Paola Paleari. Marquise

Paola Paleari, Marchesa, 100x120 cm., tecnica mista su tela, 2016

 

Dal 07 Giugno 2017 al 20 Giugno 2017

Milano

Luogo: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13

Indirizzo: via Statuto 13

Orari: dal martedì al sabato 11-19

Curatori: Massimiliano Bisazza

Telefono per informazioni: +39 347 2265227

E-Mail info: info@statuto13.it

Sito ufficiale: http://www.statuto13.it



Una realtà necessaria a Paola Paleari pittrice è quella di fare arte. Esprimere il proprio sentimento, anche quello più recondito, le proprie paure, le violenze psicologiche subite sono un'esigenza insopprimibile e intensa; ma anche raccontare i luoghi nella natura che accompagnano il percorso della poetica di quest'artista costantemente.
 
Altalenante per scelta e per propria decisione, le sue opere oscillano sempre e comunque tra il semi-figurativo  e l'astrazione impetuosa, gestuale, espressionistica.
 
Le donne dipinte con acrilici, smalti e tecniche miste sulle tele della pittrice Paleari sono spesso anime ferite, tramortite, svuotate e mai complici di quell'ambiente ostile e doppio che è la causa primaria delle sofferenze vissute in primis dall'artista e di cui si fa portavoce; accomunando il pensiero di molte donne che si sentono da lei rappresentate umanamente.
Ecco allora che possiamo osservare in mostra dipinti come quello della “Marquise” - la Marchesa - in rosso che ci accoglie di spalle, con  quel suo incarnato diafano, pallido, senza mai mostrarci il viso. La testa reclinata verso il basso è acconciata da una capigliatura scomposta e di u rosso acceso. Ma non ci guarda, ci ignora ma ci sente, non ci osserva ma ci percepisce; grazie a un abile gioco di messinscena magistralmente palesato nel quadro di Paola Paleari.
 
Personaggi femminei che ci mostrano la vagina, il loro tegumento; ma lo fanno con un atteggiamento totalmente privo  di malizia o di intenti seduttivi. Semplicemente si mostrano al fruitore sia esternamente - l'involucro - che internamente - lo spirito – e troppo spesso hanno le bocche chiuse o sono private di occhi o vista; per non vedere, non parlare, per essere il meno scomode possibili, per essere messe all'angolo.
 
Ma nella seconda parte della mostra emergono le tele che esprimono la ricerca spirituale avvenuta a contatto con la natura, nei boschi, tra gli alberi. Riusciamo chiaramente a percepirne il profumo, la sensazione del muschio, dell'umido delle tamerici...e ne cogliamo il processo interiore; che ci parla, che dialoga con noi, che ci conduce dalle fitte e oscure foreste ai boschi illuminati e quasi onirici, incantati.
 
Possiamo intendere dunque un auspicio positivistico, una luce che aumenta con l'avvicinarsi ai lavori più recenti, una sensazione di percorso che conduce a una guarigione interiore
 
Un mondo, quello di Paola Paleari, pieno di visioni forti; di rossi violenti e passionali, di neri intensi e pieni di buio, di blu calmanti e scroscianti come lo è l'acqua che tutto genera e che tutto può distruggere. Una dimensione che anela alla ricerca interiore, al miglioramento dello spirito, alla pace interiore e di conseguenza con il genere umano laddove ogni fruitore della mostra può rivivere la propria vicenda personale nel mentre osserva le opere di questa sensibile pittrice.

Opening: 7 giugno  2017 dalle 18,30 alle 21

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