Collateral Landscape. Frammenti di paesaggio ai margini della ricostruzione
Dal 12 Maggio 2013 al 23 Giugno 2013
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: via Alemagna 6
Orari: da martedì a domenica 10.30-20.30; giovedì 10.30-23
Curatori: Joseph Grima
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 89093899
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.it
Quando il fotografo Antonio Ottomanelli partì per l'Afghanistan nel 2009 non fu per verificare un'idea preconcetta della capitale Afghana: era invece per osservare sul posto una terra trasfigurata da un conflitto senza sosta, ormai abituata al trauma al punto che esso era diventato parte delle costruzioni della città. Egli ha rovistato la città in cerca di segni delle macroscopiche forze in azione sul paesaggio, registrando le sue osservazioni in note scritte e immagini.
Le lacrime di guerra separano, ma allo stesso tempo legano indissolubilmente insieme dei luoghi, e questo viaggio a Kabul è diventato il primo capitolo di una ricerca durata 4 anni e che presto lo ha portato altrove. Collateral landscape è una cartografia delle forze scatenate che si sono susseguite agli eventi dell'11 settembre 2011 - eventi che hanno gettato realtà distanti (Kabul, Baghdad, Sadr City, Herat, Dokan, New York City, Gaza) in uno “stato di entaglement” non dissimile da quello che nella fisica quantistica lega insieme elettroni a dispetto della loro reale distanza. Da questi paesaggi così differenti emerge una nuova geografia noncurante dei confini e delle frontiere: una singolo luogo immaginario senza soluzione di continuità visceralmente avvinto dai recenti eventi storici.
Architetto di formazione, Ottomanelli guarda ai paesaggi abitati come registro delle umane attività sia di distruzione che di ricostruzione. La rappresentazione del paesaggio è critica ma non giudicatoria - il conflitto non viene mostrato attraverso buchi di pallottole o crateri generati da bombe esplose - ma attraverso immagini di nuovissime gated communities e palazzi del parlamento di recente costruzione. Questi luoghi non sono il teatro in cui la trama si disvela, come fosse un gruppo di attori, da sè. La posizione delle immagini non è fissa e cambierà nel periodo della mostra. Alcune fotografie selezionate saranno accompagnate da descrizioni del paesaggio scritte a mano dalle guide locali che hanno accompagnato Ottomanelli nelle sue continue ricognizioni.
La mostra si propone come momento introduttivo di un percorso più ampio e complesso che interesserà inizialmente il territorio milanese e, attraverso una rete di collaborazioni internazionali, raggiungerà i paesi oggetto della ricerca.
Il luogo della mostra sarà la sede di una serie di attività che animeranno il periodo dell’esposizione e tenderanno alla produzione di nuovi materiali e contributi di carattere artistico e scientifico. Saranno organizzati incontri con l'autore e tavole rotonde multidisciplinari con l'obiettivo di presentare i futuri sviluppi del progetto; proseguire la riflessione sulle strategie e le necessità della ricostruzione contemporanea e sulle implicite evoluzioni identitarie, in medio Oriente come in Italia; sull'utilizzo delle pratiche artistiche come necessario strumento di indagine e intervento a livello sociale.
Antonio Ottomanelli
Studia Architettura a Milano e Lisbona. Fino al 2011 adjunct professor presso il dipartimento di progettazione architettonica del Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda IRA-C (Interaction Research & Architecture in Crisis context) una piattaforma pubblica per la ricerca nel campo delle strategie urbane e sociali. Ha realilzzato reportage in Italia ed all’estero (L’Aquila earthquake 2009, Haiti earthquake 2010, Italy G8 summit 2010). Attualmente è impegnato nello studio e nella documentazione dell’attuale condizione delle città e dei territori in stato di conflitto, con particolare attenzione all’area mediorientale. Negli ultimi tre anni ha lavorato in Afghanistan, Iraq e Palestina. I suoi lavori sono stati pubblicati in varie riviste di Architettura (Area, Abitare, AR, Domus). Nel 2011 entra a far parte di LUZ photo agency. Attualmente sta lavorando al progetto COLLATERAL LANDSCAPE. Il suo lavoro è stato presentato nel 2011 e 2012 durante la II e III edizione di Festarch, Perugia; e nel 2010 all’interno del circuito ARIA - Berlino. Ha ricevuto due Menzioni d’onore (Architettura e Arte) al premio internazionale di fotografia Lucie Foundation. Le sue ricerche su Baghdad sono state recentemente presentate all’interno del Festival Sao Paulo Calling in Brasile. è stato tra gli artisti invitati alla Biennale di Dallas 2012 e alla prima edizione della Biennale del Design di Istanbul 2012. E' stato recentemente pubblicato dalla Endless Delight Publishing, con introduzione di Joseph grima, un volume che raccoglie le opere della serie Big Eye Kabul.
Le lacrime di guerra separano, ma allo stesso tempo legano indissolubilmente insieme dei luoghi, e questo viaggio a Kabul è diventato il primo capitolo di una ricerca durata 4 anni e che presto lo ha portato altrove. Collateral landscape è una cartografia delle forze scatenate che si sono susseguite agli eventi dell'11 settembre 2011 - eventi che hanno gettato realtà distanti (Kabul, Baghdad, Sadr City, Herat, Dokan, New York City, Gaza) in uno “stato di entaglement” non dissimile da quello che nella fisica quantistica lega insieme elettroni a dispetto della loro reale distanza. Da questi paesaggi così differenti emerge una nuova geografia noncurante dei confini e delle frontiere: una singolo luogo immaginario senza soluzione di continuità visceralmente avvinto dai recenti eventi storici.
Architetto di formazione, Ottomanelli guarda ai paesaggi abitati come registro delle umane attività sia di distruzione che di ricostruzione. La rappresentazione del paesaggio è critica ma non giudicatoria - il conflitto non viene mostrato attraverso buchi di pallottole o crateri generati da bombe esplose - ma attraverso immagini di nuovissime gated communities e palazzi del parlamento di recente costruzione. Questi luoghi non sono il teatro in cui la trama si disvela, come fosse un gruppo di attori, da sè. La posizione delle immagini non è fissa e cambierà nel periodo della mostra. Alcune fotografie selezionate saranno accompagnate da descrizioni del paesaggio scritte a mano dalle guide locali che hanno accompagnato Ottomanelli nelle sue continue ricognizioni.
La mostra si propone come momento introduttivo di un percorso più ampio e complesso che interesserà inizialmente il territorio milanese e, attraverso una rete di collaborazioni internazionali, raggiungerà i paesi oggetto della ricerca.
Il luogo della mostra sarà la sede di una serie di attività che animeranno il periodo dell’esposizione e tenderanno alla produzione di nuovi materiali e contributi di carattere artistico e scientifico. Saranno organizzati incontri con l'autore e tavole rotonde multidisciplinari con l'obiettivo di presentare i futuri sviluppi del progetto; proseguire la riflessione sulle strategie e le necessità della ricostruzione contemporanea e sulle implicite evoluzioni identitarie, in medio Oriente come in Italia; sull'utilizzo delle pratiche artistiche come necessario strumento di indagine e intervento a livello sociale.
Antonio Ottomanelli
Studia Architettura a Milano e Lisbona. Fino al 2011 adjunct professor presso il dipartimento di progettazione architettonica del Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda IRA-C (Interaction Research & Architecture in Crisis context) una piattaforma pubblica per la ricerca nel campo delle strategie urbane e sociali. Ha realilzzato reportage in Italia ed all’estero (L’Aquila earthquake 2009, Haiti earthquake 2010, Italy G8 summit 2010). Attualmente è impegnato nello studio e nella documentazione dell’attuale condizione delle città e dei territori in stato di conflitto, con particolare attenzione all’area mediorientale. Negli ultimi tre anni ha lavorato in Afghanistan, Iraq e Palestina. I suoi lavori sono stati pubblicati in varie riviste di Architettura (Area, Abitare, AR, Domus). Nel 2011 entra a far parte di LUZ photo agency. Attualmente sta lavorando al progetto COLLATERAL LANDSCAPE. Il suo lavoro è stato presentato nel 2011 e 2012 durante la II e III edizione di Festarch, Perugia; e nel 2010 all’interno del circuito ARIA - Berlino. Ha ricevuto due Menzioni d’onore (Architettura e Arte) al premio internazionale di fotografia Lucie Foundation. Le sue ricerche su Baghdad sono state recentemente presentate all’interno del Festival Sao Paulo Calling in Brasile. è stato tra gli artisti invitati alla Biennale di Dallas 2012 e alla prima edizione della Biennale del Design di Istanbul 2012. E' stato recentemente pubblicato dalla Endless Delight Publishing, con introduzione di Joseph grima, un volume che raccoglie le opere della serie Big Eye Kabul.
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