Fashion Jewellery Made in Italy
Dal 05 Marzo 2014 al 30 Marzo 2014
Milano
Luogo: Triennale Design Museum
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: da martedì a domenica 10.30-20.30; giovedì 10.30-23
Curatori: Deanna Farneti Cera, Silvana Annicchiarico
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/it/
Triennale Design Museum presenta una rassegna di bijoux fabbricati in Italia dall’inizio del ‘900 ad oggi messi in relazione con la storia della moda italiana, a cura di Deanna Farneti Cera.
Da sempre l’Italia ha prodotto gioielli in materiali semipreziosi, copie di gioielli veri e prototipi. Iniziando dai primi anni del ‘900, in mostra sono presentate alcune creazioni di Edoardo Saronni per poi procedere, cronologicamente, attraverso gli anni del fascismo e in particolare l’autarchia, che obbligava i creatori ad usare solo materiali locali come legno, galalite, sughero, rafia, paglia, pietre e tessere in vetro veneziano, corallo.
Se gli abiti presentati ai compratori stranieri a cominciare dal 1951 a Firenze non fossero stati accompagnati da bijoux fabbricati dai nostri artigiani, non avrebbero goduto del grande successo che invece ebbero. Proprio con le sfilate di Palazzo Pitti iniziano a diffondersi ad un pubblico allargato i nomi dei creatori di bijoux e complementi per la moda: Giuliano Fratti, Emma Caimi Pellini, Coppola e Toppo, Luciana de Reutern, Canesi, Ornella. Insieme a loro, si affermano anche i nomi dei creatori di abiti di quel periodo: Missoni, Biki, Germana Marucelli, Walter Albini, fondatori della moda italiana.
Un’attenzione particolare è riservata ai bijoux della moda “Made in Italy”, importante fenomeno sbocciato a Milano a cominciare dalla fine degli anni ‘70, che vede in pochi anni affermarsi a livello internazionale stilisti italiani come Armani, Versace, Ferré, Moschino e, alcuni anni più tardi, Prada e Dolce e Gabbana.
Contemporaneamente si affermano anche nuovi nomi di fabbricanti di bijoux: Ugo Correani, Sharra Pagano, Carlo Zini, Donatella Pellini, Angela Caputi, Maria Calderara, Giorgio Vigna, Fabio Cammarata, Emilio Cressoni, Thomas Roberts, Silvia Beccaria e altri.
Mercoledì 5 marzo, ore 18 presentazione del volume. A seguire inaugurazione della mostra
Da sempre l’Italia ha prodotto gioielli in materiali semipreziosi, copie di gioielli veri e prototipi. Iniziando dai primi anni del ‘900, in mostra sono presentate alcune creazioni di Edoardo Saronni per poi procedere, cronologicamente, attraverso gli anni del fascismo e in particolare l’autarchia, che obbligava i creatori ad usare solo materiali locali come legno, galalite, sughero, rafia, paglia, pietre e tessere in vetro veneziano, corallo.
Se gli abiti presentati ai compratori stranieri a cominciare dal 1951 a Firenze non fossero stati accompagnati da bijoux fabbricati dai nostri artigiani, non avrebbero goduto del grande successo che invece ebbero. Proprio con le sfilate di Palazzo Pitti iniziano a diffondersi ad un pubblico allargato i nomi dei creatori di bijoux e complementi per la moda: Giuliano Fratti, Emma Caimi Pellini, Coppola e Toppo, Luciana de Reutern, Canesi, Ornella. Insieme a loro, si affermano anche i nomi dei creatori di abiti di quel periodo: Missoni, Biki, Germana Marucelli, Walter Albini, fondatori della moda italiana.
Un’attenzione particolare è riservata ai bijoux della moda “Made in Italy”, importante fenomeno sbocciato a Milano a cominciare dalla fine degli anni ‘70, che vede in pochi anni affermarsi a livello internazionale stilisti italiani come Armani, Versace, Ferré, Moschino e, alcuni anni più tardi, Prada e Dolce e Gabbana.
Contemporaneamente si affermano anche nuovi nomi di fabbricanti di bijoux: Ugo Correani, Sharra Pagano, Carlo Zini, Donatella Pellini, Angela Caputi, Maria Calderara, Giorgio Vigna, Fabio Cammarata, Emilio Cressoni, Thomas Roberts, Silvia Beccaria e altri.
Mercoledì 5 marzo, ore 18 presentazione del volume. A seguire inaugurazione della mostra
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