La sua identità e la sua produzione artistica sono rimaste un mistero fino a quando, negli anni Settanta, Federico Zeri non ha ricondotto a lui alcuni dipinti dispersi in diverse parti del mondo. Punto di partenza di questa ricostruzione è stata la “Crocifissione” di Savona, unica opera firmata dal pittore. Formatosi in Lombardia a stretto contatto con la cultura del gotico internazionale, Donato si apre durante la sua permanenza a Genova alle molteplici influenze artistiche che raggiungono la città. Qui infatti conosce la pittura provenzale e fiamminga attraverso le opere di pittori come Jan van Eyck, Roger van der Weyden, il Maestro di Flémalle, mutuandone in parte le caratteristiche estetiche, ma soprattutto tecniche. Se è corretto datarla agli anni ‘30 del Quattrocento, infatti, la “Crocifissione” di Savona è il più antico quadro ad olio su tela dipinto in Italia. Un documento d’archivio permette di fissare la data di morte del pittore al 1450.
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