Dadamaino. Opere 1958-2000

© Dadamaino

 

Dal 03 Dicembre 2015 al 17 Febbraio 2016

Milano

Luogo: Galleria A arte Invernizzi

Indirizzo: via Domenico Scarlatti 12

Orari: da lunedì a venerdì 10-13 15-19; sabato su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 02 29402855

E-Mail info: info@aarteinvernizzi.it

Sito ufficiale: http://www.aarteinvernizzi.it


La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 3 dicembre 2015 alle ore 18.30 una mostra personale di Dadamaino (Milano 1930 - 2004) che ripercorre i diversi momenti della ricerca dell’artista attraverso opere emblematiche. Nella prima sala del piano superiore della galleria sono esposti lavori appartenenti alla serie dei “Volumi”, realizzati a partire dal 1958 e declinati in diverse tipologie in relazione al numero dei fori praticati sulla tela sino a giungere ai “Volumi a moduli sfasati” del 1960, esposti nella seconda sala, in cui una densa successione di forature regolari, praticate su fogli di materiale plastico sovrapposti, movimentano le superfici in dissimili trasparenze. Negli ambienti successivi dello stesso piano si trovano le opere Oggetto ottico dinamico (1961) in cui le forme geometriche di alluminio applicate su una tavola nera a formare delle “scacchiere” variabili definiscono, a seconda della disposizione e dei movimenti dell’osservatore, una successione eterogenea di forme geometriche; La ricerca del colore (1966-68) che coinvolge il visitatore in una relazione diretta e fisica con il variare tonale delle cromie; Cromorilievo (1974) in cui la disposizione ritmica degli elementi geometrici monocromi dona l’illusione di un movimento aggettante trompe-l’oeil e L’inconscio razionale (1977), il cui intreccio di linee orizzontali e verticali segna l’abbandono dei criteri analitici e razionalisti in favore di una caratterizzazione irrazionale e inconscia. Al piano inferiore dello spazio espositivo sono esposte anche opere - già presentate nella sala personale della Biennale di Venezia del 1980 - del ciclo “Alfabeto della mente”, Lettere I, 6, 10, 11, 12, 13, 15, i cui segni-lettere tracciati con china vengono elaborati in tratti verticali, orizzontali e diagonali sviluppando nello spazio della superficie pause e concatenazioni dissimili. L’espressione attraverso una nuova forma di scrittura nasce da un episodio personale che, come racconta Dadamaino stessa, porta l’artista a tracciare ossessivamente sulla sabbia un segno muto, simile ad una “H”, come reazione interiore all’eccidio di Tall el Zaatar del 1976. La necessità di veicolare significati intrinseci e radicati del pensiero porta successivamente all’elaborazione di un segno maggiormente libero che si dispone nello spazio amalgamandosi in addensamenti e pause, concentrandosi progressivamente su aspetti esistenziali, come è visibile nelle opere esposte appartenenti agli “Interludi” (1981). In lavori successivi del ciclo “Costellazioni” quali Ennetto (1986) e Costellazioni (Quartetto) (1987), Dadamaino acuisce la propria ricerca e mette in atto un’identificazione del tratto come pura energia che si sprigiona, e della quale non si riesce ad individuare un inizio e una fine.  Il percorso espositivo si conclude con l’opera Sein und Zeit (1997), le cui tracce si fanno ancor più minute e costanti e l’artista le delinea sulla superficie trasparente del poliestere facendole divenire il mezzo per esprimere il rapporto tra l’infinitamente piccolo del gesto tracciato e l’infinitamente grande del tempo, racchiudendo in esse l’ambivalenza dei significati universali dell’esistenza. In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere in mostra, un saggio introduttivo di Francesco Tedeschi, una poesia di Carlo Invernizzi e un aggiornato apparato bio-bibliografico.

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