Jonathan Monk
Dal 23 Maggio 2013 al 17 Luglio 2013
Milano
Luogo: Lisson Gallery Milan
Indirizzo: via Zenale 3
Orari: da lunedì a venerdì 9.30-13/ 15-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 872380/ 02 89050608
E-Mail info: press@paolamanfredi.com
Sito ufficiale: http://www.lissongallery.com
Monk spesso rende il lavoro di altri lavori: l'arte di appropriazione, di adattamento, rielaborazione e rivisitazione. Spesso riferimento concettuale, pop e arte minimalista, Monaco affronta il dilemma contemporaneo di come rendere l'arte di fronte alla storia dell'arte: come essere originale quando sono state poste apparentemente tutte le domande.
Tuttavia, in questo atto di esame, modifica e ri-presentazione, Monk riesce a creare qualcosa di nuovo. La sua originalità risiede nello spazio tra l'idea insita nel nuovo oggetto e la sua effettiva Objecthood. Come Monk conferma: "... l'idea di un originale e una copia di un originale sono due cose molto diverse." Per la sua Lisson Gallery Milan mostra, Monaco volge lo sguardo verso l'arte greco-romana. Ispirato dalla impostazione italiana per lo spettacolo, che ha avuto la sua testa accuratamente scolpito e gettato in Jesmonite lucidato per assomigliare marmo. Cinque identico, in frazioni più grandi di busti a grandezza naturale sono stati creati e ogni cd Senza Titolo. Con i capelli stilizzati e uno sguardo imperioso, assomigliano il ritratto idealizzato statue della Roma antica.
Ogni busto è posto su un alto zoccolo e guarda in basso verso lo spettatore. La figura dell'artista appare esaltata, ma questo non è un semplice esercizio di egoismo. Affinché i lavori da ultimare, Monk ha invitato diversi artisti della generazione dell'Arte Povera a rompere il naso. Kounellis, Calzolari, Prini e Zorio tutti hanno accettato di deturpare un busto dando somiglianza di Monk un buon colpo con un martello appositamente selezionati e battendo il naso fuori. Zorio anche aggiunto un piccolo grumo di giallo plastilina al naso rotto. In questo momento di distruzione del lavoro viene ad esistenza: una metamorfosi che elimina la sola figura dell'artista e riecheggia l'ambiguità del non-titolo di ogni opera.
Coperto Moto 2013 è il più grande scultura in bronzo che Monk abbia mai prodotto. Associazioni normali di velocità o la strada aperta vengono smentite e invece Monk presenta un oggetto grande, pesante e inerte. La moto è scomparso, nascosto sotto il telone. Il soggetto dell'opera rimane segreto. Uno spettacolo innocuo e onnipresente, soprattutto a Milano, la bici coperto è stato glorificato e monumentalizzata. Fusa in bronzo, i riferimenti alla grande arte classica, così come i nudi reclinabili di, per esempio, Henry Moore sono inevitabili.
Il Vuoto 2013 è una lapide in marmo che raffigura il retro di un autocarro Piaggio Ape a tre ruote - il tipo di camion spesso visto lo zoom giù solo marginalmente più ampio e strade milanesi labirintiche. Mentre a Lisson Gallery uno giorno Monk più sentito due tecnici che parlano della possibilità di montare il 'vuoto' nel retro di un furgone e immaginato il furgone per essere un Ape Piaggio, che è sia grandi e piccoli allo stesso tempo e quindi ha ampi spazio a un vuoto. Inflazionato in marmo, questa è l'omaggio di Monk per questo mezzo semplice e onesto di trasporto.
Tuttavia, in questo atto di esame, modifica e ri-presentazione, Monk riesce a creare qualcosa di nuovo. La sua originalità risiede nello spazio tra l'idea insita nel nuovo oggetto e la sua effettiva Objecthood. Come Monk conferma: "... l'idea di un originale e una copia di un originale sono due cose molto diverse." Per la sua Lisson Gallery Milan mostra, Monaco volge lo sguardo verso l'arte greco-romana. Ispirato dalla impostazione italiana per lo spettacolo, che ha avuto la sua testa accuratamente scolpito e gettato in Jesmonite lucidato per assomigliare marmo. Cinque identico, in frazioni più grandi di busti a grandezza naturale sono stati creati e ogni cd Senza Titolo. Con i capelli stilizzati e uno sguardo imperioso, assomigliano il ritratto idealizzato statue della Roma antica.
Ogni busto è posto su un alto zoccolo e guarda in basso verso lo spettatore. La figura dell'artista appare esaltata, ma questo non è un semplice esercizio di egoismo. Affinché i lavori da ultimare, Monk ha invitato diversi artisti della generazione dell'Arte Povera a rompere il naso. Kounellis, Calzolari, Prini e Zorio tutti hanno accettato di deturpare un busto dando somiglianza di Monk un buon colpo con un martello appositamente selezionati e battendo il naso fuori. Zorio anche aggiunto un piccolo grumo di giallo plastilina al naso rotto. In questo momento di distruzione del lavoro viene ad esistenza: una metamorfosi che elimina la sola figura dell'artista e riecheggia l'ambiguità del non-titolo di ogni opera.
Coperto Moto 2013 è il più grande scultura in bronzo che Monk abbia mai prodotto. Associazioni normali di velocità o la strada aperta vengono smentite e invece Monk presenta un oggetto grande, pesante e inerte. La moto è scomparso, nascosto sotto il telone. Il soggetto dell'opera rimane segreto. Uno spettacolo innocuo e onnipresente, soprattutto a Milano, la bici coperto è stato glorificato e monumentalizzata. Fusa in bronzo, i riferimenti alla grande arte classica, così come i nudi reclinabili di, per esempio, Henry Moore sono inevitabili.
Il Vuoto 2013 è una lapide in marmo che raffigura il retro di un autocarro Piaggio Ape a tre ruote - il tipo di camion spesso visto lo zoom giù solo marginalmente più ampio e strade milanesi labirintiche. Mentre a Lisson Gallery uno giorno Monk più sentito due tecnici che parlano della possibilità di montare il 'vuoto' nel retro di un furgone e immaginato il furgone per essere un Ape Piaggio, che è sia grandi e piccoli allo stesso tempo e quindi ha ampi spazio a un vuoto. Inflazionato in marmo, questa è l'omaggio di Monk per questo mezzo semplice e onesto di trasporto.
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