Mappa Appennino
Dal 11 Maggio 2022 al 12 Giugno 2022
L'Aquila
Luogo: MAXXI L’Aquila
Indirizzo: Piazza Santa Maria Paganica 15
Curatori: Elisa Del Prete e Silvia Litardi
E-Mail info: maxxilaquila@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.maxxilaquila.art
In un serrato dialogo con il territorio, le porte del MAXXI L’Aquila, si apriranno per accogliere Mappa Appennino, la nuova mostra dell’artista Angelo Bellobono da sempre impegnato nell’indagine delle relazioni tra antropologia e geologia. A cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, la mostra inaugurerà a L’Aquila, città simbolo dell’Appennino, mercoledì 11 maggio alle 18 e sarà articolata in due sezioni, al MAXXI L’Aquila e alla Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre Onlus. L’allestimento presenterà il frutto della ricerca pittorica che l’artista ha condotto negli ultimi cinque anni sull’Appennino a partire da una frequentazione diretta che si è poi riversata sulla tela tramite un processo di memoria, esperienza e sperimentazione.
Visitabile dal 12 maggio al 12 giugno nella Project Room del MAXXI L’Aquila, la mostra invita il visitatore a immergersi nella pittura di Bellobono attraverso una selezione di opere inedite che invadono lo spazio secondo un ritmo irregolare che rimanda all’equilibrio instabile tipico dell’esperienza in montagna.
Alla Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre Onlus sono esposti lavori cronologicamente precedenti, che ci restituiscono per la prima volta l’intero percorso del progetto Linea1201, il programma di residenza diffuso sul territorio appenninico che, nell’estate del 2020, ha portato l’artista a lavorare in vetta, dalle Mainarde al Monte Alpi, quindi nella Valle del Samoggia in Emilia-Romagna fino ai Monti della Laga. Ne sono derivati lavori variegati, che sfruttano supporti diversi e si mettono in discussione tramite tagli, cuciture ed equilibri precari, in cui la tela può perdere la rigidità di un telaio per diventare “un paesaggio di queste terre alte, spesso tenute insieme anche solo da una tenace, seppur fragile, relazione” come afferma l’artista.
I lavori in mostra si propongono oggi come suggestioni per interrogarsi su un territorio che pone questioni specifiche legate alla sua fragilità, al suo stratificarsi, su una dorsale appenninica che funge da versante, da spina dorsale del nostro Paese, mettendo in discussione linee di confine tra aree, regioni, paesaggi. Un viaggio, quello di Bellobono, che, nato in solitaria presso il rifugio della Capanna Charles sul Monte Marrone, si è poi nutrito di incontri, con persone e territori, fino all’ultima tappa ad Amatrice in cui l’artista ha scelto di chiamare a confronto altri tre colleghi che in modo diverso si relazionano alla pittura: Chris Rocchegiani, Davide D’Elia e Beatrice Meoni. Il dialogo artistico condiviso nei giorni di residenza viene riproposto in mostra attraverso la messa a contatto delle opere create in quella situazione e che contribuiscono dunque ad articolare una mostra eterogenea che ben rappresenta la pratica “attiva” di un artista che si esprime formalmente attraverso la pittura, ma che fa di essa l’esito di un agire che passa sempre per un’esperienza diretta: “dipingere per me è come svuotare lo zaino dopo un viaggio” dice l’artista.
Ecco allora le grandi tele in mostra alla sede del MAXXI, frutto di un processo e un depositarsi più intimo, in studio, successivo a Linea1201. L’invito qui è quello di fare un passo dentro al paesaggio stesso, cogliendone i dislivelli, gli equilibri precari, le proporzioni in divenire e in cui ricercare dettagli di materia restando al tempo stesso sospesi tra un colore steso leggero e un gesto pittorico estemporaneo. Non c'è premeditazione per l’artista nell'avvicinarsi al quadro, esso traduce uno stato di fatto, sia esso un accadimento in spedizione come la memoria della stessa una volta tornato in studio.
“Dopo oltre due anni trascorsi abitandola, incontrandola e cercandola, per la pittura è arrivato il momento di comporsi o scomporsi in un distillato pittorico, un otre di Eolo pulsante di passi, d’aria, di boschi, di altezze, di ferite, di incontri. Per me - dice Bellobono - vedere la mia pittura in mostra corrisponde a una sosta temporanea da cui occorre poi ripartire, perché so che il paesaggio dipinto è il pretesto per incontrarlo dal vero” - ed è così che si sviluppa il processo creativo in un loop che detta l’evolversi del suo lavoro, sempre in bilico tra un attraversamento reale e uno pittorico.
IL VOLUME Accompagna la mostra il volume Mappa Appennino, edito da Viaindustriae publishing con la collaborazione scientifica della Società Geografica Italiana https://publishing.viaindustriae.it/mappa-appennino/.
Il progetto Linea1201 è stato promosso da associazione Atla(s)Now, realizzato con il contributo di Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, in collaborazione con Comune di Rocchetta a Volturno, “A Cielo Aperto” - Associazione Culturale Vincenzo De Luca di Latronico, Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, Casa della Montagna di Amatrice, grazie allo sponsor tecnico Lefranc & Bourgeois. Più info su: nosproduction.com/linea1201.
LE ESCURSIONI Durante il periodo di apertura della mostra saranno organizzate due passeggiate in vetta con Angelo Bellobono: Sabato 21 maggio Escursione al rifugio Malequagliata (m.1436) sul monte Ocre; Sabato 11 giugno Escursione al rifugio Duca degli Abruzzi (m.2383) da Campo Imperatore.
Al rientro in città, in entrambe le giornate, è prevista una visita alla mostra Mappa Appennino presso il MAXXI L’Aquila e la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre Onlus.
Opening mercoledì 11 maggio ore 18.00
Visitabile dal 12 maggio al 12 giugno nella Project Room del MAXXI L’Aquila, la mostra invita il visitatore a immergersi nella pittura di Bellobono attraverso una selezione di opere inedite che invadono lo spazio secondo un ritmo irregolare che rimanda all’equilibrio instabile tipico dell’esperienza in montagna.
Alla Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre Onlus sono esposti lavori cronologicamente precedenti, che ci restituiscono per la prima volta l’intero percorso del progetto Linea1201, il programma di residenza diffuso sul territorio appenninico che, nell’estate del 2020, ha portato l’artista a lavorare in vetta, dalle Mainarde al Monte Alpi, quindi nella Valle del Samoggia in Emilia-Romagna fino ai Monti della Laga. Ne sono derivati lavori variegati, che sfruttano supporti diversi e si mettono in discussione tramite tagli, cuciture ed equilibri precari, in cui la tela può perdere la rigidità di un telaio per diventare “un paesaggio di queste terre alte, spesso tenute insieme anche solo da una tenace, seppur fragile, relazione” come afferma l’artista.
I lavori in mostra si propongono oggi come suggestioni per interrogarsi su un territorio che pone questioni specifiche legate alla sua fragilità, al suo stratificarsi, su una dorsale appenninica che funge da versante, da spina dorsale del nostro Paese, mettendo in discussione linee di confine tra aree, regioni, paesaggi. Un viaggio, quello di Bellobono, che, nato in solitaria presso il rifugio della Capanna Charles sul Monte Marrone, si è poi nutrito di incontri, con persone e territori, fino all’ultima tappa ad Amatrice in cui l’artista ha scelto di chiamare a confronto altri tre colleghi che in modo diverso si relazionano alla pittura: Chris Rocchegiani, Davide D’Elia e Beatrice Meoni. Il dialogo artistico condiviso nei giorni di residenza viene riproposto in mostra attraverso la messa a contatto delle opere create in quella situazione e che contribuiscono dunque ad articolare una mostra eterogenea che ben rappresenta la pratica “attiva” di un artista che si esprime formalmente attraverso la pittura, ma che fa di essa l’esito di un agire che passa sempre per un’esperienza diretta: “dipingere per me è come svuotare lo zaino dopo un viaggio” dice l’artista.
Ecco allora le grandi tele in mostra alla sede del MAXXI, frutto di un processo e un depositarsi più intimo, in studio, successivo a Linea1201. L’invito qui è quello di fare un passo dentro al paesaggio stesso, cogliendone i dislivelli, gli equilibri precari, le proporzioni in divenire e in cui ricercare dettagli di materia restando al tempo stesso sospesi tra un colore steso leggero e un gesto pittorico estemporaneo. Non c'è premeditazione per l’artista nell'avvicinarsi al quadro, esso traduce uno stato di fatto, sia esso un accadimento in spedizione come la memoria della stessa una volta tornato in studio.
“Dopo oltre due anni trascorsi abitandola, incontrandola e cercandola, per la pittura è arrivato il momento di comporsi o scomporsi in un distillato pittorico, un otre di Eolo pulsante di passi, d’aria, di boschi, di altezze, di ferite, di incontri. Per me - dice Bellobono - vedere la mia pittura in mostra corrisponde a una sosta temporanea da cui occorre poi ripartire, perché so che il paesaggio dipinto è il pretesto per incontrarlo dal vero” - ed è così che si sviluppa il processo creativo in un loop che detta l’evolversi del suo lavoro, sempre in bilico tra un attraversamento reale e uno pittorico.
IL VOLUME Accompagna la mostra il volume Mappa Appennino, edito da Viaindustriae publishing con la collaborazione scientifica della Società Geografica Italiana https://publishing.viaindustriae.it/mappa-appennino/.
Il progetto Linea1201 è stato promosso da associazione Atla(s)Now, realizzato con il contributo di Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, in collaborazione con Comune di Rocchetta a Volturno, “A Cielo Aperto” - Associazione Culturale Vincenzo De Luca di Latronico, Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, Casa della Montagna di Amatrice, grazie allo sponsor tecnico Lefranc & Bourgeois. Più info su: nosproduction.com/linea1201.
LE ESCURSIONI Durante il periodo di apertura della mostra saranno organizzate due passeggiate in vetta con Angelo Bellobono: Sabato 21 maggio Escursione al rifugio Malequagliata (m.1436) sul monte Ocre; Sabato 11 giugno Escursione al rifugio Duca degli Abruzzi (m.2383) da Campo Imperatore.
Al rientro in città, in entrambe le giornate, è prevista una visita alla mostra Mappa Appennino presso il MAXXI L’Aquila e la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre Onlus.
Opening mercoledì 11 maggio ore 18.00
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