Volto, anima del corpo

Marisa Rastellini, Monica Vitti posa durante un servizio fotografico in uno stabilimento balneare, 1971. Credits Mondadori Portfolio - Marisa Rastellini

 

Dal 12 Novembre 2022 al 05 Febbraio 2023

Biella

Luogo: Palazzo Ferrero / Palazzo Gromo Losa

Indirizzo: Corso del Piazzo 22/24 e 29

Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Aperture straordinarie: 8 e 26 dicembre 2022 e 1, 6 gennaio 2023 dalle 10 alle 19 | 27, 28, 29, 30 dicembre e 3, 4, 5 gennaio dalle 15 alle 19 (chiusi il 24, 25 e 31 dicembre)

Curatori: Irene Finiguerra e Fabrizio Lava

Prolungata: fino al 5 febbraio 2023

Costo del biglietto: 8 € intero, 5 € ridotto

Telefono per informazioni: +39 388 5647455

E-Mail info: info@palazzoferrero.it

Sito ufficiale: http://www.palazzoferrero.it


Dal 12 novembre 2022 al 22 gennaio 2023 nella storica cornice di Biella Piazzo, nei due complessi di Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa, si terrà la mostra “Volto, anima del corpo“ a cura di Irene Finiguerra e Fabrizio Lava.
 
La mostra, nata da un progetto di Associazione StileLibero in collaborazione con BI-BOx – Aps e Palazzo Ferrero Miscele Culturali, attraverso una selezione di scatti di grandi fotografi di fama nazionale e internazionale, si interroga sul valore che il ritratto ha in un’epoca come la nostra di imperante narcisismo dove il selfie è la narrazione del sé continua, ossessiva e quotidiana e dove non c’è più scarto tra privato e pubblico. 
 
Con l’avvento della fotografia il ritratto è stato scardinato del suo alto valore simbolico: il soggetto
non è più solo il principe o il sovrano agghindato in un certo modo e circondato da oggetti che
raccontano il suo potere. La fotografia già dal suo esordio avvia un processo di democratizzazione
che consente a quasi tutti di inviare il ritratto del sé (es.: il migrato in America all’amata), di comporre l’intera famiglia patriarcale davanti ad un fondale dipinto, di ritrarre gruppi in convegni o allegre riunioni. 
Lo status symbol del ritratto dipinto si trasforma in un oggetto molto più agile e portatile: la fotografia si incornicia e si mette in mostra sul mobile importante del salotto, si nasconde fra le pagine di un libro, si mescola con i documenti del portafoglio.
 
La mostra si sviluppa in tre sezioni tematiche: il ritratto, l’autoritratto e il selfie.
 
La sezione dedicata al ritratto riunisce una selezione tra i nomi più significativi del mondo della fotografia che hanno immortalato icone del costume e della società dagli anni Ottanta sino ad oggi, come le celebrità delle immagini di Wowe, pseudonimo di Wolfgang Wesener, di cui in mostra i ritratti di artisti come Andy Warhol, Basquiat, Kippenberg e Keith Harring, i ritratti “rubati” di Ron Galella, la versione americana dei paparazzi della dolce vita romana che ha immortalato David Bowie, Mick Jagger, Bruce Springsteen, Madonna e Jackie Kennedy; gli scatti recentemente riscoperti da Maria Vittoria Baravelli di Marisa Rastellini, fotografa romana che negli anni ’60 lavorava per Grazia ed Epoca e che ha fotografato con sguardo profondo i grandi intellettuali d’Italia come Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg e il mondo di Cinecittà con Virna Lisi, Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Federico Fellini.
 
In mostra anche i ritratti di moda di Piero Gemelli, per antonomasia il fotografo delle donne, che fotografa come “architetture corporee”. La sua fotografia ha raccontato l’ideale di bellezza e di moda degli anni Novanta trasformando in icone donne dotate di bellezza talora al di fuori dei canoni tradizionali come Carla Bruni e Monica Bellucci.
 
Ancora gli scatti del fotografo napoletano Luciano Romano realizzati per la mostra fotografica recentemente allestita presso il Pio Monte della Misericordia, nel cuore di Napoli, in dialogo con le opere di Caravaggio “Le Sette Opere di Misericordia” e i dipinti di Luca Giordano, Francesco Guarino, Jusepe de Ribera e Guido Reni. Anche se estrapolati dal loro luogo di origine e di simbiosi con lo spazio per i quali sono state pensate, le fotografie di Romano con un linguaggio dichiaratamente teatrale trasmettono sui volti dei protagonisti smarrimento, paura, sensualità, dolore e compassione.
 
In mostra anche le fotografie di Silvia Lelli e Roberto Masotti, fotografi di musica che hanno
dedicato il loro lavoro a ritrarre questo mondo con grande passione. Da Keith Jarrett e John Cage sino a Franco Battiato, i grandi direttori d’orchestra il mondo del teatro e i musicisti Jazz.
 
Passando dagli anni ‘80 e ‘90 all’idea odierna di ritratto non poteva mancare Pietro Baroni, che con i suoi scatti realizzati in studio, dove il soggetto in posa intesse un rapporto fiduciario con chista fotografando, il ritratto torna a una funzione simile al ritratto pittorico. 
In mostra gli scatti dedicati ai creativi di oggi: Francesco Costa, Carlotta Vagnoli, Ema Stokholma, Omar Hassan, Valerio Lundini.
 
E ancora in mostra Gigi Piana che con l’opera “ricerca d’identità (6161 seiunoseiuna)” affronta una delle più antiche riflessioni dell'uomo nella definizione del suo Io, la componente maschile e femminile che nell'insieme costituisce l'essenza, la radice profonda e maggiormente in lotta del nostro essere; Matteo Montaldo che con i suoi ritratti affronta invece un altro tema delicato e di attualità, l’immigrazione. In mostra ritratti di migranti, in piedi su sfondo neutro, decontestualizzati. Uomini e donne che viaggiano da soli o famiglie con bambini e bambine. Ritratti che raccontano storie, sguardi, gesti. Mario Daniele nel suo lavoro racconta un rovesciamento di prospettiva che ci porta alle spalle del soggetto ritratto per indagare quella parte di corpo spesso nascosta dai capelli o dal colletto delle camicie e Paolo Pessarelli che utilizza invece vecchie fotografie acquistate nei mercatini. Digitalizza le foto da cui ricava un primo piano del viso che stampa su carta da disegno e da qui inizia il suo intervento con una matita oro, netto e incisivo sullo sfondo, con un tratteggio più lieve sul volto, come a creare un velo. L’oro esprime il valore, il desiderio di magnificare la singola storia di cui quel viso è portatore e diffonde una luce soffusa che crea un filo comune fra tante singole storie.
 
Uno spazio speciale è dedicato alla fotografia storica biellese grazie alla collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e con la Fondazione Sella, che da decenni acquisiscono, conservano e valorizzano gli archivi di questi preziosi testimoni del territorio. Saranno in mostra gli scatti conservati alla Fondazione CRB di Giancarlo Terreo (1938-2006), con una selezione dei suoi ritratti “di strada” realizzati durante i viaggi in Europa, con una particolare attenzione per i popoli balcanici, e le gite fuori porta nel Biellese (in Valle Elvo in soprattutto) e di scatti dedicati a personaggi famosi incontrati in occasione di eventi e manifestazioni in giro per l’Italia, e di Italo Martinero(1912-1993), con una selezione di stampe fotografiche elaborate con le più svariate tecniche di postproduzione analogica, alcune con dettagli dipinti a mano, con esiti modernissimi per l’epoca.  Della Fondazione Sella saranno esposte selezioni di fotografie di tre fondi:  lo Studio Rossetti  il cui cospicuo patrimonio fotografico è costituito prevalentemente da ritratti, eseguiti nei  laboratori di Mosso Santa Maria, Vallemosso e Biella; dell’architetto Federico Maggia autore di un corpus fotografico molto ricco ed eterogeneo di cui saranno esposti ritratti realizzati nel corso dei suoi viaggi professionali; di Sergio Ferrarotti chesi specializzò nel bianco e nero applicato al paesaggio e al ritratto, rielaborato e ricomposto in termini sperimentali, anche con fotomontaggi e collages.
 
Passando all’autoritratto in mostra le immagini dell’artista cinese Ziqian Liu che nella sua ricerca estetica si dedica esclusivamente all’autoritratto. L’artista è una modella raffinata e eterea che non rivela mai tutta sé stessa, il volto, il corpo, ma ne evidenzia parti per esteriorizzare le sue emozioni e utilizza gli autoritratti per indagare la coesistenza tra esseri umani e natura. L’equilibrio raggiunto nelle sue immagini allude ad un’uguaglianza e ad una simbiosi tra queste ultime e si batte per una condizione di armonia e bellezza per rinforzare quest’idea.
 
L’ultima sezione della mostra è dedicata al ritratto contemporaneo, il Selfie, il visitatore troverà lungo il percorso espositivo due box per la realizzazione di selfieche potranno essere pubblicati sui social oppure stampati e diventare man mano un pezzo della mostra.
 
La mostra prosegue anche fuori dai palazzi storici di Biella Piazzo con due “Percorsi Off”.  I visitatori potranno scoprire gli autoritratti di Michelangelo Pistoletto presso Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. Qui lo specchio è la terza dimensione che offre profondità all’individuo e lo proietta in un tempo statico ma anche dinamico. Lo spettatore che si pone di fronte all’autoritratto diventa un nuovo inconsapevole protagonista della scena che si mette in atto e diviene protagonista attivo dell’opera.
 
Dal 17 dicembre 2022 al 22 gennaio 2023 presso lo Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in Via Garibaldi sarà invece visitabile la mostra “Vedersi a colori”, che presenterà gli elaborati realizzati dai ragazzi della sezione biellese di AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) durante gli incontri di Arteterapia, grazie ai quali, a partire da stampe fotografiche che li ritraevano, i ragazzi hanno trovato un luogo sicuro nel quale esprimersi e condividere le proprie emozioni.
 
Nel mese di gennaio sono inoltre previsti talk con fotografi professionisti, studiosi e personalità del mondo della fotografia contemporanea.
 
La mostra è realizzata con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
 

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