PLUSULTRA/BEATE TERRE | Daniela Spaletra
Daniela Spaletra. PLUSULTRA
Dal 19 September 2020 al 4 October 2020
La Spezia
Luogo: Fourteen Artellaro
Indirizzo: piazza Figoli 14, Tellaro di Lerici
Curatori: Gino D’Ugo
KAD (Kalsa Art District) ARKAD presenta per Manifesta 13 - Les Parallèles du Sud, a cura di Dimora OZ e
Analogique, in partnership con l'ESADMM. ARKAD comprende numerosi progetti e una programmazione di eventi diffusi in diverse città del Sud Europa. A novembre ARKAD apre la sue residenza artistica a Marsiglia, promossa dall’Italian Council. Il progetto PLUSULTRA/BEATE TERRE di Daniela Spaletra a cura Gino D’Ugo /Fourteen ArTellaro e di Dimora OZ e Analogique fa parte dell’evento collaterale ARKAD Manifesta 13 - Les Parallèles du Sud
PLUSULTRA/Full HD Video, 3:00min./2019. - Il confine da sempre, mostra il suo carattere fondamentale che è quello di segnalare il luogo di una differenza, di una separazione, di una chiusura reale o presunta che sia. Le panne unite tra loro e legate in modo tale da creare un quadrato, formano una barriera, un dentro e un fuori diviso da un confine che risulta essere però instabile e mobile dovuto al movimento dell’acqua.
All’interno del quadrato un liquido giallo viene contenuto per pochi secondi dalla rigidità delle barriere per poi iniziare a fuoriuscire spontaneamente e cominciare a mescolarsi con il resto del mare.
L’apertura forzata delle barriere invece, sarà una prova per cercare di riattivare uno spazio chiuso, affinchè metaforicamente tutte le identità possano incontrarsi ed essere sullo stesso piano, ed ognuna di loro esistere in quanto confermata dalle altre. Si crea così uno spazio “altro” che diventa comune, che mescola, unisce e non divide, senza ostilità, ma con fluidità e lentezza, permettendo giustapposizione del vicino e del lontano, del fianco a fianco, uno spazio che include e non nega. Con l’apertura si aiuta, in un certo senso, il processo inevitabile di unione iniziato spontaneamente e a noi visibile grazie al colorante.
Il gesto dell’apertura diventa pratica di tolleranza, di convivenza, d’accettazione, diventa trasformazione, riduce drasticamente la rigidità dello spazio e il suo potere, ne annulla altresì il suo tratto più ostile ed aggressivo e diventa spazio allargato. Il tentativo di circoscrivere una porzione d’acqua all’interno di uno spazio, di creare un rigido confine in mezzo al mare, è decisamente fallito.
BEATE TERRE/Collage/misure variabili/2020. - Il collage della serie “Beate Terre” invece, formato dall’unione delle immagini di due territori Tellaro e Marsiglia crea un luogo immaginario liberato da limiti e confini, una nuova terra, inesplorata e piena di possibilità che non ha più la funzione di rappresentare uno spazio specifico, ma quella di porsi come luogo mentale aperto ed accessibile.
Un territorio libero.
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