in una diversa dimensione ricca di emozioni, dove storie nuove e antiche si mescolano, tradizioni e futuro convivono, e nel guardare e sognare lasciatevi guidare dalle magiche suggestioni visive. Ogni immagine della città è come una tarsia di un grande mosaico, nasce a Istanbul ma appartiene al mondo intero e si compone di tasselli di vita quotidiana che scavalcano consapevolmente il vero per renderlo reale nella sua irrealtà. In un caleidoscopio fantastico di tecnologie attuali, l’immagine fotografica ci permette di dimensionarci con il mondo e di avvicinarci al massimo alla perfezione della realtà. Nelle opere di Ferracci, invece, si offre allo spettatore un passaggio tra il reale tecnologico e una dimensione irreale dove la nostra parte inconscia si scuote e si incuriosisce disorientandoci tra sogno e realtà, tra vero e falso. Contaminare e falsificare sono i mezzi con cui l’Artista manipola il reale creando così nuovi interrogativi e nuovi spunti di riflessione, la verità non è solo nella dimensione umana, è mutevole e spesso l’immaginazione prende il suo posto. Ma in fondo esiste la Verità? Laura Migotto
La mia immaginazione non aveva dato corpo alla vecchia Istanbul fino a quando non ho apprezzato di persona la modernità di questa metropoli in continua evoluzione. Sono trascorsi oltre 25 anni da quando per la prima volta ho attraversato il Bosforo, sul primo dei due ponti che collegano l’Europa all’Asia. La veduta è più ricca di quanto potrebbe realizzare con la fantasia il più ardito dei pittori paesaggisti, la storia si dipana, come raccontata dal grafico di un sismografo impazzito, mostrando torri, minareti, grattacieli, palazzi e cupole. La consapevolezza di essere nella storia la si ha osservando il profilo della città nuova che cresce mostrando il suo skyline simile alla firma dell’artista sul più inatteso dei propri capolavori. Stefano Ferracci, con le sue immagini, scosta il telo che copre la firma. Giorgio Bertozzi
La mia immaginazione non aveva dato corpo alla vecchia Istanbul fino a quando non ho apprezzato di persona la modernità di questa metropoli in continua evoluzione. Sono trascorsi oltre 25 anni da quando per la prima volta ho attraversato il Bosforo, sul primo dei due ponti che collegano l’Europa all’Asia. La veduta è più ricca di quanto potrebbe realizzare con la fantasia il più ardito dei pittori paesaggisti, la storia si dipana, come raccontata dal grafico di un sismografo impazzito, mostrando torri, minareti, grattacieli, palazzi e cupole. La consapevolezza di essere nella storia la si ha osservando il profilo della città nuova che cresce mostrando il suo skyline simile alla firma dell’artista sul più inatteso dei propri capolavori. Stefano Ferracci, con le sue immagini, scosta il telo che copre la firma. Giorgio Bertozzi
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