Carrara, Cárdenas e la Negritudine

Agustin Cárdenas, La grande porte, 1975, bronzo

 

Dal 11 Luglio 2015 al 13 Settembre 2015

Carrara | Massa-Carrara

Luogo: Centro Storico / Galleria Duomo Carrara / CAP - Centro Arti Plastiche di Carrara

Indirizzo: piazza Mazzini

Orari: 9.30 - 11.30 / 20 - 24; escluso il lunedì e il martedì sera

Curatori: Elena Cárdenas Malagodi, Eleonora Lombardi

Enti promotori:

  • Comune di Carrara
  • Galleria Duomo
  • Associazione Culturale Carrara Artistica

Telefono per informazioni: +39 0585 71839

E-Mail info: info@galleriaduomo.it

Sito ufficiale: http://www.galleriaduomo.it/


Una grande mostra antologica dal titolo "Carrara, Cárdenas e la Negritudine" rende omaggio al celebre scultore di fama mondiale Agustin Cárdenas e coinvolge l'intera città di Carrara dall'11 luglio al 13 settembre.
L'evento è a cura di Elena Cárdenas Malagodi e Eleonora Lombardi, promosso e organizzato dal Comune di Carrara, dalla Galleria Duomo e dall'Associazione Culturale Carrara Artistica e inserito nella rassegna Marble Weeks (19 giugno - 12 luglio, centro storico di Carrara). 

La rassegna offre al pubblico sculture monumentali lungo un percorso nel centro storico della città (piazza Mazzini, via Roma, via Verdi) ed una mostra ambientata in due importanti sedi espositive: la Galleria Duomo e il Centro Arti Plastiche di Carrara, che presentano per la prima volta i lavori dell'artista: sculture in marmo, in legno, in bronzogessi originali restaurati, tempere e disegni
Il notevole corpus di opere è accompagnato da una nutrita documentazione che comprende due ritratti inediti di Cárdenas scattati dallo storico fotografo carrarese Ilario Bessi stampati su pannelli, numerosi articoli, cataloghi, manifesti e un video della mostra personale che contemporaneamente è ospitata presso la Galleria Aktis di Londra.

Nell'avvincente percorso espositivo, si incontrano tutte le forme del linguaggio artistico di Agustin Cárdenas, nella cui arte è espressa l'appartenenza a tre continenti diversi: America Latina, Europa e Africa. In particolare la "negritudine", come cita il titolo della mostra, fa riferimento alle radici africane dell'artista che emergono nelle sue opere attraverso elementi espliciti: totem, simboli primitivi e in senso implicito nel rimando a miti, riti e tradizioni. Il legame alla storia e l'innovazione si alternano nel sapiente uso di materiali differenti; nella resa delle forme arrotondate o con slanci verticali; nei volumi plastici e nella tensione essenziale. 

Il nucleo di sculture monumentali che s'incontrano nel centro storico fra cui Grande porte in bronzo (1975, cm 200x200x30) e le opere in marmo bianco Boite à Musique (1968), Point Interieur (1969), La Question (1973), La Grande Famille (anni ottanta) comunicano forza e armonia, grazie alla sintesi plastica e alla scrupolosa levigatura dei materiali. Questi caratteri sono presenti anche nei lavori monumentali esposti nella Galleria Duomo, come Dogon (1971) in marmo nero del Belgio, Mon Ombre après minuit (1963, cm 243x77x10) in bronzo, Le repos de l'oiseau (1981, cm 192x60x60) in marmo bianco e quelli di medie e piccole dimensioni presso il CAP Centro Arti Plastiche di Carrara, come La Famille (1957), Le repos du petit oiseau (1981), Le Grande Tortue (1982) realizzati rispettivamente in marmo grigio, marmo rosa e granito, nelle opere in legno come Le bois Carrara (1974) e in bronzo quali Bouba (1974) e Le Coq (1974). 
In Cárdenas le forze si attraggono e si respingono in un gioco di equilibrio ad esempio in Le Baiser (1974), dove un gioco di pieni e di vuoti unisce in un'armonica struttura il maschile e il femminile. 
L'artista con estrema creatività è riuscito a tradurre le forme umane e della natura attraverso elementi non figurativi che conservano una vitalità e un'espressività penetrante. La sua originalità emerge inoltre dal suo modo di traforare le sculture in costante dialogo con l'aria, la luce e l'ombra.

Accompagna la mostra un catalogo a colori con testi critici di Abigail McEwen, storica dell'arte e Professoressa presso l'Università del Maryland; Elena Malagodi Cárdenas, curatrice; Dominique Stroobant, scultore; e una selezione di testi di importanti critici e poeti che negli anni hanno scritto di Agustin Cárdenas, oltre ad una suggestiva immagine della fotografa di fama mondiale Martine Franck con l'artista sullo sfondo delle celebri cave di marmo di Carrara.

Agustin Cárdenas (1927 - 2001), artista di fama mondiale, nasce a Cuba, città in cui vive fino al 1955, quando, dopo aver ottenuto una borsa di studio presso l'Accademia di Belle Arti di San Alejandro, si trasferisce in Francia, dove viene accolto da André Breton nel movimento surrealista.
Vive e lavora a Parigi, e dal 1964 inizia a lavorare a Carrara. Nel 1962 espone con una personale presso la Galleria Arturo Schwarz a Milano. A questa mostra ne seguono numerose altre: presso La Bussola di Torino nel 1969, alla Galleria Lorenzelli di Bergamo nel 1971 e di Milano nel 2004. Nel 1997 il Refettorio delle Stelline di Milano gli consacra una grande mostra antologica curata da Elena Cárdenas Malagodi. Dagli anni sessanta agli anni novanta partecipa a numerose Biennali di scultura di Carrara, città dove ha realizzato i suoi marmi per più di 30 anni. 
Da ricordare è la mostra "Il mondo leggendario di Cárdenas" che nel 2012 la Francia dedica all'artista, con un corpus di 90 sculture esposte nel Chateau de Biron e le sculture monumentali negli splendidi giardini del Manoir d'Erignac. 
Partecipa a più di cento mostre collettive e espone in quaranta mostre personali.
Le sue sculture monumentali sono presenti in tre continenti: America, Europa, Asia e precisamente in Francia, Austria, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Giappone, Israele e Corea.

Si ringraziano i prestatori delle opere presenti a Carrara: Famiglia Càrdenas, Elena Malagodi; Galerie Mitterrand, Paris; Lorenzelli Arte, Milano.

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