PROJECT ROOM #10 - Sophia Al-Maria. Mirror Cookie

© Sophia Al-Maria, Anna Lena Films and Project Native Informant, London | Sophia Al-Maria, Mirror Cookie, 2018. View of the installation at Art Basel, Hong Kong

 

Dal 14 Marzo 2019 al 31 Maggio 2019

Milano

Luogo: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Indirizzo: via Vigevano 9

Orari: dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 19

Curatori: Cloé Perrone

Enti promotori:

  • Patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 890 753 94

E-Mail info: info@fondazionearnaldopomodoro.it

Sito ufficiale: http://fondazionearnaldopomodoro.it



La Fondazione Arnaldo Pomodoro apre il 2019 inaugurando il 13 marzo un nuovo ciclo di Project Room affidato alla guest curator Cloé Perrone
Seguendo il percorso di rinnovamento tracciato a partire dal 2016,il Comitato Scientificodella Fondazione – composto da Lorenzo Respi (direttore di produzione della FMAV – Fondazione Modena Arti Visive), Andrea Viliani (direttore generale della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee / MADRE – Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli) e da Luca Massimo Barbero(direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e curatore associato presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia) che ha fatto il suo ingresso nel gennaio 2019 con mandato triennale – ha nominato un curatore ospite a cui ha affidato il compito di individuare e segnalare tre figure rilevanti all’interno del panorama artistico internazionale, a cui commissionare un intervento pensato per coinvolgere l’intero spazio espositivo. La Fondazione Arnaldo Pomodoro si presenta oggi come un vivace osservatorio della scena contemporanea, con particolare attenzione verso artisti under 40 che indagano in modo innovativo la scultura come pratica artistica e disciplina linguistica.
 
Project Room #10. Sophia Al-Maria. Mirror Cookie è dunque il primo appuntamento del ciclo Project Room 2019 a cura di Cloé Perrone, che quest’anno propone tre mostre personali di giovani artiste internazionaliSophia Al-Maria, Caroline Mesquita e Rebecca Ackroyd. Le tre protagoniste scelte da Cloé Perrone sono tutte artiste che utilizzano la sculturaall’interno di una pratica multidisciplinare, espandendone così la definizione stessa. La scultura, non essendo trattata come risultato ma come processo, diventa nel loro lavoro uno strumento per costruire ambienti nei quali il visitatore è costretto a interfacciarsi con progetti che trattano fenomeni socio-culturali quali la misoginia, l’apocalisse e l’identità nazionale.

Dal 14 marzo al 31 maggio 2019 l’artista qataro-americana Sophia Al-Maria porta alla Fondazione Arnaldo Pomodoro Mirror Cookie, un’installazione composta da un video - co-prodotto da Project Native Informant, London e Anna Lena Films- proiettato su uno schermo appoggiato su un boudoir, immerso in una stanza circondata da specchi. 
Fan del blog dell’attrice Bai Ling sin dai primi anni 2000, Al-Maria era incuriosita da un tema ricorrente nei post di Bai: cookie(biscotto). Sophia ha pensato per lungo tempo che cookie fosse una persona, forse un amante segreto. In realtà, Bai stava scrivendo affermazioni di amore e positività rivolte a se stessa. 
L’installazione Mirror Cookie (2018) raccoglie una serie dei cookiesdi Bai, riorganizzati in un monologo sconnesso che richiama la “tecnica dello specchio”, una pratica di rafforzamento dell’autostima. Un’improvvisazione appassionata consegnata alla macchina da presa, come se la “quarta parete” da abbattere fosse il proprio riflesso.
 
Sophia Al-Maria (nata nel 1983 a Tacoma, Stati Uniti, oggi vive e lavora a Londra) è un’artista, scrittrice e filmmaker qataro-americana. Ha studiato letteratura comparata all’università americana del Cairo e cultura visiva e sonora alla Goldsmiths di Londra. 
Negli ultimi anni ha incentrato le sue ricerche sul concetto di Gulf Futurism. I suoi interessi primari riguardano l’isolamento degli individui attraverso la tecnologia e l’Islam reazionario, gli elementi corrosivi del consumismo e dell’industria, la cancellazione della storia e l’approccio accecante di un futuro per cui nessuno è pronto. 
Il suo lavoro è stato esposto presso mostre istituzionali in tutto il mondo, tra le quali nel 2016 Black Fridayal Whitney Museum of American Art di New York è stata la sua prima personale negli Stati Uniti. 
I suoi scritti sono stati pubblicati da Harper’s Magazine, Five Dials, Triple Canopy, e Bidoun. 
Nel 2007, ha pubblicato il suo primo romanzo autobiografico The Girl Who Fell to Earth(Harper Collins Perennial). È stata invitata a partecipare nel 2016 alla Bienniale of Moving Imagesa Ginevra (Svizzera). L’artista ha inoltre partecipato alla Inhabitation residencya Villa Empain, Boghossian Foundation di Bruxelles nel 2016 e nel 2018 ha vinto il Dunya Contemporary Art Prize.

Cloé Perrone è una curatrice indipendente con base aMilano.
A partire dal 2011 ha curato diverse mostre della Fondazione Memmo Arte Contemporanea di Roma. È stata ricercatrice al The Metropolitan Museum of Art di New York nel dipartimento Modern and Contemporary Art, focalizzandosi in particolare sull’Arte Povera e sul Post-minimalismo. Nel 2016 ha partecipato come associate curatoralla quinta edizione del Volcano Extravaganza Festival a Stromboli intitolata I Will Go Where I don’t Belong organizzata dal Fiorucci Art Trust di Londra. 
Nel 2018 è stata coordinatrice del team curatoriale di Present Future, sezione di Artissima dedicata ai talenti emergenti.
Nel 2019 collabora con la Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, con il MADRE, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli e lavora come assistente del Curatore della Biennale di Venezia 2019.


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