Klaus Münch. Gocce di spazi paralleli

Klaus Münch, Senza titolo, 2015

 

Dal 16 Febbraio 2016 al 23 Marzo 2016

Milano

Luogo: Fabbrica del Vapore

Indirizzo: via Procaccini 4

Orari: da martedì a domenica 15-20

Curatori: Pietro Bellasi, Bruno Corà

Enti promotori:

  • Magonza Editore
  • Atlante Servizi Culturali
  • Comune di Milano

Telefono per informazioni: +39 075 372 1525

E-Mail info: atlanteserviziculturali@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.atlantecooperativa.it/



L'originale universo creativo dell'artista Klaus Münch è in mostra dal 17 febbraio al 23 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano - Edificio Messina Due in una significativa personale dal titolo "Klaus Münch.
Gocce di spazi paralleli" a cura di Pietro Bellasi, Bruno Corà con il contributo scientifico di Aldo Iori e presenta sculture in plexiglas, grandi opere su carta a grafite e cera, disegni realizzati con resina e pigmenti, dove micro e macrocosmo si riflettono continuamente l'uno nell'altro.

L'esposizione promossa da Magonza Editore e Atlante Servizi Culturali in collaborazione con il Comune di Milano, La Fabbrica del Vapore, illustra attraverso inediti e opere degli ultimi anni il lavoro dello scultore tedesco che, formatosi tra Carrara e Monaco, si esprime attraverso la realizzazione di opere che evocano la formazione della vita nel cosmo in una concezione spaziale in divenire, avvicinandosi alla teoria degli universi paralleli.

Il rapporto tra arte e scienza, tra micro e macrocosmo, è sapientemente espresso nel nucleo di sculture policrome semisferiche in plexiglas che caratterizzano il lavoro dell'artista dalla metà degli anni Novanta, serigrafate internamente con immagini di cellule minerali, vegetali e animali ricavate al microscopio. Sono "cupole" di varie dimensioni che diventano "spazio abitativo" per l'origine della vita, in cui le nanostrutture cellulari rimandano a pianeti, a mondi più vasti, a costellazioni astratte.

In mostra i lavori posizionati a terra e alle pareti definiscono lo spazio espositivo e collocano il visitatore all'interno di una galassia di organismi plastici che induce alla riflessione sulla natura stessa dell'uomo e dell'universo. Ne sono esempi le opere in cui la texture cellulare serigrafata sulla superfice ricorda l'immagine di un mondo lontano, in altre opere impronte cromatiche evocano paesaggi lunari, ed in altre la trasparenza del colore su plexiglas richiama la vita nel suo stadio embrionale. Come spiega il curatore Pietro Bellasi"Si tratta adesso soprattutto di "bolle", di "cupole", di "calotte"; di forme frattali tridimensionali, incinte, gravide di una misteriosa, arcana quarta dimensionalità di riflessi, di fluorescenze, di barbagli. Anamorfosi di luce, sorprendenti nel loro disvelarsi elementare per disperdersi immediatamente in miriadi disseminate di elementi: come per una porzione di cielo al telescopio o una goccia di sangue al microscopio".  

In questi lavori, in cui si scorgono analogie formali e poetiche con opere di importanti artisti tra cui gli Igloo di Mario Merz, il soggetto dell'opera diventa la dimensione dell'infinito, sia esso a livello infinitamente piccolo o infinitamente ampio. Come sottolinea il curatore Bruno Corà"Le colonie formali d'ingrandimenti biologici delle catene cellulari e molecolari che rivestono come micro-affreschi le pareti interne delle calotte di plexiglas di Münch sono il corrispettivo dei paesaggi di Bosch ed Ernst, ma anche morfologie dialettiche con le "Nature" o le "Ellissi" di Fontana, condividendo con esse l'entità spaziale".

In mostra emblematici scatti documentano la performance del 2006 al CAMeC di La Spezia in cui la modella all'interno di grandi calotte compie lenti movimenti mimetizzandosi con le superfici di plexiglas e offre un'immagine che allude all'origine della vita. 

Il lavoro plastico di Klaus Münch si accompagna da sempre al disegno dove l'enfasi del gesto è predominante e il tratto delinea forme e organismi cellulari che ritroviamo anche nelle opere realizzate a grafite, resina e pigmenti. A tale proposito Aldo Iori commenta: "Il diverso espandersi, essiccarsi, raggrinzirsi e miscelarsi delle resine, degli oli e dei pigmenti crea avanzamenti, nascondimenti e trasparenze nelle quali il rapporto tra segno e colore-materia acquista nuove qualità. Lo spazio-tempo fenomenico dell'evento materico si lega indissolubilmente con quello dell'evento privato, intimo e riflessivo dell'artista presente nel disegno a grafite".

Completa la mostra un catalogo di Magonza Editore con testi dei curatori e di Aldo Iori.

Klaus Münch nasce nel 1953 a Freiburg in Germania da genitori tedeschi, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Carrara dove si diploma in scultura e in seguito studia a München dove consegue il diploma in pittura. Da allora, per scelta personale vive e lavora in Italia a Casal Borgone, vicino a Torino, dove ha il suo studio. 
Nel corso degli anni partecipa a numerose mostre nazionali e internazionali.
Inizia la sua attività espositiva frequentando l'ambiente torinese degli anni Ottanta, in cui è vivo il fermento prodotto da artisti che conosce personalmente come Mario e Marisa Merz, Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo, Marco Gastini e alcuni coetanei come Vittorio Messina e Eduard Winklhofer. Nel 1986 espone per la prima volta a München e successivamente a Torino, Metz, Parigi, Modena, Freiburg, e altre città europee. Seguono numerose mostre di cui si ricorda la personale nel 2006 presso il Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC di La Spezia; nello stesso anno è invitato alla XII Biennale Internazionale di Scultura a Carrara e espone a Palazzo San Clemente a Firenze; nel 2007 partecipa alla Rassegna internazionale Artempo, a Palazzo Fortuny nell'ambito della 52° Biennale di Venezia. Nel 2008 lo vediamo ad Artissima a Torino. Nel 2012 vince il concorso per l'installazione di un'opera nella città di Donaueschingen in Germania, nell'ambito della manifestazione "Heimattage Donaueschingen Skultpurenweg" del Museo Biedermann. Nel 2013 tiene una personale presso Palazzo Panichi a Pietrasanta dal titolo "Nuovi Organismi Spaziali"; nel 2015 espone presso il CaMusAC Museo d'Arte Contemporanea di Cassino. 
Diverse sue opere si trovano in permanenza in importanti collezioni in Italia e all'estero.

Inaugurazione martedì 16 febbraio, ore 18.30

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