Meccaniche della Meraviglia. XVI edizione
Dal 21 Maggio 2022 al 02 Ottobre 2022
Brescia
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Orari: Sedi a Brescia: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19. Sedi sul Lago di Garda, venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 19
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
E-Mail info: meccanichedellameraviglia@gmail.com
Sito ufficiale: http://meccanichedellamer.wixsite.com
Torna a Brescia e nella sua provincia, Meccaniche della Meraviglia, l’iniziativa, giunta alla sua XVI edizione, che vede alcuni degli autori più interessanti della scena artistica contemporanea italiana presentare le loro installazioni e le loro opere site-specific all’interno di luoghi particolarmente suggestivi, ma poco conosciuti o addirittura inaccessibili al pubblico.
Meccaniche della Meraviglia, per la regia di Albano Morandi, organizzata dall’Associazione Meccaniche della Meraviglia, in collaborazione con il Comune di Brescia, il Comune di san Felice del Benaco, il Comune di Moniga del Garda, il Comune di Puegnago sul Garda, col contributo della Fondazione della Comunità Bresciana e di ASM, prende avvio nel weekend del 21 e 22 maggio e si diffonde in un territorio allargato che da Brescia si amplia in alcuni comuni che si affacciano sulle sponde bresciane del lago di Garda: San Felice del Benaco, Moniga del Garda e Puegnago sul Garda.
“Meccaniche della meraviglia - afferma Albano Morandi – che nasce come progetto di “Plastica Sociale”, è per me un’occasione per riflettere sul senso dell’arte a prescindere dalle mode o dalle famiglie. Situata fra lo sguardo già codificato e la conoscenza riflessiva, esiste una regione mediana che offre l’ordine nel suo stesso essere: potremmo chiamarla regione dell’evidenza evidente, dove ci si può muovere senza tenere conto delle sovrastrutture che le culture hanno assegnato alle cose, alle parole, alle immagini. È un invito a dimenticare ciò che sappiamo, ad affrontare un esercizio che ci abitui a far sì che l’occhio non serva solo a vedere e l’orecchio solo a sentire, la mano solo a toccare e il palato solo a gustare, tornando a percepire le cose in maniera “totale” e, quindi, poterci permettere di “toccare con gli occhi”. In questo modo vogliamo sottolineare come l’arte non serva a costruire artifici ma a risvegliare nella visione comune potenzialità dormienti, entrare nella coscienza dello spettatore senza far violenza, con passo lento ma inarrestabile, guidandolo verso ciò che conosce ma che non ricorda di sapere”.
L’itinerario in città – dal 21 maggio al 3 luglio 2022 – si apre idealmente al Museo di Scienze Naturali (via Antonio Federico Ozanam 4), con la mostra Fulgura et fossilia di Fabio Roncato (Rimini, 1982), a cura di Ilaria Bignotti e Paolo Schirolli.
Il titolo allude al dialogo tra le opere appositamente realizzate dall’artista con l’uso della scarica elettrica e tre fossili conservati nel museo bresciano: un pesce triassico, una pista e importanti impronte di vertebrati del Paleozoico.
La rassegna si concentra sul significato della traccia, della “pista” lasciata da materiali organici e di origine naturale nella materia delle opere di Roncato: un tema e una modalità di procedere che sono centrali nella sua produzione che si traduce in Conscious Thoughts, due opere di natura scultorea formate da lastre diafane sulle quali pare scorrere un folgorante lampo nero che si apre e dirama in onde bluastre, o nell’installazione Faithful, realizzata nel 2017 nei Paesi Bassi, formata da decine di mattoni di riuso immersi in inchiostro blu a rievocare un mare solido o una volta celeste sulla quale è possibile passeggiare, o ancora in Momentum, una serie di sculture che Roncato dal 2017 realizza entrando nei corsi d’acqua con una cassa piena di cera liquida: l’acqua entra nella cassa e dà forma, solidificandola, alla materia fluida.
A Palazzo Bargnani (corso Giacomo Matteotti 8) si tiene la mostra di Angelo Pretolani (Genova, 1953), Apparizioni sotto il selciato, curata da Elena Di Raddo, in collaborazione con Mandelli Arte, che presenta le opere scaturite dalle performance dell’operazione Sotto il selciato c’è la spiaggia - che trae spunto dal famoso slogan del maggio francese: Sous le pavés, la plage - nata nel 2008 su Facebook per sfruttare le potenzialità comunicative di questo social network. Si tratta di azioni di carattere minimale, trascritte poi in terza persona sulla pagina Facebook dell’artista.
In occasione dell’inaugurazione, sabato 21 maggio alle ore 16.30, si terrà la performance Darsi fiato (D’altronde Dissegno D’io).
Il MO.CA. – Centro per le nuove culture (via Moretto 78) accoglie il progetto di Nicola Fornoni (Brescia, 1990) Take a breath and let it go, a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina. La personale propone tre lavori che ruotano attorno al binomio leggerezza/pesantezza. Il video della performance The beginning (light) dialoga con il suo opposto: The beginning (weight). A completare il percorso sono esposti, come installazioni, gli elementi presenti nei medesimi video, ovvero 3,5 kg di piume d'oca e una decina di sfere di metallo.
Take a breath and let it go è anche il titolo della performance che Nicola Fornoni terrà il giorno dell'inaugurazione - sabato 21 maggio alle ore 17.30 – e che verrà trasmessa in un video per tutto il corso della mostra.
Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956) è il protagonista della personale ospitata a Palazzo Averoldi (via Moretto 12), curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, in collaborazione con Galleria Marignana Arte e Galleria Michela Rizzo, che presenta installazioni capaci di dialogare con i dipinti e i fregi delle sale del cinquecentesco edificio nel cuore di Brescia, conducendo lo spettatore ad un percorso di scoperta e valorizzazione degli ambienti.
L’itinerario di Meccaniche della Meraviglia prosegue sul lago di Garda, con una serie di esposizioni che rimarranno aperte dal 22 maggio al 2 ottobre 2022.
Nel Parco del Castello di Moniga del Garda, Rita Siragusa (Brescia, 1973) posiziona tre sculture monumentali e altrettante di medie dimensioni, dove la ruggine interagisce con la lucentezza dello
smalto e crea un gioco tra la possenza della forma e la levità creata dalla luce che sembra smaterializzare le opere plastiche convertendole in segni grafici. La mostra è curata da Elena Scuri.
Gli spazi della Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago accolgono i lavori di Sonia Costantini (Mantova, 1953) che fanno parte di una ricerca intorno alla natura del colore che da tempo l’artista si impegna ad approfondire: un colore che, pur nella sua essenza assoluta, sappia anche dialogare con l’ambiente che lo ospita.
La mostra, dal titolo Transiti, curata da Mariacristina Maccarinelli, presenta una serie di opere, eseguite con tecniche varie, alcune su tela, altre su carta o su tavola, che vogliono essere la testimonianza di un percorso utile ad accompagnare lo sguardo del visitatore nel lento viaggio della percezione visiva.
Valentina Vannicola (Roma, 1982) lavorerà a un progetto di arte partecipata, a cura di Aida Biceri, che si focalizzerà sul territorio di San Felice del Benaco, attivando le dinamiche tipiche della sua ricerca: lo studio, l’analisi del tessuto sociale attraverso un periodo di residenza, il rapporto con la comunità e il suo coinvolgimento per la creazione di una narrazione fotografica attraverso la messa in scena di meticolosi tableaux vivant.
L’intera pratica artistica di Valentina Vannicola è riconducibile al genere della staged photography, la tendenza della fotografia contemporanea a presentare come reali scene costruite secondo le dinamiche proprie della cinematografia. Le sue immagini sono il risultato di un complesso e rigoroso lavoro di regia di cui l’artista segue minuziosamente tutti gli aspetti: dai costumi alle scenografie, dalla scelta dei luoghi fino alle pose degli attori non professionisti.
Meccaniche della Meraviglia, per la regia di Albano Morandi, organizzata dall’Associazione Meccaniche della Meraviglia, in collaborazione con il Comune di Brescia, il Comune di san Felice del Benaco, il Comune di Moniga del Garda, il Comune di Puegnago sul Garda, col contributo della Fondazione della Comunità Bresciana e di ASM, prende avvio nel weekend del 21 e 22 maggio e si diffonde in un territorio allargato che da Brescia si amplia in alcuni comuni che si affacciano sulle sponde bresciane del lago di Garda: San Felice del Benaco, Moniga del Garda e Puegnago sul Garda.
“Meccaniche della meraviglia - afferma Albano Morandi – che nasce come progetto di “Plastica Sociale”, è per me un’occasione per riflettere sul senso dell’arte a prescindere dalle mode o dalle famiglie. Situata fra lo sguardo già codificato e la conoscenza riflessiva, esiste una regione mediana che offre l’ordine nel suo stesso essere: potremmo chiamarla regione dell’evidenza evidente, dove ci si può muovere senza tenere conto delle sovrastrutture che le culture hanno assegnato alle cose, alle parole, alle immagini. È un invito a dimenticare ciò che sappiamo, ad affrontare un esercizio che ci abitui a far sì che l’occhio non serva solo a vedere e l’orecchio solo a sentire, la mano solo a toccare e il palato solo a gustare, tornando a percepire le cose in maniera “totale” e, quindi, poterci permettere di “toccare con gli occhi”. In questo modo vogliamo sottolineare come l’arte non serva a costruire artifici ma a risvegliare nella visione comune potenzialità dormienti, entrare nella coscienza dello spettatore senza far violenza, con passo lento ma inarrestabile, guidandolo verso ciò che conosce ma che non ricorda di sapere”.
L’itinerario in città – dal 21 maggio al 3 luglio 2022 – si apre idealmente al Museo di Scienze Naturali (via Antonio Federico Ozanam 4), con la mostra Fulgura et fossilia di Fabio Roncato (Rimini, 1982), a cura di Ilaria Bignotti e Paolo Schirolli.
Il titolo allude al dialogo tra le opere appositamente realizzate dall’artista con l’uso della scarica elettrica e tre fossili conservati nel museo bresciano: un pesce triassico, una pista e importanti impronte di vertebrati del Paleozoico.
La rassegna si concentra sul significato della traccia, della “pista” lasciata da materiali organici e di origine naturale nella materia delle opere di Roncato: un tema e una modalità di procedere che sono centrali nella sua produzione che si traduce in Conscious Thoughts, due opere di natura scultorea formate da lastre diafane sulle quali pare scorrere un folgorante lampo nero che si apre e dirama in onde bluastre, o nell’installazione Faithful, realizzata nel 2017 nei Paesi Bassi, formata da decine di mattoni di riuso immersi in inchiostro blu a rievocare un mare solido o una volta celeste sulla quale è possibile passeggiare, o ancora in Momentum, una serie di sculture che Roncato dal 2017 realizza entrando nei corsi d’acqua con una cassa piena di cera liquida: l’acqua entra nella cassa e dà forma, solidificandola, alla materia fluida.
A Palazzo Bargnani (corso Giacomo Matteotti 8) si tiene la mostra di Angelo Pretolani (Genova, 1953), Apparizioni sotto il selciato, curata da Elena Di Raddo, in collaborazione con Mandelli Arte, che presenta le opere scaturite dalle performance dell’operazione Sotto il selciato c’è la spiaggia - che trae spunto dal famoso slogan del maggio francese: Sous le pavés, la plage - nata nel 2008 su Facebook per sfruttare le potenzialità comunicative di questo social network. Si tratta di azioni di carattere minimale, trascritte poi in terza persona sulla pagina Facebook dell’artista.
In occasione dell’inaugurazione, sabato 21 maggio alle ore 16.30, si terrà la performance Darsi fiato (D’altronde Dissegno D’io).
Il MO.CA. – Centro per le nuove culture (via Moretto 78) accoglie il progetto di Nicola Fornoni (Brescia, 1990) Take a breath and let it go, a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina. La personale propone tre lavori che ruotano attorno al binomio leggerezza/pesantezza. Il video della performance The beginning (light) dialoga con il suo opposto: The beginning (weight). A completare il percorso sono esposti, come installazioni, gli elementi presenti nei medesimi video, ovvero 3,5 kg di piume d'oca e una decina di sfere di metallo.
Take a breath and let it go è anche il titolo della performance che Nicola Fornoni terrà il giorno dell'inaugurazione - sabato 21 maggio alle ore 17.30 – e che verrà trasmessa in un video per tutto il corso della mostra.
Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956) è il protagonista della personale ospitata a Palazzo Averoldi (via Moretto 12), curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, in collaborazione con Galleria Marignana Arte e Galleria Michela Rizzo, che presenta installazioni capaci di dialogare con i dipinti e i fregi delle sale del cinquecentesco edificio nel cuore di Brescia, conducendo lo spettatore ad un percorso di scoperta e valorizzazione degli ambienti.
L’itinerario di Meccaniche della Meraviglia prosegue sul lago di Garda, con una serie di esposizioni che rimarranno aperte dal 22 maggio al 2 ottobre 2022.
Nel Parco del Castello di Moniga del Garda, Rita Siragusa (Brescia, 1973) posiziona tre sculture monumentali e altrettante di medie dimensioni, dove la ruggine interagisce con la lucentezza dello
smalto e crea un gioco tra la possenza della forma e la levità creata dalla luce che sembra smaterializzare le opere plastiche convertendole in segni grafici. La mostra è curata da Elena Scuri.
Gli spazi della Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago accolgono i lavori di Sonia Costantini (Mantova, 1953) che fanno parte di una ricerca intorno alla natura del colore che da tempo l’artista si impegna ad approfondire: un colore che, pur nella sua essenza assoluta, sappia anche dialogare con l’ambiente che lo ospita.
La mostra, dal titolo Transiti, curata da Mariacristina Maccarinelli, presenta una serie di opere, eseguite con tecniche varie, alcune su tela, altre su carta o su tavola, che vogliono essere la testimonianza di un percorso utile ad accompagnare lo sguardo del visitatore nel lento viaggio della percezione visiva.
Valentina Vannicola (Roma, 1982) lavorerà a un progetto di arte partecipata, a cura di Aida Biceri, che si focalizzerà sul territorio di San Felice del Benaco, attivando le dinamiche tipiche della sua ricerca: lo studio, l’analisi del tessuto sociale attraverso un periodo di residenza, il rapporto con la comunità e il suo coinvolgimento per la creazione di una narrazione fotografica attraverso la messa in scena di meticolosi tableaux vivant.
L’intera pratica artistica di Valentina Vannicola è riconducibile al genere della staged photography, la tendenza della fotografia contemporanea a presentare come reali scene costruite secondo le dinamiche proprie della cinematografia. Le sue immagini sono il risultato di un complesso e rigoroso lavoro di regia di cui l’artista segue minuziosamente tutti gli aspetti: dai costumi alle scenografie, dalla scelta dei luoghi fino alle pose degli attori non professionisti.
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