Febbre d’Archivio: Alessandra Piolotto, Lorenzo Tricoli e Ilaria Turba

Febbre d’Archivio: Alessandra Piolotto, Lorenzo Tricoli e Ilaria Turba

 

Dal 06 Dicembre 2016 al 06 Dicembre 2016

Milano

Luogo: PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea

Indirizzo: via Palestro 14

Orari: 19-22.30

Costo del biglietto: ingresso fino ad esaurimento posti con biglietto mostra € 4 aperta fino alle 22.30

Sito ufficiale: http://www.pacmilano.it



Micamera organizza, in collaborazione con il PAC di Milano, due appuntamenti liberamente ispirati alla mostra in corso, L’apparenza di ciò che non si vede di Armin Linke. Se, come affermano i curatori Ilaria Bonacossa e Philipp Ziegler, è una mostra concepita come processo di attivazione attraverso il dialogo dell’archivio fotografico dell’autore, anche noi portiamo il nostro contributo, invitandovi a due appuntamenti che riflettono sui possibili utilizzi delle fotografie d’archivio.
Micamera è libreria e associazione culturale specializzata in fotografia; in occasione dei due serate allestirà un bookshop a tema.

Febbre d’Archivio(*):
Alessandra Piolotto, La photo trouvée (progetto iniziato nel 2015 e in costante aggiornamento)
Lorenzo Tricoli, (Altre) Avventure di Pinocchio (Skinnerboox, 2016)
Ilaria Turba, Jest (Peperoni Books, 2016)

I documenti fotografici di archivio come occasione per ripensare il significato e le possibili declinazioni della memoria, dell’identità, della storia, della perdita.
Tre autori che in modo diverso recuperano immagini del passato in una pratica artistica che invita l’osservatore a recuperare la capacità di leggere un’immagine ed esercitare la pratica del guardare.
Con Alessandra Piolotto entreremo in un atlante di immagini d’archivio amatoriali, che per loro natura accolgono l’idea di imperfezione fotografica e la trasformano in possibilità attraverso una pratica di attenzione dello sguardo.
Ilaria Turba (con JEST, libro recentemente pubblicato da Peperoni Books) ci guiderà nel proprio archivio familiare, giocando tra ironia, manipolazione, messinscena e ripetizione per scardinare ogni certezza della visione e percezione della storia.
Infine, Lorenzo Tricoli si appropria di materiale fotografico trovato on line e lo rielabora, associandolo al Pinocchio di Collodi e creando un nuovo racconto del Novecento italiano.

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