Perfect Failures

A Couch in New York, by Chantal Akerman, 1996

 

Dal 05 Aprile 2020 al 05 Maggio 2020

Milano

Luogo: Piattaforma MUBI

Indirizzo: streaming



“Perfect Failures” è una collaborazione tra Fondazione Prada e MUBI che curano insieme una selezione di film incompresi al momento della loro uscita. La rassegna sarà disponibile dal 5 aprile su MUBI, la piattaforma di streaming online di film d’autore, durante la chiusura temporanea degli spazi della fondazione.

Questo viaggio cinematografico comprende fallimenti critici e commerciali, pellicole deludenti, in anticipo o in ritardo sui loro tempi, disastri produttivi e altri passi falsi di importanti autori. Il progetto dimostra che l'accoglienza iniziale di un film non corrisponde al giudizio sul suo valore, che può cambiare nei decenni succesivi, come è successo a questi film accolti inizialmente con confusione, rifiuto e repulsione.

Il programma inizierà il 5 aprile a livello globale con Southland Tales (Southland Tales - Così finisce il mondo, 2016) di Richard Kelly e proseguirà con una selezione curata di titoli per ciascun paese in cui “Perfect Failures” sarà disponibile. La programmazione completa presenta, oltre a Southland TalesA Countess from Hong Kong (La contessa di Hong Kong, 1967) di Charlie Chaplin; Fedora (1978) di Billy Wilder; Night Moves (2013) di Kelly Reichardt; Un divan à New York (Un divano a New York, 1996) di Chantal Akerman e Showgirls (1995) di Paul Verhoeven.

Il progetto include un’ampia serie di possibili film “deludenti”: dall’anarchica commedia fantascientifica di Richard Kelly, all’anacronistico e lezioso melodramma realizzato da Billy Wilder nel 1978. La selezione comprende anche la coraggiosa commedia di Chantal Akerman del 1996, l’ultima opera di Charlie Chaplin, la pellicola drammatica diretta da Kelly Reichardt nel 2013 accusata di plagio e il film erotico cult del 1995 di Paul Verhoeven.

La collaborazione con MUBI rafforza la dimensione internazionale del programma di Fondazione Prada, che si rivolge a un’ampia comunità, dal pubblico tradizionale di una sala cinematografica a quello plurale formato da spettatori “in remoto”.

Fondazione Prada continua così la propria ricerca verso nuove forme di fruizione e condivisione con il pubblico, al di là dell’esperienza solitaria di visione di un film all’interno di un cinema.


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