Aspettando Za - Una non mostra su Cesare Zavattini. Dalla collezione Massimo Soprani

Massimo Soprani e Cesare Zavattini I Ph. Angelo_Cozzi

 

Dal 09 Febbraio 2021 al 09 Marzo 2021

Bologna

Luogo: mtn | museo temporaneo navile

Indirizzo: Via John Cage 11/a-13/a

Orari: martedì, giovedì, venerdì dalle 15 alle 19 solo su appuntamento. La mostra è sempre visibile dall’esterno del museo

Curatori: Marcello Tedesco

E-Mail info: info@museotemporaneonavile.org.

Sito ufficiale: http://www.museotemporaneonavile.org


Nel celebre poema “The Cantos” Ezra Pound recita con incredibile coraggio che il “paradiso dell’uomo è la sua buona natura”, con analoga forza l’intera attività di Cesare Zavattini (Luzzara 1902, Roma 1989) ha concentrato la sua attenzione sull’essere umano e sulla sua natura nobile e tragica al contempo.

La constatazione dell’inarrestabile
, progressiva, demolizione dell’essere umano, ad opera di quelli che Zavattini chiamava, con il suo caratteristico umorismo, i campioni della cultura dei pochi, è stata uno dei motivi che ha guidato tutta la sua multiforme e sfaccettata opera, interamente tesa nell’arduo compito di trovare una strada che disincantasse questo osceno processo.

I documenti autografi, i libri, le fotografie, gli appunti, i manifesti originali, ma anche la sua stessa voce
in “Non libro” ed infine l’ultima opera testamento, ovvero il film “La Veritaaaà”, dove Zavattini è sceneggiatore, regista e attore, sono gli elementi in mostra.

Nonostante la collezione di Massimo Soprani, segretario di Zavattini a Luzzara per trenta anni, disponga di moltissime opere di pittura e incisione (inedite), si è deciso per questa prima tappa dedicata al maestro di non concentrare l’attenzione sull’aspetto prettamente artistico, bensì predisporre un territorio dove avvicinarsi al suo nucleo di pensiero. Il quale,conosciuto e approfondito nella sua stupefacente radicalità, potrà, non solo fare apprezzare maggiormente la sua ispirazione pittorica, ma offrire degli strumenti conoscitivi per decifrare l’incredibile contraddizione che vede l’essere umano autore e artefice del proprio declino.

Per comunicare visivamente la mostra e farla vivere nel complesso periodo storico che stiamo vivendo, si è deciso di fotografare alcuni giovani studenti universitari in stretto rapporto con le opere e i documenti esposti. Questa relazione ha lo scopo di comprendere che oggi più che mai l’opera d’arte ha bisogno di essere attivata dall’energia degli esseri umani per concretizzarsi come realtà vitale.
 

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