Emilio Isgrò

Emilio Isgrò, Girolamo Savonarola, 2014, tecnica mista su tela su tavola, 160x260 cm

 

Dal 14 Ottobre 2016 al 03 Dicembre 2016

Milano

Luogo: Tornabuoni Arte Milano

Indirizzo: via Fatebenefratelli 34/36

Orari: lunedì 15-19; dal martedì al sabato 10-13 / 15-19

Telefono per informazioni: +39 02.6554841

E-Mail info: milano@tornabuoniarte.it

Sito ufficiale: http://www.tornabuoniarte.com



Tornabuoni Arte è lieta di annunciare, venerdì 14 ottobre alle ore 18.00, l’apertura dello spazio completamente rinnovato in via Fatebenefratelli a Milano con una mostra personale di Emilio Isgrò.
Isgrò è tra gli innovatori del linguaggio artistico del secondo dopoguerra. La sua ricerca unica e originale, la sua sperimentazione rigorosa e autonoma lo hanno reso uno degli indiscussi protagonisti dell’arte contemporanea, accanto a Lucio Fontana, Piero Manzoni e Paolo Scheggi.
Attraverso la cancellatura Isgrò ha dato vita, da oltre cinquant’anni, a una nuova filosofia della visione, che racconta e interpreta il mondo con uno sguardo di no- tevole forza estetica e comunicativa. Qualità sulla quale si fonda, da sempre, la grande arte.
Fin dai primi anni Sessanta l’artista avvolge sotto un mantello di macchie, quasi dei velari neri o bianchi, parole e immagini: perché non è vero che quando sono sommerse dicano meno di quando sono svelate. Nel tempo questo gesto sem- plice, non certo provocatorio o distruttivo, è intervenuto su carte geografiche, te- lex, spartiti musicali, giornali, fotografie e si è declinato in installazioni e in opere dall’originale sapore concettuale. Multiformi variazioni di un universo pittorico che la mostra di Milano a Palazzo Reale, Gallerie d’Italia e Casa del Manzoni, appe- na conclusasi, ha rivelato nella sua pienezza, con grande successo di critica e di pubblico.
Il percorso espositivo ha messo in luce le sue origini di autore e teorico della poesia visiva e di anticipatore dell’arte concettuale, di cui però non ha mai condi- page1image15032 viso i ristretti confini teorici. Ha poi mostrato come la sua ricerca sperimentale abbia avuto il coraggio di ritornare alla parola e all’impegno etico quando tutti ne fuggivano. Ha raccontato, infine, come si sia confrontato con la Globalizzazione, per rimettere al centro del dibattito la cultura mediterranea dello scambio e delle origini. I temi che Isgrò affronta nelle sue opere sono indissolubilmente legati a una riflessione sulla cultura e sulla storia: sanno parlare al nostro tempo senza scadere mai nella cronaca. L’artista dialoga e si confronta in modo costante con il pubblico, perché l’empatia è l’unica forza capace di sovvertire il tradizionale gioco di ruoli tra artista, opera e spettatore.
La mostra presso Tornabuoni Arte promuove un sintetico excursus del suo lavo- ro, partendo da alcune opere storiche come gli ormai “classici” libri cancellati e i telex dei primi anni Settanta, per arrivare a un inedito nucleo di lavori più recenti, in cui la griglia della cancellatura ha abbandonato le pagine scritte per sovrap- porsi a conosciutissime immagini dell’iconografia della storia dell’arte o della cul- tura.
Si tratta di opere di una grande sensibilità pittorica, come gli imponenti ritratti de- dicati a Girolamo Savonarola, a Giotto o a Michelangelo Buonarroti, geni della cultura italiana ma oggi anche icone commerciali. Con mozziconi di frase rimasti visibili tra le cancellature, Isgrò mette in dubbio la loro identità ma riscopre la loro grande forza etica ed estetica. Allo stesso modo, nell’omologo ciclo dedicato alle sante e ai santi realizzato nel 2012, l’artista onora la loro grande testimonianza di vita, ma usa l’arma dell’ironia contro l’Italia terra di “santi, poeti e navigatori”.
Dai temi civili ai segni della Storia, dalla sperimentazione alla più recente ricerca pittorica, dal Mediterraneo alla Globalizzazione, Isgrò dà così linfa vitale a un percorso di ricostruzione del sapere, in favore di una nuova arte, e di una nuova società. 

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