Filippo Minelli. Across the Border

© Manifesta12 / Manifesta Foundation | Filippo Minelli, Across the Border, K POP, Sydney, AUSTRALIA, by Fausto Zizioli, performed by Johee Bae

 

Dal 20 Febbraio 2019 al 04 Maggio 2019

Milano

Luogo: Spazio Leonardo

Indirizzo: via della Liberazione 16/a

Orari: dal lunedì al venerdì 10-18

Curatori: UNA

Telefono per informazioni: +39 339 17 14 400

E-Mail info: info@unagalleria.com



UNA è lieta di annunciare per l’anno 2019 la prosecuzione della collaborazione con Spazio Leonardo, il nuovo contenitore di Leonardo Assicurazioni - Generali Milano Liberazione, con sede in Porta Nuova.
 
La programmazione a cura di UNA prevede una serie di tre mostre personali di artisti italiani che presentano un progetto site-specific per la gallery di Spazio Leonardo: Filippo Minelli (febbraio - aprile 2019); Elia Cantori (in collaborazione con la galleria CarDrde di Bologna, maggio-settembre 2019); Stefano Serretta (ottobre - dicembre 2019).
 
Per il primo appuntamento UNA porta a Milano il progetto Across the Border di  Filippo Minelli (Brescia 1983), già presentato nel 2018 all'interno del programma di Manifesta 12, biennale internazionale d’arte contemporanea, a Palazzo Ajutamicristo a Palermo.
 
Il lavoro di Filippo Minelli si inserisce in molteplici nuclei di ricerca che riguardano in primo luogo la classica tematica seicentesca del paesaggio, ampliata, attualizzata e ricondotta in termini in cuicoincide un discorso politico e storico. A questa si somma l'indagine sui modelli partecipativi che ha portato l’artista a viaggiare per dieci anni incontrando persone e intessendo un network casuale di performers, producendo e mettendo in circolazione 44 bandiere, che formano appunto il progetto in mostra Across the Border.  
L’artista definisce la propria ricerca “Estetica Transnazionale”, in grado di connettere la periferia al globale. Questa permette una creazione di simboli e “parole iconiche”  per nuove ipotetiche nazioni pensate da una generazione che vive i confini non più in maniera tradizionale, ma che abita il mondo in forma fluida. Questa nuova estetica si manifesta su bandiere – per antonomasia i terreni ideali per l’identificazione e la segnalazione – che diventano medium per epifanici messaggi e neologismi: IODINE, medicinale per prevenire il cancro alla tiroide urlato su una bandiera di una piccola cittadina belga vicina a una centrale nucleare; BELEAF, da Mumbai, scritta con le foglie di un albero abbattuto che significa resurrezione, speranza della rinascita di una natura ormai addomesticata; HORMONES che diventa invece un gioco di parole con “HOR-MONES”, quindi “orrore”, specchio, secondo l’attivista libanese, degli orrori della classe dirigente del paese. -  Valentina Rossi
 
Il lavoro di Filippo Minelli (*1983 BS) è stato presentato in diverse istituzioni nazionali e internazionali, tra cui: IMAL, Bruxelles; Manege, Mosca; Somerset House, Londra; Münchner Stadt Museum, Monaco di Baviera; Total Museum, Seoul; La Triennale di Milano; East Wing Biennial, Londra; ArtScience Museum, Singapore; Fundaciòn Loewe, Madrid; Museu do Som e da Imagem, San Paolo; Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires; MACRO, Roma; Manifesta 12, Palermo; Fondazione del Monte, Bologna. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni come la Galleria Civica di Modena e Courtauld Institute of Art, Londra.

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