Corrispondenze. De Chirico incontra Boccioni
© Giorgio De Chirico by SIAE 2017 | Giorgio de Chirico, Piazza d'Italia (Souvenir d'Italie), (1924-1925), olio su tela, 60x73 cm. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione L.F.
Dal 6 October 2017 al 26 November 2017
Milano
Luogo: Gallerie d’Italia
Indirizzo: piazza Scala 6
Orari: Da martedì a domenica dalle 9:30 di 19:30 Giovedì dalle 9:30 alle 22:30 Chiuso il lunedì Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Costo del biglietto: intero 5€, ridotto 3€
Telefono per informazioni: 800.167619
E-Mail info: info@gallerieditalia.com
Sito ufficiale: http://www.gallerieditalia.com
“Corrispondenze” è una nuova rassegna che Intesa Sanpaolo propone nelle proprie sedi museali, le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli e Vicenza, con l’obiettivo di far dialogare i capolavori delle collezioni della Banca con nuclei ristretti di opere provenienti da prestigiose raccolte italiane o estere. Grazie al rapporto di collaborazione tra realtà culturali, si realizzano così occasioni di incontro fra importanti opere d’arte, per approfondirne la conoscenza e metterne in luce nuove “corrispondenze”.
In questa prima edizione del programma, la tela di Boccioni in collezione Intesa Sanpaolo, Officine a Porta Romana, “incontra” due Piazze d’Italia di de Chirico dal Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Affiancare a Officine a Porta Romana di Boccioni due dipinti di de Chirico dedicati al tema da lui prediletto delle “piazze d’Italia” consente di mettere a confronto il Futurismo e la Metafisica, che sono state le esperienze più innovative e internazionali della pittura italiana nella prima metà del Novecento. Si deve a questi due pittori una percezione e una rappresentazione dello spazio urbano che ha tenuto conto da un lato delle sue decisive trasformazioni legate alla rivoluzione industriale, e dall’altro della crisi d’identità e delle inquietudini dell’uomo moderno.
L’opera con cui Boccioni passava nel 1910 dal linguaggio divisionista a quello futurista, destinato a esplodere l’anno dopo nel famosissimo dipinto La città che sale, riflette l’entusiasmo per una realtà in continuo movimento, rinnovata dalla tecnica. Le “piazze d’Italia” di de Chirico, da lui create a partire dal 1909 e continuamente riprese nei decenni successivi, sono degli spazi ideali, immobili e silenziosi, ispirati ai valori immutabili della tradizione e della classicità. Non rappresentano un luogo reale, come la Milano periferica che Boccioni vedeva dalle sue finestre, ma elaborano in manipolazioni iconografiche e visive sempre più ardite i ricordi di edifici e monumenti di città diverse, che il pittore aveva frequentato.
Si tratta di due sguardi profondamente diversi, ma che sembrano rispondere, anche se ognuno a suo modo, alle stesse istanze, nella comune volontà di indagare il mistero dello spazio che ci circonda nella nostra esperienza quotidiana per cercare di dargli un significato.
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