Lettere da Pompei. Archeologia della scrittura

Lettere da Pompei. Archeologia della scrittura

 

Dal 17 Dicembre 2016 al 02 Maggio 2017

Comacchio | Ferrara

Luogo: Palazzo Bellini

Indirizzo: via Agatopisto 5

Curatori: Lorenzo Zamboni, Carla Buoite

Enti promotori:

  • Comune di Comacchio

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it

Sito ufficiale: http://www.comune.comacchio.fe.it



A Palazzo Bellini di Comacchio a partire dal 17 dicembre 2016 e fino al 2 maggio 2017 saranno in mostra preziosi reperti dell’immenso patrimonio proveniente dagli scavi di Pompei ed Ercolano. Un affascinante viaggio alla scoperta dell’evoluzione del linguaggio e degli strumenti della comunicazione che, partendo dal valore dei tesori pompeiani – vero apice delle forme di comunicazione relative al mondo antico – ripercorre la storia della scrittura attraverso i secoli.
Il progetto di allestimento della mostra si configura come il primo atto concreto che certifica il Protocollo d’intesa siglato lo scorso luglio tra il Comune di Comacchio e il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Il protocollo prevede un impegno alla reciproca promozione dei musei cittadini, allo scambio di reperti per la realizzazione di eventi espositivi, alla condivisione di esperienze e pratiche virtuose in ambito scientifico e nella gestione di strutture museali.
Si tratta di un accordo strategico che inaugura un nuovo modello di collaborazione tra grandi musei e piccole realtà espositive; un modello virtuoso di disseminazione sul territorio nazionale di beni culturali, che vede Comacchio, con i suoi oltre 4 milioni di presenze turistiche ogni anno, nella veste di apripista. La prestigiosa partnership con il MANN, il più importante museo al mondo d’antichità romane, richiama connessioni reali: anche Comacchio si connota per un ricchissimo patrimonio di emergenze archeologiche che gli eventi naturali hanno cristallizzato e difeso nel tempo (un po’ come successe con le vestigia di Pompei sommerse dall’eruzione del Vesuvio).
Così a Palazzo Bellini di Comacchio, storica sede culturale del centro lagunare, a partire dal 17 dicembre si potranno ammirare 19 reperti provenienti dai depositi del MANN. Piccoli tesori nascosti, che per questioni di spazio e scelte museali non trovano spazio nelle sale di esposizione nel Museo di Napoli – alcuni dei quali assolutamente inediti – e che grazie alla mostra comacchiese avranno ora una appropriata vetrina.
I reperti di Pompei ed Ercolano, tra i quali spiccano strumenti per la scrittura come tavolette di cera, un sigillo e un calamaio, un piccolo busto in bronzo e soprattutto diversi frammenti di affreschi (uno di essi, Polifemo che riceve una lettera da Amorino, è diventato l’immagine ufficiale della mostra) saranno suddivisi in quattro sale, nelle quali sono state ricreate le atmosfere degli ambienti pompeiani. Questi oggetti permetteranno di sviluppare le diverse tematiche legate alla storia della comunicazione: la diffusione dell’arte scrittoria, l’esibizione della cultura, l’aspetto evocativo di segni e immagini, il potere della parola nella propaganda politica e religiosa. 
A partire dal potere figurativo di un’antichità conosciuta in tutto il mondo, il racconto dell’evoluzione storica dei modi della comunicazione porterà il visitatore fino alle esperienze contemporanee dei simboli iconici e del fenomeno della street art. All’interno del discorso troverà spazio anche un riferimento legato alla storia culturale di Comacchio: nell’ultima sala verrà esposto un dipinto che ritrae il martirio di San Cassiano, il patrono di Comacchio, insegnante presso una schola scriptoria e caduto sotto colpi di stilo per mano dei propri allievi.
La mostra di Palazzo Bellini rappresenta per Comacchio la prima tappa di un più ampio progetto di valorizzazione archeologica del territorio, che troverà la sua massima espressione nella primavera del 2017 con l’apertura del Museo del Delta Antico presso il palazzo settecentesco restaurato già sede dell’Ospedale degli Infermi. Una mostra che dà ulteriore concretezza e solidità alla corsa al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2018, per cui Comacchio è attualmente tra le città finaliste.   
Orario:
Tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiuso 25 dicembre 2016, 1 gennaio 2017 


 

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