Jacques Toussaint. Que du bleu!

Jacques Toussaint. Que du bleu!, Institut francais Milano

 

Dal 28 Febbraio 2014 al 26 Marzo 2014

Milano

Luogo: Institut francais Milano

Indirizzo: corso Magenta 63

Orari: da martedì a venerdì 14-19; sabato 10.30-12.30

Curatori: Luigi Cavadini

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 48591928 / 02 4859191

E-Mail info: stampa-milano@institutfrancais.it

Sito ufficiale: http://institutfrancais-milano.com


Lavori recentissimi di grafica, sculture e oggetti che formano una serie di installazioni lungo un itinerario segnato da un filo blu, il colore comune a molti lavori dell’artista francese (classe 1947, attivo in Italia dal 1971) che lentamente si è imposto come denominatore comune della sua opera. Il filo blu è un ricordo dell’infanzia dell’artista, quando nei cantieri della capitale francese i muratori segnavano i livelli con l’uso di un lungo cordino immerso nella polvere colore cobalto, teso tra due chiodi, che mani esperte facevano schioccare sulle pareti lasciando una traccia netta di un blu intenso. In questa mostra è il filo conduttore di un’opera che si caratterizza per la forma diversa del linguaggio, tra segni grafici, rilievi in metallo e segmenti luminosi formati con tubi al neon blu. Ad unire le diverse installazioni sarà la proiezione di alcuni video imperniati sul gioco grafico del proprio segno, definito all’interno del quadrato, forma perfetta che, adeguatamente segnato da diagonali e linee oblique, forma una trama infinita che si espande sulle pareti dello spazio tenuto nella semioscurità.
Se ” n’y voir que du bleu “ significa non capire nulla e non vederci chiaro, e per modo di antifrasi che al visitatore viene proposto, al contrario, di sognare e di immergersi nei propri pensieri per evadere dal duro mondo quotidiano.

Jacques Toussaint nasce a Parigi nel 1947. Inizia la sua attività in Italia nel 1971 dopo aver studiato a Parigi all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts. È stato consulente delle aziende di arredamento Bernini di Carate Brianza e Matteo Grassi di Mariano Comense, per la quale ha anche creato una linea di prodotti, coordinato l’azione dei vari designers, impostato e seguito l’immagine aziendale. Per la Interflex di Meda è stato consulente per il settore arredamento dal 1983 al 1990. Alla fine del 1985 ha creato il marchio Atelier quale sintesi delle sue precedenti esperienze, per l’edizione di progetti affidati alla cura di giovani designer come Hans-Peter Weidmann, Wolfgang Laubersheimer, Hannes Wettstein, ma anche di designer molto affermati come Toshiyuki Kita, Ross Littell e Verner Panton e la riedizione di progetti firmati da maestri dell’ architettura di livello internazionale come Alvar Aalto, Alfred Roth, Werner Max Moser, Hans Georg Bellmann e Giuseppe Terragni. 
A partire dal 1993 collabora alla definizione di una nuova collezione di oggetti in carta riciclata per la Arbos di Solagna. 
E stato varie volte invitato a presentare i suoi lavori al Museo Casabianca di Malo (Vicenza) istituzione che illustra attraverso opere grafiche le varie tappe dell’arte contemporanea internazionale dal 1960 ai nostri giorni. 
Nel 1997 ha creato “Glass Works”, una collezione di specchi nata da una ricerca e un uso nuovo di un materiale antico, il vetro. Nel 1998 ha creato sotto il marchio Connections, una collezione di oggetti artistici che intende sottolineare le connessioni che esistono tra le persone e le cose che hanno influenzato la sua ricerca. 
Nel 2000 ha fondato l’Associazione del Piccolo Museo per la protezione e la salvaguardia del ricco archivio di progetti, prototipi e oggetti di design raccolti durante gli anni di collaborazione con designers famosi. Ha iniziato anche la produzione di una nuova collezione con il marchio Edizioni del Piccolo Museo. 
Attivo come grafico, partecipa a mostre in gallerie ed istituzioni in Italia ed all’estero. Alcune sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Denver Art Museum, Die Neue Sammlung - Monaco di Baviera, del Kunstgewerbemuseum – Berlino, del Museo Nazionale di Poznan (PL). e della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti - Verona.

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