Perugino. L'Adorazione dei Magi

Pietro Vannucci detto Perugino, Adorazione dei Magi, Circa 1473, Olio su tavola, 180 x 242 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria

 

Dal 01 Dicembre 2018 al 13 Gennaio 2019

Milano

Luogo: Palazzo Marino

Indirizzo: piazza della Scala 2

Orari: Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30 (ultimo ingresso alle ore 22.00)

Curatori: Marco Pierini

Enti promotori:

  • Comune di Milano
  • Intesa Sanpaolo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: 800.167.619

E-Mail info: mostre@civita.it

Sito ufficiale: http://www.comune.milano.it



Giunto alla sua undicesima edizione, il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino torna in Sala Alessi con un nuovo capolavoro, questa volta realizzato da Pietro Cristoforo Vannucci meglio noto come il Perugino (Città della Pieve, circa 1450 - Fontignano, 1523). 
L’opera, concessa eccezionalmente in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, è l’Adorazione dei Magi,realizzata dall’artista intorno al 1475. 
 
“Anche quest’anno a Palazzo Marino – dichiara il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala– il Natale sarà pieno di bellezza e d’incanto. Esporremo in Sala Alessi l’Adorazione dei Magi del Perugino dataci in prestito dalla città di Perugia per il periodo natalizio. Siamo grati agli amici umbri per questo dono che condivideremo con tutti i visitatori, milanesi e turisti, che vorranno ammirarlo. Da ormai un decennio l’arte è di casa a Palazzo Marino con opere uniche che contribuiscono a rendere il tempo del Natale ancora più bello e festoso. Ringrazio quindi i partner pubblici e privati che hanno contribuito alla realizzazione di questo nuovo appuntamento e in modo particolare il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi. Sono certo che le nostre due città, unite oggi da questa iniziativa, collaboreranno ancora in futuro". 
 
Per l’undicesimo anno consecutivo,il Comune di Milano propone ai milanesi e ai sempre più numerosi turisti in visita nella nostra città durante il periodo natalizio, un’opera importante legata al tema delle festività, che stringe una relazione forte tra il nostro territorio a quello umbro, ricchissimo di storia, arte e tradizione – afferma l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un legame che permetterà a Milano di scoprire un nuovo capolavoro per Natale e a Perugia di farsi più vicina alla nostra città, anche grazie ai collegamenti ferroviari sempre più efficienti”.
 
“Per Perugia, l’esposizione di un’opera tanto significativa e legata alla città, come l’Adorazione dei Magi del Perugino, è un’opportunità di visibilità importante, che arriva in un momento particolare come quello natalizio. Sono certo – ribadisce il Sindaco di Perugia Andrea Romizi– che essa rappresenterà per molti l’occasione per venire a visitare e soggiornare nella nostra bellissima città, scrigno d’arte e di tradizioni, approfittando anche della nuova tratta diretta Milano-Perugia del Freccia Rossa, che in poco più di tre ore permette di arrivare nel capoluogo umbro. Non posso che essere soddisfatto – conclude Romizi– di questo collegamento culturale che si viene ad istituire tra Milano e Perugia, di cui ringrazio sentitamente il Comune di Milano, il Sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, la Galleria Nazionale dell’Umbria con il suo Direttore Marco Pierini, la Regione dell’Umbria e quanti lo hanno reso possibile.”
 
“Una sede prestigiosa quale Palazzo Marino per un capolavoro come l’Adorazione dei Magi del Perugino, uno dei tesori della Galleria Nazionale dell’Umbria. Siamo grati al Comune di Milano – afferma l’assessore alla Cultura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini– per questo prezioso contributo alla conoscenza e valorizzazione di un bene culturale emblema del nostro patrimonio di arte, storia e cultura. Si rafforza così una collaborazione da cui l’Umbria può trarre nuova linfa per accrescere la sua attrazione su scala nazionale e non solo”.

“Contribuire a diffondere la conoscenza dei grandi maestri della storia dell’arte è una delle ragioni che animano il Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo. Per questo continuiamo a garantire il nostro contributo alla mostra che si tiene durante il periodo natalizio nella Sala Alessi di Palazzo Marino, contiguo alle Gallerie di Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo. Quest’anno viene proposto al pubblico un dipinto di Perugino, un’Adorazione dei Magi di splendida bellezza tardogotica che rimanda agli anni di formazione del pittore. Ancora una volta siamo lieti di favorire l’incontro con un’opera straordinaria, a conferma dell’impegno della nostra banca, al fianco delle istituzioni pubbliche, nella diffusione dell’arte e della cultura in Italia” - dichiara Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo.
 
“La storia della Rinascente si intreccia in modo indissolubile con le città e i territori in cui è presente portando avanti, anno dopo anno, quel processo di evoluzione e di ricerca che la contraddistingue, per offrire un’esperienza a tutto tondo, non solo di shopping, unica e coinvolgente. Proprio per questo siamo lieti di rinnovare il nostro impegno nel sostenere il tradizionale appuntamento natalizio con l'arte a Palazzo Marino e di contribuire a puntare i riflettori su questa magnifica opera del Perugino”, conclude Pierluigi Cocchini Amministratore Delegato Rinascente.
 
La grande pala d’altare (olio su tavola, 242 x 180 cm) è attribuita al periodo giovanile del Vannucci e rappresenta il primo significativo impegno dell’artista a Perugia. Il dipinto fu realizzato per la chiesa perugina di Santa Maria dei Servi e costituisce una delle opere più emblematiche per comprendere gli sviluppi dell’arte italiana nell’ultimo quarto del XV secolo. 
Ricordata per la prima volta nell’edizione giuntina delle Vite(1568) dal Vasari, la sua attribuzione è stata a lungo dibattuta tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, a causa della complessità dei riferimenti culturali presenti nella tavola. 
Cavalcaselle (1866) la ritenne infatti opera matura del perugino Fiorenzo di Lorenzo, proposta di grande fortuna accolta, fra le altre, dalle autorevoli voci di Giovanni Morelli (1886) e Bernard Berenson (1897). Sarà Jean Carlyle Graham (1903), autrice di una monografia su Fiorenzo di Lorenzo, a riportare in campo il nome del Vannucci, interpretando l’Adorazionecome un lavoro iniziato da questi nei primi anni della carriera, lasciato incompiuto e completato solo diverso tempo dopo da Fiorenzo e dai suoi collaboratori.
La definitiva risoluzione della questione attributiva si deve solo ad Adolfo Venturi (1911)il quale – sposando l’opinione del Vasari – assegna l’opera al Perugino giovane, riconoscendovi molti riferimenti eterogenei, tutti ugualmente importanti nella fase formativa del pittore: l’influsso di Verrocchio nei tipi fisionomici e nelle vesti quasi di lamina metallica, scandite in pieghe dai sottosquadri nettissimi; la conoscenza della pittura dei fratelli Pollaiolo nell’evidenza del rilievo e nella profusione di ornamenti rifulgenti; il ricordo di Piero della Francesca – suo probabile maestro – nell’albero collocato sullo sfondo in base ai canoni della sezione aurea, come nel Battesimo di Cristogià a Sansepolcro e ora alla National Gallery di Londra.

Il nome di Perugino, in seguito, non è stato messo in discussione e sono stati anzi individuati nessi sempre più stringenti con la produzione matura dell’artista: il paesaggio che si fa via via ceruleo verso l’orizzonte, secondo quanto teorizzato da Leonardo sulla prospettiva aerea; i volti giovanili e femminili cesellati, di diafana purezza; la capacità di dosare la luce e di scaldare con essa il colore. 
Questi ultimi effetti si devono certamente ad una fondamentale innovazione di carattere tecnico che interessa la tavola, interamente a dipinta a olio. 

Il riconoscimento nell’Adorazionedei Magidi un cripto-ritratto del Perugino si deve invece alVon Ruhmor (1827), che confronta l’effige del giovane in berretta rossa all’estrema sinistra della composizione con quella – invecchiata e appesantita, ma certamente corrispondente nei lineamenti – del certo autoritratto affrescato dal maestro ormai cinquantenne nel 1500 circa sulle pareti del Collegio del Cambio a Perugia. Un Perugino giovane ma già perfettamente consapevole del suo talento, che guarda l’osservatore con aria risoluta, quasi sfrontata.
Si tratta di un particolare importante, che ha agevolato sia l’attribuzione, che la datazione della tavola. L’età del pittore, stimata tra i 25 e i 30 anni, ha indotto infatti gli studiosi a collocare l’esecuzione dell’opera intorno al 1475.  

Recentemente è stato proposto (Teza, 1997) di riconoscere nei Magi alcuni membri della famiglia Baglioni, sul modello di una consuetudine fiorentina di cui sono notissimi esempi gli affreschi eseguiti da Benozzo Gozzoli nella cappella di Palazzo Medici Riccardi, o la tavola di Sandro Botticelli per Gaspare del Lama oggi agli Uffizi, opere nelle quali i tre re giunti dall’Oriente assumono le fattezze di esponenti di casa Medici. Nella tavola perugina, in particolare, il Mago più anziano Gaspare corrisponderebbe al capostipite Malatesta Baglioni; Baldassarre raffigurerebbe Braccio, guida della casata all’epoca in cui il dipinto fu realizzato; il giovane Melchiorre avrebbe infine il volto del figlio di Braccio, Grifone, destinato a succedergli al potere. 
Del tutto probabile, in ogni modo, è il coinvolgimento dei cripto-signori di Perugia nella commissione del dipinto. La chiesa di Santa Maria dei Servi era infatti prossima alle residenze dei Baglioni sul Colle Landone, anch’esse abbattute per permettere l’erezione della Rocca Paolina, e ospitava nelle sue cappelle le sepolture di alcuni membri della famiglia. Nel 1471, tra l’altro, il citato Braccio aveva fatto erigere nell’edificio un sacello dedicato alla Vergine Maria, ultimato nel 1478.

L’Adorazionedei Magi è in conclusione un’opera complessa e affascinante, che riassume tutte le suggestioni di cui Pietro poté nutrirsi durante gli anni di formazione trascorsi a Firenze nella bottega del Verrocchio, fianco a fianco con quelli che sarebbero stati, insieme a lui, fra i più grandi protagonisti dell’arte del Rinascimento, da Domenico Ghirlandaio a Sandro Botticelli, da Lorenzo di Credi a Leonardo da Vinci.

L’esposizione a Palazzo Marino è curata da Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, che grazie a questa iniziativa ha potuto procedere al restauro dell’opera prima del suo trasporto a Milano.  

L’”Adorazione dei Magi” del Perugino potrà essere ammirata in Sala Alessi, come sempre con ingresso libero, dall’ 1 dicembre 2018 al 13 gennaio 2019.
 
Promossa da Comune di Milano e Intesa Sanpaolo – partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente, la mostra patrocinata dal MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, con il supporto del Comune di Perugia e della Regione Umbria, in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala. L’organizzazione è affidata a Civita.
 
L’ingresso alla Sala Alessi sarà libero, tutti i giorni dal 1 dicembre al 13 gennaio 2019. I visitatori saranno ammessi in mostra in gruppi e accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che faranno da guida nel percorso espositivo. 
 
Il catalogo della mostra, a cura di Marco Pierini è pubblicato da Silvana Editoriale.
 
Nel quadro della collaborazione con la Regione Umbria, anche quest’anno il Comune di Milano ospiterà a Natale, come sempre nel cortile di Palazzo Marino, il presepe della tradizione umbra.
 
Si uniscono alle iniziative anche i municipi 7 e 8 con un altro dono alla collettività, un’ulteriore iniziativa per la più ampia conoscenza del patrimonio culturale cittadino. Dal 3 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019, prima presso Villa Scheibler e successivamente presso l’Emeroteca di via Cimarosa, sarà infatti possibile visitare, sempre con ingresso gratuito, l’esposizione di un importante dipinto, la “Madonna con Bambino” di Carlo Francesco Nuvolone, di proprietà della Pinacoteca del Castello Sforzesco.
 
L’opera è uno dei punti alti dell’apertura barocca di Carlo Francesco Nuvolone. La dolcezza degli incarnati, la morbida resa dei contorni sfumati, il sapiente e calibrato accordo cromatico mostrano con quale felicità l’artista abbia saputo fondere nella tradizione lombarda le suggestioni delle culture adiacenti, genovese e veneta, con la lezione emiliana di Guido Reni e quelle antiche ma ben più vicine negli affetti del Correggio e del Parmigianino. In quest’opera è evidente come egli abbia guardato oltre l’orizzonte padano registrando quanto di moderno si andava svolgendo a Roma e nella Spagna che con Milano avevano un legame stretto e privilegiato. Sono opere come questa che hanno valso al Nuvolone la denominazione di “Murillo di Lombardia”, anche se si tratta di una pura affinità elettiva con il maestro di Siviglia. 
Il dipinto è giunto alle Collezioni Civiche nel 1885 per dono di Giovanni Spech.
Nel 2017 il dipinto è stato restaurato nello Studio di Carlotta Beccaria grazie alla generosità di Enrico Rovelli che ha voluto dedicare l'intervento alla scomparsa moglie Biancamaria Patuzzo.
 
La mostra promossa da Comune di Milano - Municipio 7 e Municipio 8 è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Pinacoteca del Castello Sforzesco con l’organizzazione di Civita.

Orari di apertura al pubblico
Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00 
(ultimo ingresso alle ore 19.30)
Giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30 
(ultimo ingresso alle ore 22.00)

Chiusure anticipate                   
7 dicembre chiusura ore 12.00(ultimo ingresso alle ore 11.30)
24 e 31 dicembre 2016 chiusura ore 18.00 
(ultimo ingresso alle ore 17.30)

Festività                                      
8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio aperti dalle ore 9.30 alle ore 20.00(ultimo ingresso alle ore 19.30)




 




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