Renato Marcialis. Luci e ombre

Renato Marcialis. Luci e ombre

 

Dal 17 Febbraio 2015 al 26 Febbraio 2015

Milano

Luogo: Urban Center

Indirizzo: Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12

Telefono per informazioni: +39 02.66.03.21

E-Mail info: silvia_carena@epson.it


Dal 17 al 26 febbraio, ore 9-18 (con apertura straordinaria nel weekend del 21-22 febbraio) è in programma all'Urban Center di Milano la mostra "Luci e ombre" in cui sono esposte le dodici fotografie del Calendario Epson 2015, scattate da Renato Marcialis, maestro indiscusso della fotografia eno-gastronomica che, ispirato dal Caravaggio, ha saputo creare immagini di suggestiva bellezza, del tutto simili alle nature morte del maestro cinquecentesco.
I soggetti inquadrati da Marcialis sono frutti e ortaggi, ma anche alimenti come pane e formaggio, che ben si raccordano con il tema conduttore dell'Expo 2015 "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" che prenderà il via tra pochi mesi. 
Nello spazio espositivo dell'Urban Center è presente anche un pannello dedicato al progetto "Calendario Epson" che, iniziato nel 2001 è giunto quest'anno alla quindicesima edizione, rende omaggio ai grandi maestri della fotografia italiana.
 
Luci e ombre: pennellate di luce per il calendario Epson 2015.
La scelta di un titolo così evocativo nasce dalla descrizione della tecnica di scatto utilizzata dal fotografo: le immagini, contrassegnate da drammatici chiaroscuri, sono realizzate da Marcialis con vere e proprie pennellate di luce; lo straordinario effetto finale è lo stesso ottenuto da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che nel Cinquecento creava i suoi dipinti illuminando i soggetti con una fonte di luce potente ma concentrata, capace di sottolineare i volumi di quanto rappresentato fino a farli uscire improvvisamente dal buio della scena. Così ciascuna fotografia del Calendario Epson 2015 ricorda da vicino una natura morta di Caravaggio, dove l'uso coreografico dei forti contrasti fra ombra e luce coniuga potenza espressiva e sensazione di apparente semplicità, e la carta utilizzata restituisce alle stampe la preziosità di un quadro.
 
I Calendari Epson: un omaggio alla fotografia italiana fra innovazione tecnologica e perizia artigianale.
Epson ha sempre avuto un'attenzione particolare per le arti visive, affini sia alla sua cultura aziendale sia ai prodotti di digital imaging sviluppati per professionisti e appassionati.
Da questa particolare affinità, nel 2000 è nata l'idea di un calendario dedicato di volta in volta a un grande maestro della fotografia, con la precisa scelta che fosse sempre un fotografo italiano.

Oltre a essere un tributo alla fotografia, il calendario Epson è nato anche con l'obiettivo di dimostrare la qualità della stampa fotografica Epson, in modo tangibile e con esempi prestigiosi, in un momento in cui la stampa digitale di fotografie stava cominciando ad affermarsi. Ogni calendario raccoglie le fotografie dell'autore realizzate con stampanti inkjet e carte Epson: una produzione di oltre 10.000 stampe che vede impegnate le macchine Epson ininterrottamente per 2 mesi.
Ogni stampa viene quindi incollata manualmente sulle pagine del calendario che, prodotto in tiratura limitata e numerata, è oggi un oggetto da collezione molto ricercato.
 
Renato Marcialis e il progetto "Caravaggio in cucina".
Nato a Venezia nel 1956, Renato Marcialis, dopo aver lavorato con il fratello maggiore Riccardo, apre un proprio studio e dal 1992 decide di specializzarsi in fotografia eno-gastronomica diventandone uno dei più autorevoli rappresentanti. Collabora alla realizzazione di circa 100 libri, innumerevoli ricettari e cataloghi e firma servizi fotografici per quasi tutte le redazioni di gastronomia. Fra i riconoscimenti, viene premiato a Venezia con i colleghi Oliviero Toscani e Vittorio Storaro e nello stesso anno vince anche la Golden Mamiya a Numana.
Dalle sue sperimentazioni sulla luce nasce il progetto "Caravaggio in cucina" dove le fotografie dominate dalla luce, dalle ombre e dai chiaroscuri, grazie alla tela canvas Epson e alla vernice di protezione applicata a mano dopo la stampa, portano spesso chi le guarda a scambiarle per antichi dipinti a olio.
 

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