Frida Kahlo e gli altri. La Collezione Gelman: Arte Messicana del XX secolo

Frida Kahlo, Autoritratto come Tehuana (o Diego nei miei pensieri), 1943, Olio su masonite, 61 x 76 cm | The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca © Banco de México Diego Rivera Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2016

 

Dal 19 Novembre 2016 al 26 Marzo 2017

Bologna

Luogo: Palazzo Albergati

Indirizzo: Via Saragozza 28

Orari: Tutti i giorni 10 - 20 | La biglietteria chiude un’ora prima | Aperture straordinarie: 8 Dic 10 - 20 | 24 Dic 10 - 17 | 25 Dic 16 - 20 | 26 Dic 10 - 20 | 31 Dic 10 - 17 | 1 Gen 10 - 20 | 6 Gen 10 - 20

Curatori: Gioia Mori

Enti promotori:

  • Comune di Bologna
  • Con il patrocinio dall’INBA (Instituto Nacional de Bellas Artes)

Costo del biglietto: Intero 14 € | Ridotto 12 € | Ridotto Gruppi/Speciale 10 € | Ridotto Universitari 9 € | Ridotto Scuole 5 € | Ridotto bambini 6 € | Ridotto Scuola del’infanzia 3 €

Telefono per informazioni: + 39 06 69380306

E-Mail info: info@arthemisia.it

Sito ufficiale: http://www.palazzoalbergati.com



Un racconto bellissimo, struggente, emozionante quello della mostra che apre a Palazzo Albergati il 19 novembre 2016. Attraverso l’esposizione delle opere della Collezione Gelman, tra le più importanti raccolte d’Arte Messicana del XX secolo in cui primeggiano Frida Kahlo e Diego Rivera, è narrata la “Rinascita messicana” (1920-1960) e la storia degli artisti che ne sono stati protagonisti.

La Collezione Gelman nasce nel 1941 quando Jacques Gelman e Natasha Zahalkaha, due emigrati dall’Est Europa, si incontrano e si sposano a Città del Messico: Jacques era un ebreo russo di San Pietroburgo, emigrato in Francia dopo la rivoluzione d’ottobre e arrivato nel 1938 in Messico, dove fa fortuna producendo i film comici di Mario Moreno, il Charlie Chaplin messicano. Nel 1943 Jacques commissiona a Diego Rivera il ritratto di Natasha: è l’inizio di una lunga avventura e di una grande Collezione.

I coniugi Gelman iniziano a collezionare le opere dei più grandi artisti messicani, tra cui María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Rufino Tamayo e Ángel Zárraga. Nella loro Collezione entrano anche le opere di Frida Kahlo e Diego Rivera, destinati a diventare tra le più famose coppie di artisti del mondo, sia per le loro opere che per la loro infinita, intensa e distruttiva storia d’amore. Come scriverà Frida nei suoi diari: «Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego».

La Collezione Gelman - composta da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie, disegni - è eccezionalmente esposta a Bologna. Alla collezione si aggiunge una "chicca" assoluta: per la prima volta sono esposti gli abiti dei più grandi stilisti di fama internazionale che si sono ispirati a Frida Kahlo: Gianfranco Ferrè, Antonio Marras, Valentino sono solo alcuni nomi della moda che hanno voluto partecipare a questa mostra.

Tra le opere di Frida, ci sono le iconiche e note al mondo intero Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943) e quelle indissolubilmente legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943).
Frida è stata la più potente biografa di se stessa: attraverso le sue opere si ripercorre la vita di una donna alla quale non è stato risparmiato alcun dolore: l’incidente sull’autobus che le distrusse la colonna vertebrale, gli aborti, la travagliata storia con Diego, i tradimenti, il supplizio fisico, la morte prematura; attraversando le sale della mostra si rivivono con lei emozioni e dolori.

Di Diego, sono presentati alcuni capolavori come il Ritratto di Natasha Gelman, Girasoli, Venditore di calle, tutte tele risalenti al 1943, anno dell’incontro con Frida. Curata da Gioia Mori, la mostra è patrocinata dal Comune di Bologna, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group. Sponsor dell’iniziativa l’INBA (Instituto Nacional de Bellas Artes). Alla realizzazione della mostra hanno collaborato MondoMostre e Skira. Special partner Ricola, sponsor tecnico della mostra Trenitalia e La Rosa. Hospitality Partner Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” e Monrif Hotels. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Per volontà dei prestatori e degli organizzatori, una parte del ricavato della mostra andrà a favore dei terremotati.

In occasione di ART CITY White Night, sabato 28 gennaio, la mostra rimarrà eccezionalmente aperta fino alle ore 24.00 (chiusura biglietteria un’ora prima) I possessori di biglietto ARTE FIERA potranno accedere in mostra al prezzo speciale € 6 dalle ore 20.00 alle 23.00 

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